CAPITOLO 11

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Il giorno seguente Josh era parecchio nervoso e se la prendeva con chiunque gli capitasse a tiro. I suoi dipendenti cercavano di evitarlo e riducevano i contatti con lui al minimo indispensabile.

Era da tanto che non stava così male a causa di una donna. In fondo avrebbe dovuto essere abituato a gente che lo usava e cercava di manipolarlo, ma non se lo sarebbe aspettato da Amy, sembrava così sincera e innocente, sembrava una brava ragazza, così presa dalla sua voglia di salvare il mondo. Inoltre credeva che si fosse creata tra loro una connessione speciale.

Mentre rifletteva su questi pensieri, si rese conto di essere stato uno stupido a lasciarsi sopraffare dai sentimenti, lui che di solito era così controllato e razionale. Aveva permesso alle sue insicurezze di rovinare i suoi piani, aveva litigato con Amy, quando invece avrebbe dovuto usarla per i suoi scopi. Non doveva dimenticare il suo obiettivo principale: recuperare i documenti che lei gli aveva rubato.

Dopo una settimana finalmente Josh decise di passare al contrattacco. Avrebbe voluto agire prima, ma era stato troppo occupato con il lavoro. Il fatto che avesse perso tempo ovviamente non aveva nulla a che fare con i suoi sentimenti da stupida femminuccia, dall'ansia di rivedere Amy. No, semplicemente non aveva potuto.

Determinato a non perdere di vista il proprio obiettivo senza più lasciarsi condizionare dalle emozioni, Josh si recò alla comune alla ricerca di Amy.

Purtroppo, non appena arrivato lì si imbatté in Nick.

«Cosa ci fai qui?» gli chiese l'uomo sbarrandogli la strada.

«Non sono qui per te. Quindi lasciami in pace!».

«Tu invece dovresti lasciare in pace Amy!».

Josh emise una sorta di strana risata «Chi sei tu per farmi la predica? L'hai trattata decisamente peggio di me! L'hai delusa e l'hai tradita. Quindi fammi il favore di tacere!».

«I discorsi tra me e lei non sono affar tuo! Qui non sei gradito! In che lingua devo spiegartelo? Forse capisci solo il linguaggio dei pugni!» esclamò Nick avvicinandosi minaccioso.

Nel frattempo Josh scorse da lontano Amy che si allontanava verso la spiaggia con un uomo. Subito la rabbia prese possesso del suo corpo e della sua mente. Aggirando quell'essere fastidioso che gli stava solo facendo perdere tempo, si affrettò a raggiungerla. Lungo la strada cercò di calmarsi e ritrovare la razionalità. Non aveva motivo di essere geloso. Non doveva perdere di vista il proprio obiettivo, avrebbe dovuto essere più furbo di Amy e batterla al suo stesso gioco.

Dopo averla raggiunta si stampò un'espressione seria sul volto e le si parò davanti bloccandole la strada.

Lei sembrò sorpresa di vederlo. Dopo un primo istante in cui lo guardò sbigottita, probabilmente con una faccia da ebete, decise di ignorarlo e proseguire per la sua strada. Ma Josh sembrava non volerla lasciare andare, le afferrò il braccio con una mano per fermarla. «Amy, per favore! Dobbiamo parlare e chiarire la questione! Mi dispiace aver litigato con te!» mormorò fingendo di essere triste.

«Non abbiamo nient'altro da dirci! Mi sembra tutto chiaro riguardo alla nostra ultima discussione».

«Per favore, Amy! Non si nega a nessuno la possibilità di difendersi. Mi dispiace che ci sia stato un equivoco. Ci tengo sinceramente a fare pace».

Il ragazzo che si trovava con Amy: Jared, un tipo molto alto e magro con lunghi capelli biondi, decise di intervenire. «Ti sta dando fastidio? Vuoi che lo mandi via?».

La ragazza scosse la testa e gli chiese di lasciarli soli. «Ok, ma rimarrò ad una certa distanza, così se avrai bisogno potrò accorrere» le promise il giovane, poi si rivolse a Josh guardandolo con uno sguardo che riteneva minaccioso, ma non avrebbe fatto paura neanche ad un micetto. «Attento amico! Ti tengo d'occhio».

Josh cercò di trattenere una risata e lo guardò allontanarsi e fermarsi ad una certa distanza da loro. Poi fece un passo verso Amy in modo da parlarle a bassa voce, senza essere sentito da nessuno. «Mi dispiace davvero per la nostra lite. Mi sei mancata! E se veramente il tuo problema sono i confronti con tua sorella o qualsiasi altra donna, come ti ho già detto, non hai nulla di cui preoccuparti».

Amy incrociò le braccia al petto e fece un passo indietro guardandolo con sospetto. «Se pensi che queste parole mi convinceranno a venire a letto con te ti sbagli».

«Non è affatto così! Io vengo da te a scusarmi e dirti cose carine e tu ti mostri diffidente? E comunque non capisco perché questo rifiuto di fare sesso con me, come se ti facesse schifo!» urlò Josh, dimenticando i suoi propositi. Evidentemente il rifiuto bruciava ancora, non lo aveva affatto superato. Avrebbe dovuto fare il carino e manipolarla e invece era arrabbiato e voleva che confessasse che lo stava solo prendendo in giro e che non fosse affatto interessata a lui.

«Pensala come vuoi! La verità è che non ho nessuna esperienza e ho paura che rimarrai deluso!» esclamò Amy ad alta voce per poi pentirsene. Si era fatta sfuggire quella confessione imbarazzante perché aveva perso la pazienza. Purtroppo quell'uomo era in grado di farla uscire fuori di senno. Era davvero irritante.

Josh rimase bloccato a guardarla come se avesse davanti un mostro a tre teste. «Stai dicendo sul serio? Credevo che...».

«Cosa credevi? Le stesse cose che crede tuo padre sulle ragazze come me? E invece no! Mi dispiace deluderti... forse è meglio che trovi un'altra per il tuo divertimento!».

«Amy! Aspetta!» urlò Josh mentre le correva dietro. «Mi dispiace! Io non l'avevo capito! Avevo dato per scontato che le cose stessero diversamente e che mi stessi rifiutando perché non eri veramente interessata a me!».

«Ho bisogno di stare da sola a riflettere, ok? Per oggi lasciami in pace!» commentò la ragazza allontanandosi e lasciandolo solo con i propri pensieri. 

La grotta segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora