‘Devo parlarti.’ Sembra più un’accusa,ma annuisco lo stesso.
‘Ti tagliavi. Perché lo facevi?’
Giro la testa di lato e osservo tutto il panorama che si estende oltre un semplice vetro. Il cielo si è colorato di arancione e il sole si è nascosto oltre i grandi grattacieli. La mano di mia madre si impone sotto il mento,girando la mia testa nella sua direzione.
‘Guardami.’ Mi ordina.
‘Io non capisco. Non capisco davvero questa generazione. Hai una famiglia che ti vuole bene,che ti ama. Hai degli amici. Sei bravissima a scuola. Sei bellissima. Cosa ti manca?’
Mi manca tutto mamma. Vorrei dirgli che è tutta apparenza. Si ,forse la mia famiglia mi vuole bene. Ma mai una carezza,mai un abbraccio,mai un ti voglio bene. Forse le persone credono che una volta fatti grandi non si ha più bisogno di affetto. Invece è proprio in questo periodo che abbiamo più bisogno di un bacio o una carezza. Poi gli amici. Si ,tantissimi amici. Ma cosa te ne fai di tanti amici se nemmeno ti chiedono come stai? Ti tartassano con i loro problemi dimenticandosi di te. E anche se vado bene a scuola cosa mi cambia? Tanto ora tutti sono bravi. Però hai detto una bugia mamma. Io non sono bellissima. Ho un naso troppo grande e una bocca troppo piccola. Ho due denti storti,ma tu dici che ho un bellissimo sorriso lo stesso. Ma per me no mamma. Forse è un periodo un po’ così , un periodo in cui ci passiamo tutti. Ma io sto male davvero. Come se qualcuno prendesse il mio posto e segna i miei polsi. E dopo aver fatto tutto quello che voleva se ne va, e ne esco ogni volta più debole. Ma mamma,tu non capiresti. Ti limiteresti a sorridermi e a darmi un bacio sulla fronte. Vorrei dirgli questo,ma mi limito ad annuire e basta.
I giorni scorrono veloci,anche se a me sembrano lenti. Ho preso qualche chilo,ma non mi sento grossa. Le mie guance sono di un rosa leggero e i miei occhi hanno una strana luce. Le occhiaie sotto i miei occhi sono sparite. E mi sento più bella. Ho iniziato a camminare anche perché non mi sento più tanto debole. Quando esco dal bagno vedo mamma sorridente con un mazzo di rose bianche.
‘Amore, queste sono per te! Sopra c’è un bigliettino,leggilo.’ Nella voce di mia madre si estende un entusiasmo mai sentito prima. Dal giorno in cui ho aperto gli occhi parlo molto di meno,ma sorrido molto di più,anche per le semplici cose. Prendo le rose in mano e dopo aver fatto una rotazione riesco a trovare un bigliettino. Poggio le rose sul letto e lo apro. La scrittura è delicata e semplice e ci leggo sopra due parole: ‘Sei bellissima’. Qualcuno mi aveva scritto che ero bellissima. Dei singhiozzi si liberano dalla mia gola e due braccia sono pronte a stringermi. Solo dopo aver riacquistato lucidità mi accorgo che non c’è scritto l’emittente.