Kathleen sembrava non preoccuparsi minimamente del sogno, continuava a ridere e scherzarci sù. Alex rimase fermo e immobile per almeno tre secondi, l'immagine del sorriso rimbombava ancora nella sua mente.
"Era solo un incubo."- si ripeteva-"Era solo uno stupidissimo incubo."
Le due ragazze si accorsero dello strano comportamento di Alex, era diventato pallido e stava iniziando a sudare freddo."Alex va tutto bene?"-intervenne Saturno accarezzandogli la nuca, il ragazzo finalmente ritornò alla terra ferma.Si alzò, si accarezzò la fronte e bevette un po' d'acqua dal bicchiere presente sul comodino.
"Sto bene, sono solo un po' confuso.Vi prego di lasciare la mia camera e di non vederci fin quando non starò meglio."-disse Alex con tono molto basso e si avvicinò alla finestra per aprirla alle due ragazze.Kathleen e Saturno non insistettero e uscirono per la finestra sotto ordine di Alex, non volevano stremarlo, era pur sempre un umano.
Dopo averle viste volare oltre l'abitazione, il ragazzo si stese sul letto bevendo ancora un sorso d'acqua, stava iniziando a sentire il suo corpo sempre più accaldarsi e questo lo preoccupava.Mille dubbi gli invasero la mente , non riusciva ancora a capire come mai si trovasse in questa situazione e perché in quella umida giornata di Settembre Saturno lo abbia instigato a tornare in quel bosco.
Forse c'era qualche collegamento fra di loro, ma non avrebbe avuto senso. Alex
non era niente in confronto a loro.
Non le conosceva ancora molto bene , eppure all'inizio tutto sembrava futile, semplice...Mentre il ragazzo vagava fra le sue domande, un suono di porta fermò la sua immaginazione e, sfregandosi gli occhi, Alex andò ad aprire.Era George, il suo amico, vestito con una maglietta verde militare e un paio di calzoncini marroni, con dietro alle spalle uno zainetto giallo dove fuoriusciva una mappa e un kit di emergenza.
"Forza, andiamo a trovare il cervo rosso"-disse George con un grande sorriso, ma per Alex il cervo era uno dei suoi ultimi problemi-"Sono riuscito a convincere mia madre!"
"George, credo di non sentirmi bene oggi, rimandiamo a un altro giorno."-rispose Alex alzando le spalle, l'entusiasmo di George stava sempre più svanendo .
"Alex, non capisco...prima stavi benissimo"-George non voleva crederci, la sua espressione parlava chiaro, era anche lui stupito.
Alex, con un grande nodo in gola, mentì dicendo di avere un forte mal di testa, George sembrava più confuso di prima.Rassegnandosi, il ragazzo rosso decise di non fargli troppe domande ed entrò per sistemare il suo letto,Alex tirò un profondo respiro.
"Che schifo!"-esclamò George disgustato-"Guarda cosa ho trovato sopra al mio letto! Una strana penna di uccello..."-Il ragazzo in mano aveva una delle tante penne delle ragazze, la faceva rotolare tra le dita e la esaminava strizzando i suoi occhi marroni.
Il moro senza scrupoli gliela prese e tra le dita della mano sentì una forte carica, ritrovandosi i polpastrelli umidi e bagnati:era una delle piume di Saturno, non aveva alcun dubbio.
"Chissà come è entrato questo uccello..."-cercò di dire Alex con un falso sorriso in faccia, fingendo di non essere preoccupato-"Forse è entrata quando ieri abbiamo pulito casa! Ci scommetto i calzini."
"Ed è entrato bagnato?"- disse George mostrando le sue dita, le gocce gli stavano scivolando per tutta la mano,Alex spalancò gli occhi. "Comunque è una stupida piuma, no?"-disse il rosso avvicinandosi ad Alex, gli poteva vedere scorrere il sudore dalla fronte.
"La vado a buttare io, senza problemi!"-esclamò Alex tremolante e uscì dalla camera come una lepre, George rimase fermo nella posizione di prima.
Scese le scale con gran rumore, facendosi notare da Riele e dalla signora Arthem che stavano decidendo cosa cucinare per pranzo, ma il ragazzo fu talmente veloce che le due non riuscirono a parlargli. Fuori casa Alex prese una soluzione alla svelta per non farsi notare dall'amico, non poteva buttarlo, era troppo rischioso.Tra le scelte più banali decise di seppellire la piuma accanto a un albero della casa, sperando che nessuno se ne fosse accorto.
Sporche le mani di terreno, prese una foglia per togliere almeno i pezzetti di terreno e poi rientrò in casa nascondendosi le mani dietro alla schiena e tenendole unite. Ríele e la signora Arthem finalmente riuscirono a inquadrarlo e, quando la ragazza finì di tagliare le carote, si avvicinò a lui e lo chiamò toccandogli la spalla sinistra,Alex si girò immediatamente.
"Tutto bene la corsetta?"-domandò Riele, i suoi occhi iniziarono a puntare le mani del ragazzo mentre cercava di nasconderle.
"Sono caduto mentre correvo, non ho visto un sasso e sono inciampato."-rispose alla svelta il ragazzo, non è poteva più di rispondere ad ogni singola domanda. La risposta però non riuscì a convincere Riele, infatti inarcò un sopracciglio e prese una delle mani di Alex.
La guardava con molta attenzione, sembrava una veggente e il Moro gliela tolse subito affrettandosi a rimetterla dietro alla schiena.La ragazzina sbuffò e ritornò in cucina ad aiutare la madre, mentre Alex si recò in bagno a lavarsi le mani.
Fece scorrere l'acqua fin quando non raggiunse la temperatura giusta e si lavò sia le mani che il viso. Non sapeva più cosa fare, incontrare quelle due ragazze gli aveva procurato solo confusione e bugie, non voleva più mentire e decise che avrebbe incontrato di nuovo Saturno e Kathleen quando sarebbe arrivato il momento giusto.
Si guardò allo specchio, le gocce che scivolavano sul viso gli fecero ricordare la piuma di Saturno e questo gli provocò un profondo senso di angoscia e ansia. La sua immaginazione, però, lo portò a fantasticare su cosa fosse successo se la piuma fosse stata di Kathleen e per un momento gli apparse un sorriso sul volto, forse era stato molto fortunato quella giornata.
Finalmente uscì dal bagno, molto più calmo e tranquillo, e vide George steso sul divano a leggere un libro.Alex gli si avvicinò con molto imbarazzo e chiese all'amico di lasciargli un po' di spazio sul divano, mentre lo sguardo di George puntò agli occhi del moro inarcando un sopracciglio.
"Ti sei calmato? Sembri agitato..."-disse il rosso continuando a fissarlo-"era una semplicissima piuma, cosa ci poteva essere di strano?"
"Io agitato?"- pensò Alex- "sto letteralmente morendo."
"Sono tranquillissimo, anzi ho proprio voglia di fare un bel dolce oggi, che ne dici?"-il ragazzo ormai non sapeva più che inventarsi, però cucinare lo avrebbe un po' distratto.
George annuí e continuò a leggere, mentre Alex andò in cucina a controllare il pranzo insieme alla famiglia Arthem. C'era un odore delizioso di verdure e l'aria circondava la stanza, il ragazzo gli ricordò casa.
"Signora Arthem"-esclamò il moro, lei sussultò-"Cosa ne dice se oggi facciamo un bel dolce? Cosí per passare un po' il tempo."-La proposta di Alex sembrò convincere la madre di George che con un gran sorriso accettò, lui contento continuò ad aiutare Riele con le carote.
Dopo un po' il pranzo era pronto e tutti si sedettero ai loro posti aspettando di mangiare, Alex nella sua mente stava già immaginando quale dolce prepare il pomeriggio. Questo gli risultò positivo, lo stava distraendo e ciò lo fece sentire sollevato.
Non sapeva quando avrebbe incontrato le ragazze, ma era sicuro che quel giorno sarebbe comunque arrivato. In quel momento non doveva pensarci,quello che doveva fare era continuare gli studi e trascorrere piú tempo con George e la sua famiglia, poi chissà cosa aveva in serbo per lui il futuro...
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Il bosco
Fantasy"Voleva sapere di più e scelse di ritornarci la notte stessa ,senza la compagnia di George,da solo,come voleva la giovane ragazza alata."