CAPITOLO 13

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La mattina seguente Amy si svegliò di buonumore. Aveva trascorso una notte meravigliosa con Josh, che si era rivelato un amante formidabile, non poteva fare confronti con altri uomini, ma dubitava che gli altri fossero come lui.

Dopo il sesso avevano dormito abbracciati tutta la notte.

«Buongiorno!» cinguettò la ragazza allegramente, appena si accorse che il suo amante si era svegliato.

Josh le augurò a sua volta il buongiorno e le posò un bacio sulle labbra.

«Vado a preparare la colazione!» affermò la ragazza, tentando di alzarsi. Il giovane la fermò bloccandola contro il letto con un braccio. «Ho una cuoca per questo! Ci faremo servire la colazione a letto».

«Cosa? Non esiste che io mi faccia servire da qualcuno! La preparerò io stessa!».

Josh decise di assecondarla e la seguì in cucina. «Guarda che non è una schiava. È il suo lavoro ed è pagata profumatamente per farlo!».

Amy lo ignorò e andò ad aprire il frigo estraendo alcune uova, mentre Josh, seguendo le sue direttive le porgeva un contenitore dove poterle mescolare insieme agli altri ingredienti.

Mentre cucinavano insieme la colazione, la porta della cucina si spalancò e fece capolino la cuoca.

La donna rimase sorpresa nel vedere il suo capo che stava cucinando insieme ad una donna.

«Buongiorno Ellen, se non ti dispiace stamattina ci penseremo noi alla colazione» le spiegò Josh vedendo la sua faccia perplessa.

«O-ok signore!» balbettò Ellen ancora incredula, lasciando rapidamente la cucina.

Durante la colazione Josh sembrava a disagio ed ogni tanto lanciava un'occhiata imbarazzata verso Amy.

«Qualcosa non va?» chiese la ragazza, non riuscendo a spiegarsi l'improvviso cambiamento nell'uomo.

«No, no! È solo che ripensando agli ultimi avvenimenti stavo pensando ad una cosa...».

Lei lo osservò con aria interrogativa inducendolo a continuare.

«Non giungere subito a conclusioni affrettate. Però... Considerando il modo in cui stanno andando le cose tra noi e considerando che abbiamo avuto alcuni malintesi e problemi di fiducia, forse dovremmo risolvere una volta per tutte la questione di Diamond beach e dimostrarci fiducia reciproca».

«Che intendi?».

Josh sospirò prima di proseguire. «Beh, penso che forse dovresti restituirmi i documenti. Ti assicuro che non ho nessuna intenzione di distruggere il luogo che ami. Devi fidarti di me!».

«Vuoi che ti restituisca i documenti in modo da dimostrarti che mi fido di te?».

«Esatto!» commentò Josh cercando di decifrare lo sguardo della ragazza. «E io te lo sto chiedendo perché mi fido di te e so che ti fiderai di me!».

«Mi prendi per stupida?» esclamò Amy alzando la voce. «Non riesco a credere che tu mi stia veramente chiedendo una cosa simile dopo stanotte!».

«E io non posso credere che non ti fidi di me e pensi che ti stia prendendo in giro per costruire l'hotel».

Amy continuò ad imprecare ed insultarlo, lasciando l'edificio in preda alla furia cieca. Non riusciva a crederci! Aveva abbassato la guardia, si era concessa a lui, ed ecco che subito tentava di approfittarne per recuperare i documenti. Non avrebbe ceduto per nulla al mondo, sarebbe stata irremovibile!

Josh rimase per un attimo seduto a fissare il vuoto, poi si decise ad uscire per andare a cercarla e tentare di farla ragionare.

Giunto alla comune si imbatté in Allison. «Dov'è Amy?» le chiese senza troppi convenevoli.

La grotta segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora