« Pronto? »
« Salve, sono la dottoressa. Mi dispiace chiamarla a quest'ora. Ma è successo di nuovo »
« Come di nuovo? Lei come sta? Dove si trova? »
« Adesso bene, l'ho trovata ieri notte nel suo appartamento. Questa volta è andata peggio perché ha assunto pillole che non le avevo prescritto. Fortunatamente sono riusciti ad effettuare una lavanda gastrica prima che il farmaco facesse effetto per comportare conseguenze che non è il caso di raccontarle per telefono »
« Grazie mille dottoressa. Dove la trovo? »
« Ospedale Maggiore. Si trova ancora al pronto soccorso, ma la sposteranno presto da me in clinica. Io sono con lei. Mi contatti quando è nei pressi di Milano »
La stanza della clinica era silenziosa e molto luminosa secondo le disposizioni che Lara aveva lasciato scritto più volte. Era una paziente famosa in quella struttura. Anche se erano ormai passati due anni dall'ultima crisi nervosa. Gli specialisti precisavano che chi soffre di questo tipo di patologia dev'essere costantemente seguito in ogni tappa della sua vita. Ed è per questo che Lara era in cura presso la dottoressa che aveva chiamato sua madre da anni ormai. Non erano bastate le suppliche della madre e i consigli da parte di tutte le persone che le stavano vicino di allontanarsi da quella vita troppo frenetica che viveva da ormai troppo tempo e che la stava facendo impazzire. Ma lei era così.
Un'eterna perfezionista che cercava svaghi prima nei risultati scolastici, poi nel suo impiego tralasciando sempre le questioni di carattere relazionale. Solo che dopo l'ultima volta sembrava che tutto si fosse calmato. Era riuscita ad ottenere addirittura una promozione consistente all'interno della sua azienda e viaggiava spesso per motivi di lavoro.
Ma forse non le bastava.
Nelle ore successive al suo ricovero presso la struttura, la dottoressa chiamò chiunque potesse fornirle degli spunti per comprendere qualcosa di cui nemmeno lei si era accorta.
« Salve Signora. Allora, lei e Lara siete colleghe di lavoro mi sbaglio? »
« Non solo. Io e Lara abbiamo iniziato il nostro percorso lavorativo insieme all'interno della nostra azienda. Ci conosciamo da molti anni ormai. Facciamo tutto insieme. Andiamo in palestra, usciamo la sera. Una vita in simbiosi insomma »
« E non ha notato nessun cambiamento in Lara nell'ultimo periodo? »
« A dirle la verità sì. I primi campanelli d'allarme sono stati circa qualche settimana fa, subito dopo la sua promozione praticamente. Era diventata meno reattiva ad ogni tipo di stimolo. Mi ricordo di quella volta che le stavo parlando durante la lezione di Controrsion. Dovevamo organizzare uno dei soliti aperitivi con i nostri amici. Lei però non voleva saperne di essere dei nostri. Insolito perché solitamente è lei ad organizzare questo tipo di serate. E dopo averla convinta me ne pentii perché notavo nel suo sguardo una sorta di annebbiamento. Come se fosse altrove »
« Altro? »
« Qualche conversazione sporadica. Sempre che la si possa definire conversazione. Mi ricordo che qualche giorno prima della partenza per Londra, mi aveva detto che sarebbe voluta partire. Io prontamente le dissi che saremmo potute partire insieme. Nessuna reazione significativa. Nessun proposito. Era come parlare ad un fantasma »
« Grazie Signorina. Il suo aiuto è stato prezioso »
« Lei come sta? Quando potrò rivederla? Sono molto preoccupata »
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Euforia Contemplativa
Aktuelle Literatur"Era una sera come tante altre. E come ogni sera stavo per ripetere la solita routine: ti lavi, ti strucchi, passi in rassegna le ultime foto postate su Instagram e imposti la sveglia per il giorno dopo. Quando sarai nuovamente costretta ad affronta...