Jungkook si guardò le scarpe, dondolando leggermente le gambe mentre con le mani stringeva le catene dell'altalena.
Erano già le sei di sera, ma ancora non si era mosso da lì, troppo triste anche solo per riuscire a raggiungere la panchina che si trovava ad un paio di metri di distanza.
Ormai si era arreso davanti all'evidenza dei fatti: non avrebbe potuto partecipare alla finale del torneo.
Le regole dicevano chiaramente che si doveva giocare a squadre da due e Taehyung non c'era, di conseguenza ciò impediva a Jungkook di provare anche solo ad accedere alla partita.
Aveva sfiorato la vittoria con le dita e poi subito gliel'avevano portata via anzi, Jimin gliel'aveva portata via.
Sospirò pesantemente, cercando di contrastare le lacrime che volevano uscire dai suoi occhi.
Ancora non riusciva a credeci: Taehyung non lo aveva mai considerato come il suo migliore amico.
Era stato uno shock sentire quelle parole, ma Jungkook non aveva potuto far altro se non incassare il colpo ed ora si trovava lì.
Fermo su una stupida altalena in un parco deserto... o quasi.
La ghiaia che componeva le stradine in mezzo all'erba scricchilò sotto le scarpe di un ragazzo che, con la sigaretta fra le labbra e le mani in tasca, camminava senza meta nel parco.
Namjoon aveva spesso momenti simili: desideroso di un poco di quiete e solitudine, entrava in un bosco od un prato e semplicemente camminava di qua e di là, lasciando ai pensieri la più completa libertà di svilupparsi nella sua mente.
Sfilò la sigaretta ed una nuvoletta di fumo abbandonò le sue labbra, scurendo l'aria davanti al suo viso, ma nonostante quella leggera foschia, riconobbe subito il ragazzo seduto sull'altalena.
"Jungkook? Che fai qui tutto solo?"
Chiese senza alcuna esitazione, andandosi a sedere accanto a lui dopo aver calpestato il mozzicone di sigaretta, lasciandolo sul vialetto.
Il minore alzò il capo, studiando la figura del ragazzo al suo fianco, e sospirò tornando a guardarsi le scarpe.
"Niente."
Il maggiore dei due si passò una mano fra i capelli, annuendo distratramente non sapendo cos'altro fare.
"Strano tu non sia in casa a giocare con Taehyung, non ti ho mai visto uscire di sabato sera."
Il corvino si irrigidì a quella frase e la tristezza lo pervase un'altra volta nel sentire il nome di quel che riteneva ancora il proprio migliore amico, anche se non era cosa reciproca.
"È andato via con un suo vecchio amico..."
"Non mi sembri molto felice, sei geloso?"
Jungkook si lasciò sfuggire uno sbuffo che di divertito aveva ben poco; era più triste, quasi malinconico.
"Direi che l'aggettivo migliore è deluso; oggi avevamo la semifinale del torneo di Overwatch. A quanto pare mi toccherà riprovarci l'anno prossimo."
Namjoon non disse nulla, limitandosi a riflettere un momento: un'idea gli era venuta in mente, ma non era ancora sicuro al cento per cento che potesse esser buona... alla fine però, decise comunque di tentare.
"Anch'io a volte ci gioco; non sono fortissimo, ma me la cavo abbastanza bene. Se vuoi gioco io con te."
L'espressione che Jungkook fece era di puro stupore, con tanto di sopracciglia alzate e labbra dischiuse, mostrando i dentini sporgenti che tanto lo facevano somigliare ad un coniglietto.
"Davvero?!"
Namjoon annuì e tutta in una volta l'ansia si impossessò del minore che scattò in piedi, guardando velocemente il cellulare.
"Cazzo sono già le sette! La partita è fra mezz'ora! Non ce la farò mai ad arrivate a casa ed accendere la tv ed entrare e-"
"Ho la moto."
Namjoon prese dalla tasca le chiavi, facendole girare attorno all'indice e Jungkook lo guardò con non poco timore: non era mai salito su una moto e ne aveva paura, ma c'era in ballo in torneo e quindi annuì titubante.
"Però non ci sono mai andato!"
"Devi solo tenerti stretto a me."
I due raggiunsero di corsa il veicolo parcheggiato appena fuori dal parco ed il ragazzo dai capelli viola prese il secondo casco che teneva riposto sotto alla sella, porgendolo a Jungkook che però faceva fatica ad allacciarlo.
Per questo Namjoon si voltò verso di lui, avvicinandosi, e gli strinse le cinghie sotto al mento con Jungkook che già aveva le guance rosse d'imbarazzo: sapeva di piacere a Namjoon e averlo così vicino gli faceva uno strano effetto...
I capelli viola del maggiore furono inghiottiti dal suo casco e montò in sella, facendo cenno al minore di fare lo stesso.
Quando fu seduto anche lui, Namjoon gli prese le mani, portandole davanti al suo ventre e dicendogli di stringerlo forte, cosa che Jungkook fece senza alcun problema, dato che aveva paura.
Appoggiò la testa contro la sua spalla e Namjoon sorrise, felice ma anche agitato nell'avere il ragazzo che gli piaceva proprio dietro di sé.
Entrambi col cuore che batteva più forte e le guance un poco più tendenti al rosso, si diressero verso casa del minore, chi più e chi meno pronto al torneo.
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Friendship Bracelet [VMIN]
Fanfic"Perché siamo qui Tae?" "Perché andiamo a caccia di farfalle."