5° Capitolo

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Sono passati 3 giorni...
"Condolianze." ecco l'unica parola che ho sentito fino ad ora.

Da quando è morta mia mamma ho deciso di spegnere i sentimenti, costruirmi una corazza... l'ho fatto per me ma soprattutto per mia sorella.
Devo essere forte, questo è quello che sto continuando a ripetermi... visto che 3 maledetti giorni fa il pilastro della nostra vita è venuto a mancare e tutte le responsabilità sono ricadute sopra la mia testa.
Una pioggia di responsabilità in così pochi giorni.

Sono distrutta, vorrei nascondermi in un angolino a piangere mentre mi riguardo tutte le videocassette di quando ero piccola... ma non posso, non devo cadere in questo vortice.

Devo farlo per mia mamma e per mia sorella.

Io e Judie silenziosamente stiamo raccogliendo tutte le nostre cose mentre le rinchiudiamo in degli scatoloni, come io ho fatto con le mie emozioni.
Celine si è gentilmente offerta di ospitarci momentaneamente a casa sua, visto che non possiamo permetterci l'affitto di questa casa, sono molto grata di aver trovato una vera amica che non si ritira quando le cose diventano più difficili.
Appena troverò un lavoro stabile cercherò di sdebitarmi, subito dopo invece cercherò anche un piccolo appartamento in cui poter stare.

Mentre metto a posto alcune cose del mio cassetto, trovo una foto incorniciata di noi tre mentre sorridiamo in mezzo ad un campo di tulipani.
Eravamo una squadra indistruttibile, ci davamo forza l'un l'altra, un team di sole donne.
Ora però tutto questo si è sgretolato, pezzo dopo pezzo.

Flashback

"Mamma basta fare foto, ti prego" la supplico.

È da due ore che mia mamma, da quando ha trovato questo prato di tulipani, continua a farci foto.

"Passa a me la fotocamera" inizio a scattare delle foto a lei mentre gira su se stessa ridendo.
Certe volte mi chiedo se abbia davvero 45 anni, ha più energie di me a momenti.
È una forza della natura... questo suo lato l'avrà sicuramente ereditato mia sorella visto che ora stanno saltellando insieme su questo bellissimo prato mentre io cerco di non cadere con la fotocamera in mano.

"Tesoro, poggia la fotocamera per terra e imposta l'autoscatto" mi sorride mentre si avvicina "si fa così, devi cliccare qua" mi prende per mano mentre mi trascina velocemente vicino a Judie.

"Forza sorridete mentre dite tiantang"

"TIANTANGGG" quando sentiamo il clic dello scatto io mia sorella ci giriamo verso di lei.

"Mamma, tiantang? Davvero?" domando mentre alzo un sopracciglio.

"Non mi guardate così è l'unica parola che mi è passata per la testa e che ho imparato quando da ragazzina ero andata in Cina"
inutile dire che non appena finisce di parlare scoppiano a ridere tutte e tre insieme.

Fine flashback

Metto la cornice delicatamente dentro lo scatolone insieme al resto delle scartoffie che trovo in giro.

"Judie hai finito?" urlo così sono sicura che riesca a sentirmi.
Il suono del campanello però sovrasta la sua risposta.

"Vado io, tu finisci di mettere a posto il resto"
Potrebbe essere Celine oppure la ditta che mi aiuta a portare gli scatoloni a casa sua.

Apro la porta e come avevo previsto sono venuti a prendere gli scatoloni.
Mi ritrovo un uomo davanti... ben curato, con la barba, molto alto e con degli occhi familiari, mi sembra di averlo già visto però comunque non ci faccio molto caso.

"Ah siete arrivati. Gli scatoloni sono in casa, seguitemi." gli dico con fare ovvio.

"Scatoloni? Penso che tu abbia frainteso..." mi guarda confuso.

"I'm like that"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora