Capitolo 4

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Ci ho pensato tutta la notte, difatti l'ho passata in bianco, ma sono arrivata alla conclusione che non mi resta che accettare. Ho riletto il contratto una decida di volte almeno, provando a trovare una qualche trappola, ma niente: è tutto come mi ha descritto Green. Lavoro dal lunedì al venerdì, dalle nove alle diciotto con una pausa di un'ora a mezzogiorno, sabato e domenica sono reperibile per incontri di lavoro che possono svolgersi anche all'estero.

Facevano prima a scrivermi che dovevo portarmi il letto in ufficio che mi trasferivo lì. Ah sì, ho un ufficio tutto mio, sono la coordinatrice dei progetti software che sviluppa la G-Tecnology, ovvero l'azienda di Green, nonché braccio destro dell'amministratore delegato e, come se questo non bastasse, ho in gestione anche l'ufficio marketing. Praticamente sono il secondo di Green e sono piena di responsabilità, certo la paga è abbondantemente adeguata al lavoro che andrò a svolgere, infatti lo stipendio base è di cinquemila sterline al mese più i rimborsi, più i premi di risultato e le reperibilità.

Ora mi è più chiaro tutto il suo discorso sulla necessità di fiducia.

Non male, vero?! È da tener conto però che per far ciò devo annullare tutta la mia vita privata.

Ne vale la pena? Non credo, ma non ho alternative.

Alle nove di venerdì mattina decido di recarmi da Mr. Green per consegnargli il contratto firmato.

<Buongiorno, sono la signorina Clarke e devo consegnare personalmente questo contratto a Mr. Green> dico cordialmente alla segretaria.

<Mi dispiace ma Mr. Green attualmente è impegnato in una riunione e non si libererà prima delle undici> m'informa.

<Mi scusi, ma può avvisarlo che sono arrivata? Lui è a conoscenza del mio arrivo e mi aspetta. È una cosa urgente> insisto.

<Mi dia un attimo che provo a chiamare> replica la segretaria facendomi un sorriso cordiale.

Dopo due minuti, ritorna da me informandomi che Mr. Green mi raggiungerà appena possibile ma che dovrò pazientare.

Mi rassegno ad aspettare seduta nel divano difronte al suo ufficio e, per passare il tempo, mi ritrovo a leggere un libro dal mio e-book che porto sempre con me.

Dopo più di un'ora Green si degna di raggiungermi.

<Buongiorno signorina Clarke, mi segua nel mio ufficio> dice lui in tono cordiale.

<Sono venuta per dirle che ho accettato la sua proposta, ecco qui il contratto che mi ha consegnato ieri già firmato> allungo il plico di fogli verso di lui.

<Sempre dritta al punto, così mi piace!> esclama facendomi l'occhiolino.

Lo guardo perplessa dal suo atteggiamento e gli chiedo gentilmente di far bloccare la vendita della casa.

<Nina, posso chiamarla Nina vero?> Chiede ed io acconsento con un cenno del capo.

<Io mantengo sempre le promesse che faccio. Ora chiamo subito Nathan> parla mentre prende il suo smartphone avviando la chiamata.

Nathan dovrebbe essere il nome di Mr. Bradford, il direttore della banca.

<Ciao Nathan, sono Alvin, volevo avvisarti che garantisco personalmente al debito della signorina Nina Clarke come ti accennavo. Puoi far ritirare subito la vendita della casa all'asta?> chiede.

Resta qualche minuto in silenzio per ascoltare il suo interlocutore: <Okay, aspetto una tua conferma allora. Grazie amico> conclude la chiamata.

<Tutto sistemato. Aspetto solo una sua telefonata di conferma e i documenti da firmare ovviamente> Mi rassicura.

<Ora tornando al nostro contratto di lavoro, mi aspetto che inizi già da lunedì. Nel frattempo che aspettiamo conferma dalla banca, posso farti fare un tour della mia azienda?> Chiede.

Contratto col nemico (Volume Unico)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora