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II

Aranis fece scivolare via la mano e se la riportò in grembo. «Credi che abbia a che fare con quello che è successo a Wynn?»

«I tempi coincidono,» annuì lui.

Lo credeva anche lei. Shirin era da sempre la migliore amica di Wynn, la prima a cui la rossa si rivolgeva sempre quando aveva un problema. Aranis invidiava il loro rapporto, anche se non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo con nessuno, neanche con Firris. Era normale pensare che le due si fossero allontanate insieme.

Più che portare risposte, però, quella nuova scoperta poneva solo più domande.

Firris le beccò la guancia. Bastò quel gesto per riportarle alla mente le parole che il Vor le aveva rivolto solo poche ore prima, durante la lezione di Xer.

«Anche il professor Kreyen è sparito nello stesso periodo,» ripeté, per rendere partecipe anche il fratello della loro riflessione.

Finalmente, Millian si voltò a guardarla, sbattendo le palpebre. Silph sollevò il busto. «Ma chi, quello zoppo?» chiese, tagliente come al solito.

«Silph!» la riprese il Dominatore.

Aranis sforzò un sorriso. «Sì, lui. Oggi Xer si è allontanato per parlare di lui con un altro professore. E se c'entrasse qualcosa?» Era illogico, pensò. Kreyen era un professore che loro, del corso di arti militari, conoscevano appena, e non capiva come potesse far parte di tutta quella storia. Eppure ogni volta che ci rifletteva avvertiva un curioso prurito sul retro della nuca, un sesto senso che le intimava di investigare.

«Ma non è malato?» Millian si portò una mano sul mento liscio. «Almeno così ho sentito.»

«Questo,» intervenne Silph, all'improvviso di nuovo pimpante come al solito, «è quello che vogliono farci credere.» Si alzò in volo per raggiungere l'altezza del viso di entrambi i Dominatori.

«Come potrebbe c'entrare un professore con la loro scomparsa?» borbottò Millian. «Shin neanche fa parte della scuola!»

«Secondo me però la cosa è troppo sospetta! Sapete che dovremmo fare? Dovremmo andare a controllare nel suo studio se c'è qualche indizio. Quel tizio mi è sempre sembrato losco.»

Aranis osservò la Vor, impassibile. Millian, dal canto suo, si mise a gesticolare in modo esagerato in direzione di Silph.

«Non possiamo fare una cosa del genere!» esclamò, assieme ad altre proteste, tutte perfettamente sensate e lecite.

Aranis però non era d'accordo. Se nemmeno i genitori di Wynn, con la loro influenza e le loro risorse, erano riusciti a trovarne traccia, e Shirin era scomparsa assieme a lei, toccava ad Aranis trovare una pista da seguire. Non era riuscita ad avvicinarsi quanto avrebbe voluto alla rossa, ma la sua assenza era diventata un peso sul petto che non riusciva ad alleggerire in alcun modo. Avrebbe corso volentieri qualche rischio, se fosse servito a ritrovarla.

«Vuoi davvero farlo?» le chiese Firris durante una breve pausa mentre si mordicchiava le penne sotto l'ala.

Nessuno avrebbe mai sospettato che un'allieva modello come Aranis Nilim, sempre diligente e rispettosa delle regole, potesse anche solo prendere in considerazione un'idea simile. Firris però conosceva i suoi sentimenti, sapeva quanto desiderasse scoprire cosa fosse accaduto a Wynn. Quanto desiderasse rivederla.

«Smettila di fare il fifone, una volta tanto,» stava dicendo Silph.

«Non sto facendo il fifone, ma è un'idea stupida, e poi è troppo rischioso e non ne vale la pena. Diglielo anche tu, Nis.»

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