CAPITOLO 10

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Durante la notte Amy ebbe un po' di difficoltà a dormire. Non riusciva a non pensare a ciò che era successo con Josh. Si sentiva confusa, era stato così bello e così intenso e il suo corpo desiderava di più, bramava un più intimo contatto con lui. Come poteva essere così bella l'intimità con un uomo così spregevole? Che stupida che sei! Si disse. Era ovvio che sesso e attrazione non avessero nulla a che fare con la personalità di qualcuno o con la compatibilità caratteriale tra due persone. Josh era un imprenditore senza cuore, ma questo non gli impediva di essere un bravissimo amante e di farle provare un piacere mai provato prima.

Dopo varie ore trascorse a girarsi e rigirarsi in preda a pensieri confusi e contraddittori, finalmente la ragazza riuscì a prendere sonno per qualche ora, finchè la sua sveglia non iniziò a suonare. Con una mano la spense bruscamente, desiderando distruggerla. Poi si costrinse ad alzarsi e prepararsi.

Man mano che si avvicinava all'ufficio di Josh, il cuore le martellava sempre più forte nel petto. Temeva il momento in cui si sarebbero rivisti. Come avrebbe dovuto comportarsi? Decise che sarebbe stato meglio fingersi indifferente e attendere che fosse lui a fare una mossa.

Non appena entrò nell'anticamera, la segretaria le rivolse un sorriso e la lasciò passare, permettendole di raggiungere l'ufficio del signor Harrison. Amy bussò alla porta e Josh la invitò ad entrare. Lo trovò intento a leggere dei documenti. La ragazza si limitò ad augurargli il buongiorno e si accomodò di fronte e lui osservandolo lavorare. Sembrava perfettamente calmo e sereno, come se la sera prima non fosse accaduto nulla di strano.

Dopo una mezz'ora, Josh ripose le sue carte e si alzò, invitandola a spostarsi altrove.

Entrarono nella stanza dove erano soliti lavorare insieme e l'uomo srotolò un progetto su un enorme tavolo, illustrandolo ad Amy e chiedendo il suo parere.

La ragazza lo guardò perplessa. Non capiva perché ci stesse rimanendo così male per il suo atteggiamento. Cosa si aspettava? Che lui la accogliesse con baci e abbracci? Magari con fiori e cioccolatini? Per lui si era trattato di sesso occasionale. Inoltre lei aveva rifiutato di dargli di più, quindi a maggior ragione l'interesse di lui era scemato.

«Che succede? Qualcosa non va?» chiese lui vedendola strana in volto.

Amy scosse la testa e si avvicinò per studiare meglio il progetto.

«Ah, che stupido! Ora capisco!» affermò l'uomo avvicinandosi a lei. «In effetti non ci siamo ancora salutati come si deve!» esclamò con un sorriso malizioso sul viso. Le prese il viso tra le mani e la baciò con passione, stringendola a sé.

In preda al desiderio la sollevò e la mise a sedere sul tavolo, ponendosi in mezzo alle sue gambe e ricominciando a baciarla.

«Forse potremmo fare una piccola pausa e tornare al nostro posto segreto!» propose lui. «Perché non avvisi la segretaria che ci stiamo allontanando, mentre io vado a cambiarmi?».

Amy annuì e si avviarono verso a porta, ma non appena Josh la aprì si trovarono davanti il signor Harrison senior.

Sorpresi i due indietreggiarono, lasciandolo entrare.

«Adesso ho capito tutto!» commentò l'anziano. «Ho parlato con Lacroix e mi ha raccontato che gli hai fatto modificare il progetto rendendolo GREEN» disse con una smorfia disgustata. Poi rivolse lo sguardo verso Amy. «Ecco la causa del tuo rimbecillimento!».

«Non posso dire che non ti capisco. So che queste ragazze hippy sono più disinibite e disposte a fare cose che altre donne non fanno. Anche io sono stato con qualcuna di loro, abbiamo fatto anche una bellissima cosa a tre. Ma scopatela e basta! Non devi mica farti fottere il cervello! Vuoi lasciare veramente che una troietta da quattro soldi influenzi i tuoi affari?».

La grotta segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora