⋆Be Alright

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Questa mattina il freddo era insopportabile, mi sono svegliato che battevo già i denti, così ho cercato una felpa nell'armadio.
Sai bene quanto io sia disordinato, non ti saprei elencare nemmeno la metá degli oggetti che ho, così non sono rimasto abbastanza sorpreso nel ritrovarmi tra le mani quella felpa.
La ricordi? Nera, con il cappuccio e una stampa bianca. Semplice insomma, che passa inosservata, confusa con tante altre uguale a lei.
Ma non per me, non per noi.
Indossavo quella quando la prima volta mi parlasti.
A distanza di tanto tempo, continuo a chiedere come sia possibile.
È stato come se il fuoco stesso si fosse avvicinanto all'acqua per chiederle come stesse, con il consapevole rischio di ridursi a una nuvoletta di fumo e qualche scricchiolio appena udibile.
Eppure, a te non interessava dei pericoli, non importava quanto la tua vita fosse a rischio.
Fu proprio quella caparbietá, quella luminositá e quell'allegria a farmi sussultare, tirandomi indietro dal tuo tocco delicato.
Nessuno mi aveva toccato come facesti tu, Hoseok.
Nessuno, prima di te, mi aveva sfiorato come se avesse saputo giá quanto fragile ero, come se avesse avuto l'intenzione di prendersi cura di me ancora prima di sapere il mio nome o sentire la mia voce.
E tu, la mia voce non la sentisti per un bel po'.
E ogni mattina, seduto sull'erba con la schiena contro il tronco dell'albero, continuavo a chiedermi perché fossi tanto testardo, tanto interessato a sederti accanto a me e perdere così il tuo tempo, altrimenti molto utile.
Ma i giorni passavano e tu eri sempre lì.
Non mi avevi promesso nulla, eppure continuavi a presentarti quasi avessimo avuto un appuntamento ben preciso.
E prima che me ne potessi accorgere, la domanda che mi ponevo ogni giorno cambió, diventando "tra quanto arriverá?".
Vivevo con ansia ogni momento che mi separava dall'ora, dalla nostra ora, dal momento in cui to avrei visto camminare verso di me con le cuffiette nelle orecchie e un radioso sorriso sulle labbra.

A quei tempi, credevo che avessi un post-it attaccato all'anta del frigorifero, con su scritto di ricordarti di sorridere sempre.
Sembravi essere costantemente felice, ma io sapevo che non fosse vero.
Il cielo di questa mattina mi ha fatto ripensare al nostro primo incontro, così credevo fosse giusto farlo rivivere anche a te, che di noi non rivivi più nulla ormai.
Non credevo sarebbe stata tanto triste una vita in cui tu non sei con me.
Insomma, respiravo anche prima di conoscerti, no?
Perché ora invece sento di avere i polmoni in stand-by?
Non è giusto Hoseok, non lo è per niente.

Fallin' like the Stars | YoonSeokDove le storie prendono vita. Scoprilo ora