Litigio - GerIta fluff

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È corto, perdonatemi >< spero almeno sia bello.

"Dai Italia, fammi entrare!"

Lo sentivo piangere fuori dalla porta.

"ITALIA APRIMI!"

Un singhiozzo più forte come risposta.

Lo avevo fatto ancora, avevo alzato la voce contro Feliciano.
"Italy, ascoltami... lo sai che non penso davvero quelle cose. Non sei un alleato inutile. E... non ti odio!"

La porta si aprì, ma non era Feliciano, ma suo fratello.
"Senti picciotto, vattene subito. Questa è l'ultima volta che vedo piangere mio fratello per colpa tua. Ce semo capiti!?"
E detto ciò mi chiuse la porta in faccia ignorando il mio tentativo di entrare e di scusarmi con Feli.

Non potendo fare più nulla, me ne andai.
Mi diressi verso il mio bar preferito, quello dove io e Italia andavamo spesso per passare il tempo.
Solito posto, dove davanti ci dovrebbe essere Feliciano.
Ma non c'è. Questa volta, ho paura di aver esagerato.

Quando mi arrabbio non sono in me, dico cose che non penso davvero. Ma sta volta, quando eravamo a fare allenamento, ho superato ogni limite, dicendo addirittura di odiarlo.
"Buongiorno signore, birra come al solito?" Disse la cameriera con un sorriso.
"Ah no, oggi... oggi prendo un cappuccino."
"E il suo amico dov'è?"
"Lui è... impegnato"
"Capisco, il suo cappuccino arriva subito!" e sempre sorridendo, se ne andò.
Come ho potuto dire a Feli quelle cose orrende?
Non è vero che lo odio, io... penso sia un bravo alleato.
Mi rallegra sempre, ogni volta mi giro e c'è lui che mi saltella attorno, lui che mi salta in braccio per salutarmi appena arrivato, e con un bacio sulla guancia quando deve andare.
Mi manca. Perché io gli... voglio bene?

È davvero solo questo?
È da un po' che mi chiedo perché l'amicizia con Italia è diversa dalle mie altre amicizie.
Vorrei tanto proteggerlo da ogni male, eppure il primo a farlo soffrire sono io.
Ma cos'è questo sentimento che provo verso di lui?

Possibile sia... amore?

Mi viene un groppo alla gola.

Avevo appena lasciato per sempre la persona che amavo, e me ne sono accorto solo quando mi mancava.

Misi i soldi sul tavolo vedendo la cameriera confusa con la tazzina in mano che stava arrivando.
Corsi per tutta la strada, rischiando di essere investito, sentendomi dietro insulti simili a quelli di Romano.

Dopo 10 minuti di corsa, bussai a casa del mio... amore.
Mi era ancora difficile chiamarlo così.

"No grazie, testimoni di Genoa non li vogliamo."

Ribussai.

"Ma che vogliono ancora?? Feli vai ad aprire?"

Sentii un lieve vee e la serratura della porta aprirsi.
Quando mi vide, richiuse subito la porta ma misi in tempo un piede per impedirlo del tutto.
"Feli ti prego, lasciami parlare."
Ricominciò a piangere.
"Tu... *sign*... tu mi odi perché mi vuoi parlare?"
"Non è vero che ti odio. Anzi..."
Gli asciugai una lacrima con la mia mano, accarezzandolo nel modo più delicato che io potessi.
Era così prezioso per me.
Come ho potuto essere così sciocco da non capire l'importanza di Feliciano?
"Io... ecco... Feli..."
"*sign* Cosa?"

"Ich liebe dich, Italien."

Feli spalancò gli occhi. Poi altre lacrime continuarono a scendere, ma di commozione.

"Ti amo anch'io Ludwig *sign* vee..."

Mi salto in braccio, come fa sempre quando mi vede.
E poi mi baciò.

Non era un bacio qualunque.
Era il miglior bacio che avessi mai ricevuto.
Dicono che quando ti bacia la persona che ami, il bacio sarà il migliore di tutti.

E io posso dire che ho sentito i fuochi d'artificio e le farfalle nello stomaco.

HETALIA'S HOUSE - with Feliciano VargasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora