1.
Non vedevo mia madre da almeno sei mesi. La partenza per frequentare il Promesse Settore Detective era stata fissata per giugno di quell'anno e il corso sarebbe durato tutta l'estate. A settembre mi ero trasferito a Torino, e adesso, a circa tre mesi dal mio arrivo in città, avrei dovuto sorbirmi la visita della mia cara mammina.
Non avevo niente contro mia madre, e ci mancherebbe altro. Non ho problemi ad ammetterlo con le persone che mi conoscono: la mia mamma ha due palle grandi come astronavi e una forza di volontà incredibile. Dopo la morte di papà ci aveva guidati attraverso una crisi non solo economica, ma soprattutto psicologica, tra sorrisi di approvazione e sguardi di commiserazione da parte di persone che volevano compatirci, ma che avrebbero fatto meglio a farsi gli affari propri, e periodi più o meno bui nei quali avevamo appena i soldi per lo stretto necessario. Quando eravamo davvero arrivati con l'acqua alla gola e i creditori bussavano alla nostra porta con regolarità, mamma non aveva riflettuto neanche un attimo sulla possibilità di stravolgere la sua vita per andare a fare ciò che più le riesce meglio – cioè fare giornalismo – dall'altra parte del mondo per, ve lo dico senza problemi, una caterva di soldi che avrebbero risolto ogni nostro problema finanziario, seppur diviso la mia famiglia come gli ebrei durante la diaspora. Si era trasferita a Tokyo circa un anno prima: in dieci mesi aveva studiato dodici ore al giorno l'alfabeto giapponese per potersi esprimere al meglio nel suo lavoro. L'avevano aiutata due professori universitari provenienti direttamente da Cambridge e un madrelingua con un'esperienza decennale all'University of London nel progetto School of Oriental and African Studies; alla fine del corso aveva fatto qualcosa come tremilaseicento ore di studio, escludendo i vari test periodici, che venivano effettuati uno a distanza di due settimane dall'altro. Non si può dire che fosse ancora a livelli altissimi – e infatti si aiutava molto con l'uso della lingua inglese, studiata bene in Italia e perfezionata nella terra del Sol Levante – ma quantomeno si dilettava senza particolari problemi nella conduzione di programmi semplici e, certamente, non aveva difficoltà a relazionarsi con quella cultura. Il suo network aveva un nome strano che in italiano si traduceva come Ventata di notizie e aveva messo mia madre in tutti i preserali della settimana. In più scriveva per un settimanale scandalistico che abbracciava tutto il gossip internazionale. Ora Federica Dolbi era la golden lady del Giappone, ed era riuscita ad entrare perfettamente in sintonia con quella cultura pacata e placida qual è quella giapponese, riuscendo a far prevalere la sua professionalità e la sua devozione al mestiere rispetto alla sua espansività e alla sua consueta battuta folgorante. Inizialmente i dirigenti del network avevano imputato a mia madre di essere troppo seria nella conduzione dei programmi che il canale le affidava, ma più passava il tempo, più lei prendeva dimestichezza con la lingua nipponica e gli episodi in cui ingaggiava deliziosi e simpatici siparietti con il co-conduttore, erano sempre più frequenti. Era tornata in Italia un paio di giorni prima della mia partenza e poi se n'era andata dopo avermi soffocato con raccomandazioni di ogni tipo, da «mangia, mi raccomando» a «non invischiarti in situazioni pericolose». Mi aveva guardato con un po' di tenerezza, aveva inclinato la testa da un lato e il labbro inferiore le aveva cominciato a tremare. Mi aveva carezzato e si era incamminata verso la sua strada.
La mattina successiva, alle otto meno venti, mi svegliai e la prima cosa che feci fu leggere la mail a cui mi aveva accennato la notte prima a telefono. Accesi il mio Acer e andai sulla posta. Trovai l'e – mail.
OGGETTO: Ciao tesoro!
Ciao amore, come va a Torino? Ti sei ambientato? Hai già una ragazza? E Andrea si trova bene? Bah, inutile farti queste domande, tanto più che ho intenzione di venirti a trovare molto presto. La vostra mamma ha preso due settimane di ferie solo per vedervi! Sono già stata negli Stati Uniti da Leonardo e lui continua a stupirmi giorno dopo giorno. Sono certo che lo farai anche tu.
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La rinascita del sangue ||| - The Red Thread Saga ||| Stagione 1
Mystère / Thriller[PRIMO LIBRO DELLA RED THREAD SAGA] Alex Fedele è molto giovane, ma sa cos'è il dolore. In piena adolescenza ha perso suo padre, noto giornalista di cronaca nera, poi la sua famiglia si è sciolta come neve al sole non riuscendo più a trovare un equ...