Il sole bussò troppo presto alle palpebre chiuse di Eryn. Non era ancora pronta ad aprire gli occhi, ad affrontare un nuovo giorno con annessi i relativi problemi, così afferrò le coperte e le tirò sopra la sua testa.
Le tempie le facevano un male terribile, lo stomaco era sotto sopra e i ricordi della notte precedente stavano cominciando a farsi spazio tra i residui della sbronza.
Non avrebbe dovuto bere così tanto, non avrebbe proprio dovuto mettere piede fuori casa, ma Cora e Cleo erano state così convincenti che non aveva potuto dire di no. Grosso sbaglio.
La sera più disastrosa che lei avesse mai trascorso! La sua mente cercava ancora di tenere lontano quei ricordi che, inevitabilmente, le avrebbero fatto troppo male, ma il suo cuore era già a conoscenza di tutto. Lo sentiva battere ad un ritmo troppo lento rispetto al solito e questo voleva dire che era di nuovo ferito.
Nonostante il mal di testa, riuscì a ricordare del pugno che Zayn aveva tirato al ragazzo del Green Light di cui non ricordava i lineamenti. Poi ricordò le urla, le sue lacrime e quelle di Zayn e poi... e poi le labbra del moro che premevano con impetuosità sulle sue, senza lasciarle il tempo di capire cosa stesse succedendo.
Il ricordo di quel bacio era più limpido e chiaro di quanto desiderasse e le faceva male al petto. Il cuore, straziato e dolorante, non voleva saperne di smettere di battere così velocemente al solo pensiero che lui l'aveva baciata, delle loro labbra che, dopo anni, si erano incontrate di nuovo. Ma la sua mente le stava urlando che lei non poteva assolutamente cadere in quella trappola mortale. Non poteva cedere a quegli occhi e a quelle labbra. Non poteva farlo per sé stessa, ma soprattutto per Dylan. Lui l'amava, lui l'aveva accettata anche se era irrimediabilmente rotta. Lui aveva tentato di aggiustarla, di curare tutte le ferite che ricoprivano il suo cuore e la sua anima, e lei aveva creduto che lui ci fosse riuscito ma a quanto pare si era sbagliata.
Lei era ancora rotta e forse lo sarebbe stata per sempre. Era danneggiata, era un completo disastro e Dylan non meritava tutto quello. Era una stupida che si era lasciata andare troppo. Un'idiota che aveva ceduto, ancora, agli occhi nocciola del suo più grande errore.
Zayn continuava ad essere il suo sbaglio più grande e quel bacio ne era la dimostrazione. Lei non lo avrebbe mai ammesso a voce alta, ma doveva essere sincera al meno con sé stessa. Se lo doveva; Zayn non sarebbe mai uscito completamente dalla sua vita e non avrebbe mai smesso di provare quei sentimenti per lui. Non poteva, andava contro la sua natura perché smettere di amare Zayn sarebbe stato come smettere di respirare.
Fino a qualche settimana prima era riuscita a mascherare e a nascondere, anche a sé stessa, i suoi sentimenti. Fino al momento in cui lui non era ritornato, era riuscita a credere che fosse andata avanti, che lui non era altro che un piccolo tassello del suo passato, e che il dolore che le aveva causato aveva solo contribuito a costruire la Eryn che era diventata, ma erano state tutte menzogne.
Lei non aveva mai smesso di amarlo, anche quando aveva iniziato ad amare Dylan. Zayn era sempre stato una presenza costante nella sua vita, anche se non c'era. Zayn le era entrato così tanto sotto pelle che liberarsi di lui era impensabile e praticamente impossibile.
In quel momento Eryn si rese conto che Zayn le era sempre mancato e che, probabilmente, sarebbe stata l'unica persona che le sarebbe mancata per sempre. Più del dicibile. Più di tutto. Più del mondo. E non importava quanto tempo era passato, quanti chilometri li avevano separati. E non importava la gente o come era andata a finire, perché lui le sarebbe mancato sempre, anche se non si fossero mai conosciuti.
La consapevolezza di quei sentimenti, però, la devastava a tal punto che cominciò ad odiarsi.
Era possibile amare due persone contemporaneamente? Era possibile volerle entrambe nella propria vita?