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T/n' s POV 

Dopo aver messo la piuma nel cassetto feci una doccia, sotto l'acqua che scendeva calda mi chiesi ancora una volta se la decisione di non utilizzare più le ali fosse stata la scelta migliore, una domanda in particolare mi tormentava: se in una situazione del genere, in cui mi ero cacciata io per puro divertimento non ero riuscita a prendere il controllo come potevo diventare un eroina? Prima dell'incidente avevo parecchie sicurezze, insomma, credevo davvero di poter diventare un eroe, sapevo di non avere un brutto fisico anche se non me vantavo, e tutto sommato mi consideravo una bella ragazza, mentre adesso invece, quando mi guardo allo specchio vedo solo una banale ragazza c/c, bruttina, scontrosa, stronza con tutti, che si mette vestiti larghi solo per non farsi vedere, stavo cominciando ad odiarmi, a rifiutarmi. Neanche so come si dice miele in inglese figuriamoci se mi reputo intelligente. Non avrei più utilizzato le ali, non potevo mettere in pericolo le persone che avrei dovuto salvare.

Uscii dalla doccia e mi fermai davanti allo specchio, mi girai di schiena e lasciai cadere l'asciugamano a terra, girai il capo per vedere le due grandi cicatrici che portavo sulla schiena proprio nel punto in cui c'erano le ali. La prima volta che il mio quirk si "dimostrò" fece davvero male, avevo due grandissimi tagli sulla mia piccola schiena da bambina e non è stata una sensazione molto piacevole. Una lacrima mi solcò il viso, mi affrettai ad asciugarla per poi vestirmi e andare a letto, l'indomani mi stava aspettando a braccetto con il grande segreto che avrei dovuto mantenere.

Ok, sette di mattino, mi alzo e vado subito verso l'armadio tirando fuori l'uniforme ancora incartata, la apro e la indosso, non mi sentivo a mio agio con quella gonna troppo corta e con quella camicia aderente nei punti così detti "giusti" che per me erano tutto fuor che "giusti".

Capendo che la "situazione gonna" era incorreggibile optai per mettere un paio di calzettoni neri e bianchi che arrivavano fin sopra il ginocchio con ai piedi le mie amatissime Vans.

Andai in bagno, mi lavai e mi profumai, sciolsi i miei l/c capelli c/c e cercai di sistemarli in qualche modo, un filo di mascara e fui pronta.

Scesi al piano di sotto per fare colazione, Bakugo probabilmente era ancora in camera, così salii e bussai alla sua porta.

Io:- Ehy  ciclato faccio il caffè ne vuoi?- gli dissi da dietro la porta.

Baku:- No, tanto se lo fai te fa cagare di sicuro- disse aprendo la porta per poi superarmi scendendo le scale e dirigersi in cucina.

Io:- Grazie della fiducia eh... - dissi quasi in un sussurro andando anch'io in cucina.

Baku:- Adesso dovrebbe arrivare CapelliDiMerda con la colazione.

Io:- Ah...ok ma- venni interrotta dal campanello-uh eccolo!- dissi aprendo la porta a Kirishima che aveva un sacchetto di Starbucks in mano.

Kiri:- Hey,  pronta per il primo giorno?- chiese lui entrando in casa e porgendomi la borsina in carta.

Io:- Si credo, ora facciamo colazione ti prego-gli dissi fiondandomi in cucina tirandolo per un braccio.

Appoggiai la borsina sul tavolo, Kirishima ne estrasse il contenuto, tre tazze da caffè e un sacchettino con tre cupcakes.

Kiri:- Non conoscendo i tuoi gusti ti ho preso un cappuccino al cioccolato con la panna, spero vada bene-disse sorridendomi.

Io:- Primo: chi non ama il cioccolato?! Secondo: chi non ama il cappuccino?! Terzo: chi non ama il cappuccino al cioccolato con la panna?!- gli dissi tra un sorso e l'altro della mia bevanda.

Kiri:- Già, sono andato sul sicuro ahah- disse addentando uno dei cupcakes. Mi stava simpatico quel ragazzo, ci intendevamo alla perfezione.

Baku:- Alzatevi, è ora di andare, finiremo durante il tragitto- disse lui alzandosi e infilandosi la giacca.

E ora che ti ho, ti tengo e non ti lascio~[Katsuki BakugoxReader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora