"È tardi, forse è meglio se andiamo. Ormai, ciò che dovevamo svelare lo abbiamo svelato." commentai alzandomi in piedi, voltandomi a guardare mio fratello.
Lui, con sguardo innocente, sembrò non aver capito, mentre ancora si cullava tra le possenti braccia del numero 17 bianconero.
"Di già?" borbottò Edo, dispiaciuto.
Mario lo guardò negli occhi.
"Per la prossima volta che ci vediamo ti procuro una mia maglia, ok? Ora però dai ascolto a tua sorella." gli disse il croato.
Mio fratello sorrise e lo ringraziò, quindi si alzò e mi diede la mano.
"Grazie per tutto." dissi, rivolta alla squadra.
"Sarà sempre un piacere." assicurò Wojciech Szczesny alzando i pollici.
"I vostri prossimi impegni?" domandai.
Paulo Dybala iniziò a contare sulle dita.
"Con la Roma il prossimo sabato, a Bergamo con l'Atalanta a Santo Stefano... e penso la Samp, dopo, no?"chiese conferma voltandosi verso i compagni.
"Sì, con la Samp, qui a Torino il sabato." confermò Giorgio, in qualità di capitano.
"Buona fortuna e, be', buon Natale, se non ci vediamo più." augurò Edo ai ragazzi.
Tutti sorrisero.
"Buon Natale anche a voi." dissero.
Rodrigo si alzò e ci accompagnò fuori.
"Sicuri di tornare con il bus di linea?" domandò ancora il ragazzo.
"Sì, certo, se ti fa stare tranquillo quando arriviamo ti scrivo."
"Ecco, così va meglio." concordò, quindi abbracciò Edo e poi me, scambiandoci gli auguri di Natale, perchè con i suoi impegni calcistici sicuramente non ci saremmo visti il giorno di Natale.
"Ci vedremo presto." ci rassicurò, quindi io e mio fratello, per mano, arrivammo alla fermata dell'autobus per tornare a casa.
La domenica successiva informai mia madre che sarei andata con Sofia al centro commerciale dell'Area 12 dello Stadium per comprare i regali di Natale.
Comprai un libro a Edoardo, ma non un libro qualunque, bensì la biografia di Alex Del Piero, grande bandiera del calcio bianconero, che sapevo avrebbe voluto leggere.
Mentre Sofia disse 'vado a prendere il tuo regalo', io andai a prendere il suo.
Era un bel maglione di lana morbida, bianco e dal collo largo, che sapevo lei avrebbe apprezzato.
Ci rincontrammo davanti ad un bar, e successivamente le dissi:
"Devo comprare qualcosa a Rodrigo."
Lei mi guardò, aspettando che le dicessi le vaghe idee che avevo in mente. Ma il punto era che non avevo idea di cosa regalargli.
"Come? Non hai nemmeno una cosa in mente che possa piacergli? Ah, come sei messa male. - commentò - Vieni, ti dico io cosa gli piacerà sicuramente."Il giorno seguente era la vigilia di Natale. Avevo programmato, siccome i miei parenti erano impossibilitati, di passare la serata con Edo e Sofia.
Per un attimo avevo pensato di invitare anche Niccolò, ma poi avevo scoperto che lui sarebbe andato a sciare con i suoi.
Mamma ci disse che le dispiaceva che dovessimo fare da soli, ma lei voleva andare dalla nonna, ancora a letto, perchè era stabile, ma non al cento per cento della salute, per non farla sentire sola almeno la notte di Natale.
Acconsentii e aspettammo Sofia, alle otto, come programmato.
Quando arrivò, puntuale come sempre, decidemmo di ordinare tre pizze.
"Mia madre si scusa, ma sta un po' con mia nonna. - dissi alla mia amica - Forse però prima che tu vada via riesce a tornare. Nel caso, mi ha detto di farti tanti auguri."
"Grazie, davvero."
Avevamo previsto, infatti, di stare svegli fino almeno a mezzanotte, poi scambiarci gli auguri, mangiare il dolce di Natale e poi andare a letto.
"Ma Babbo Natale lo sa che deve passare dopo? Perchè io non posso vedere Babbo Natale." spiegò tutto convinto mio fratello.
"Lo sa, Edo, non preoccuparti." lo rassicurai sorridendo.
Ci gustammo la pizza tutti insieme chiacchierando del più e del meno, dopo restammo sul divano a guardare un film, Edo insistette per Star Wars.
Durante il film mangiammo popcorn a go-go, ne mandai una foto a Rodrigo.
Star Wars e popcorn con mio fratello e Sofi. Ci manchi tanto 💕 Mi dispiace che tu sia impegnato, appena sei libero devo darti il regalo. Buon Natale. ❤😘
Inviai e non aspettai la risposta immediata, sapevo che probabilmente era con i compagni a festeggiare, o già in viaggio per Bergamo.
Erano quasi le undici e mezza quando mia mamma rientrò. Noi nel frattempo stavamo guardando il secondo film della saga.
"Ciao Sofia, ciao ragazzi. - esordì, posando la borsa sul tavolo - Nonna si è addormentata, allora per non disturbarla sono tornata a casa. Come va?"
"Tutto bene, pizza, film, popcorn... Non potevamo chiedere di meglio." commentai.
Anche mia madre si accomodò sul divano per vedere il film, fino a un minuto a mezzanotte, quando lo misi in pausa.
"Tra poco è Natale." sussurrai elettrizzata a Edo, mentre ci alzammo dal divano, pronti a farci auguri e festeggiare.
Versammo la Coca-Cola in quattro bicchieri, uno per uno, e quando scoccò la mezzanotte, facemmo cincin.
"Auguri! Buon Natale!" esclamammo tutti, per poi bere e abbracciarci.
Mia madre andò al lavello per sciacquare i bicchieri, e fu proprio in quel momento che suonò il campanello.
Tutti ci scambiammo un'occhiata.
"Chi è a quest'ora?" domandò mia madre.
Mi avvicinai titubante e perplessa alla porta e guardai dalla finestra accanto alla porta, ma non vidi nessuno a causa del buio.
"Sentite, se mi fate entrare è meglio, qui fuori c'è un freddo boia!" commentò una voce dall'altra parte della porta.
Mi illuminai e sorrisi. Avrei riconosciuto quella voce tra mille altre. La sua voce. Il suo accento.
Spalancai la porta e mi trovai davanti Rodrigo, con il cappotto pesante ma comunque visibilmente infreddolito, con una borsa in mano.
Mi lasciai andare tra le sue braccia, incurante del freddo: indossavo solo il pigiama, ma non mi importava.
"Buon Natale, guerriera." mi sussurrò all'orecchio.
"Anche a te, Rodri."
Lo lasciai entrare solo quando lui insistette di stare andando in ipotermia.
Chiusi la porta dietro di lui, e anche mio fratello si fiondò tra le sue braccia.
"Tanti auguri! Buon Natale!" strillò Edo, contento di vederlo e soprattutto meravigliato, perché non se l'aspettava. Nessuno se l'aspettava.
"Auguri, auguri a tutti!" rispose Rodrigo, spostando lo sguardo su Sofia. I due si scambiarono un sorriso sincero.
Poi, quando mio fratello si staccò da lui, esclamando un sonoro 'che bella sorpresa!', Rodrigo focalizzò anche la figura al lavello della cucina.
"Lei deve essere la signora Santoro. - osservò - Finalmente ci conosciamo. Buon Natale."
Mia madre sorrise e si avvicinò, quindi si diedero la mano.
"Buon Natale anche a te. Giulia mi ha parlato di te, la settimana scorsa. Sembri essere responsabile. - sorrise, probabilmente non aspettandosi che il calciatore in questione fosse un ragazzo diligente come lui - Grazie per quello che hai fatto per i miei figli."
"Ah, non è mai abbastanza. - rispose l'uruguaiano - Sono loro che mi hanno cambiato. Mi hanno insegnato ad amare le piccole cose."
Sorrise e prese dalla borsa che teneva in mano, due pacchetti regalo.
"Scusami, - disse, rivolto a mio fratello - non sono riuscito ad intercettare Babbo Natale."
"Non fa niente. - replicò Edo, fissando il pacchetto incredulo e scuotendo il capo - Non fa assolutamente niente."Ed eccoci qua, giusto per farci invidiare il freddo natalizio ora che si muore di caldo 😂
Mi scuso per eventuali errori che non ho visto, spero vi piaccia 💘
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𝐆𝐔𝐄𝐑𝐑𝐈𝐄𝐑𝐎 || Rodrigo Bentancur
FanfictionChe cosa può accadere quando la vita fragile e senza speranze di una ragazza si intreccia con quella tanto famosa e ricca di soddisfazioni di un calciatore? Giulia non avrebbe mai saputo rispondere a questa domanda, ma ora crede di saperlo bene. "Od...