Il Signor Grey

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Alex dormì veramente male per colpa degli incubi.
Si trovava in una stanza completamente vuota e buia. Improvvisamente una luce si accese e nel centro della sala che stava sognando Alex poté osservare un blocco di ghiaccio. Vicino ad esso si materializzò una mano fatta di fumo e polvere.
-E così sei tu il leggendario Alex- la voce profonda rimbombava in tutta la stanza, ma il ragazzo capì subito che essa veniva dal blocco. Non capiva che cosa fosse. La paura lo assalì.
-Che ne dici di fare un patto?
Una luce bianca accecò Alex, che in una visione vide diverse mani, forse ott (non riuscì a distinguerle bene), stringere quella di fumo.
Lui si avvicinò e la afferrò.
La scena mutò. Si trovava in un enorme palazzo, che era appena stato devastato da qualcosa. Un ragazzo, che sembrava avere circa diciotto anni, era accovacciato a terra. I capelli erano sporchi e arruffati, il volto rigato da lacrime. Prese coraggio e si alzò. Aveva una corona. "deve essere un re" pensò Alex.
-Alex- disse lui -conto su di te. Ti prego salvami da me stesso.
Lui vide un cerchio illuminarsi e diverse persone cadere a terra morte, ma non riuscì a distinguere neanche

loro. Dopo poté osservare un gigante di fumo scontrarsi contro altri giganti. Vide tre pianeti scontrarsi tra di loro.
Sentì un grido.
-Lo vedi?- disse la voce proveniente dalla mano di fumo -Voi non potete vincere, questo mondo brucerà tra le fiamme del Caos.
Si svegliò tra le lacrime.
Non capiva il significato di ciò che aveva appena visto.
Il ragazzo andò in bagno e si sciacquò gli occhi, ancora profondamente turbato da ciò che aveva appena visto.
Sentì bussare, aprì la porta e vide Michael.
-Ti ho sentito parlare nel sonno- disse lui -Forse questi possono servirti.
L'Ariai gli porse un quaderno ed una penna e subito dopo scomparve.
Alex si convinse del fatto che lo aveva giudicato male (dopotutto l'abito non fa il monaco). Forse nascondeva un cuore d'oro.
Il ragazzo scrisse tutto ciò che aveva sognato, così da non scordarlo.
Cercò di tornare a dormire, anche se fu molto difficile. Non riusciva a smettere di pensare a tutte quelle immagini confuse e prive di significato.
Quando stava per entrare nel letto una voce lo bloccò. -Alex- disse Anthony -Stai bene? Ti ho sentito piangere. -Ho avuto un incubo, ma ora è passato.

-Cosa hai sognato? Vieni qui così me lo racconti.
Alex si avvicinò al letto di Anthony, e si sedette. Raccontò tutto. L'amico lo guardò stranito.
-Cavoli, hai davvero tanta immaginazione. Dovresti scrivere un libro.
Alex rise.
-Non so, è stato strano.
-Strano in che senso?
-Non so come spiegartelo, ma sembrava tutto molto reale. -Reale? tipo un sogno premonitore?
-Esatto. So che è impossibile, ma mi ha dato questa impressione.
-So che ci siamo appena conosciuti- disse Anthony -Ma se accadranno quelle cose orrende, le affronteremo insieme.
Alex sorrise. Anthony ricambiò.
-Andiamo a letto, che non so che giornata ci aspetta domani- concluse Alex, che si addormentò.
Al mattino fu svegliato da uno strano suono simile al verso di un gallo e subito pensò che fosse una sorta di sveglia.
Fu il primo a strisciare fuori dal letto e si recò nel bagno.
Si lavò e si preparò, poi uscì e si chiese dove fossero, se c'erano, i vestiti di ricambio.
Alex notò la leva sul muro e provò a tirarla. Sentì una voce femminile. - Appoggia la tua mano sul sensore.-

Apparve sotto la leva un quadrato verde smeraldo. Alex appoggiò la mano e la voce ricominciò:- Benvenuto Alex, qui troverai i vestiti che ti abbiamo preparato, metti quelli sporchi a lavare nel buco sul muro senza preoccuparti: quello che hai nelle tasche rimarrà intatto.-
La porta si aprì ma invece che il bagno si aveva un grosso armadio. Su degli appendiabiti erano appese una ventina di felpe mentre sulla sinistra si avevano pantaloni e magliette. Sul muro davanti alla porta un buco dove buttare gli abiti sporchi.
Alex si cambiò e quando uscì dall'armadio salutò Michael e Lucy e spiegò ad Anthony come funzionava il bagno.
Mentre Anthony si stava preparando lui si rivolse e Lucy. - Cosa dovremmo fare noi ora?-
-Colazione caro.- rispose lei.
-C'è una sala da pranzo?-
-Appena arrivi nella sala dell'Arrivo-andare segui il
corridoio immediatamente alla tua sinistra.
- Grazie- poi si voltò verso l'amico- Ci vediamo lì? Anthony annuì, così Alex uscì dalla porta.
Nel corridoio c'era un discreto numero di uomini dai
quindici ai vent'anni. I nuovi arrivati camminavano spaesati cercando di capire dove andare.
Alex ricominciò a pensare a ciò che stesse accadendo e a come non sapesse nulla di questa situazione. Voleva solo sapere cosa stesse succedendo, perché si trovava lì, che senso avesse tutto questo. Era chiedere troppo?

Il Pianeta Perduto: l'ombra del direttoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora