EPILOGO

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Il piccolo Simon correva sulla spiaggia, scagliandosi verso la sorella e lanciandole della sabbia. Simon era un piccolo monello di 4 anni con i capelli e gli occhi scuri e uno sguardo da furfante. La sorella, Madison era una piccola signorina di 2 anni, con riccioli scuri e occhi azzurri. Josh aveva insistito per dare loro i nomi dei suoceri defunti ed Amy aveva accettato commossa la sua proposta.

Dopo l'assalto del fratello la piccola cominciò ad urlare e a piangere, cercando di graffiarlo con le manine paffute.

«Adesso basta!» tuonò Josh afferrandoli per separarli. «Per punizione andremo via dalla spiaggia!»

Anche Amy rivolse un'occhiata severa ai due piccoli e cominciò a raccogliere vestiti ed asciugamani per andare via.

Mentre si dirigevano verso la strada, lo stomaco di Amy iniziò a brontolare, in effetti si stava facendo ora di pranzo. Josh le propose di sedersi al tavolo di un bar vicino la spiaggia.

Il cameriere portò loro il menu e tornò dopo alcuni minuti per prendere le ordinazioni. Purtroppo Amy si trovava al tavolo con tre carnivori convinti. Josh le aveva vietato di imporre ai piccoli una dieta vegetariana, alla loro età avevano bisogno di carne, una volta cresciuti avrebbero deciso da soli se seguire le orme della madre o la dieta del padre. La ragazza aveva accettato a malincuore per il bene dei suoi figli, ma aveva già un piano per portarli dalla sua parte in futuro. Avrebbe fatto loro dei discorsi convincenti e avrebbe mostrato dei video sulle condizioni orribili in cui gli animali venivano allevati e macellati.

I due piccoli accolsero con entusiasmo le loro cotolette fritte con le patatine, mentre Amy cercò di concentrarsi sulla propria insalata cercando di ignorare i cadaveri che giacevano davanti agli altri commensali.

Josh addentò la propria bistecca gemendo di piacere per farla irritare, guadagnandosi un'occhiataccia dalla moglie.

L'uomo rise soddisfatto, poi decise di darle il colpo di grazia. «Ieri ho dato un'occhiata a quella scuola dove vorrei mandare Simon ed in futuro magari anche Madison. Sembra fantastica!».

«Quale scuola? Non starai parlando di quella fabbrica di borghesi conformisti arroganti e snob?».

Sul volto di Josh comparve un ghigno divertito. «Uhm no... mi riferisco a quell'ottima scuola privata, frequentata solo da gente di un certo livello. Che garantisce un'istruzione eccellente e a cui non tutti possono permettersi di accedere».

«Esatto! Quella!» esclamò Amy contrariata. «Quel luogo infernale dove i miei figli non metteranno mai piede!».

«Uhm..., mi sembra di ricordare che ti ho accontentata e li abbiamo mandati in quell'orribile scuola pubblica dove non forniscono loro neanche dei tablet o dei computer e dove studiano solo una lingua!».

«Sono dei bambini piccoli. All'asilo devono divertirsi!».

«Beh, tu hai scelto l'asilo e io sceglierò il resto! Mi sembra equo!».

«Non è affatto equo! Gli anni successivi sono i più delicati e i più formativi, non voglio che crescano con la puzza sotto il naso!».

«è importante garantire loro un'istruzione di alto livello! Non vuoi il meglio per i tuoi figli?».

«Io ho sempre frequentato delle scuole pubbliche e sono venuta su bene lo stesso!».

«Beh, sei un'eccezione! E comunque anche io sono venuto su bene e ho sempre frequentato istituti privati e prestigiosi!».

«E infatti sei un uomo d'affari arrogante e presuntuoso!».

«Intanto però ti piace questo uomo arrogante e presuntuoso!».

«Comincio a chiedermi perché!» sibilò Amy con rabbia. Dopo un istante si bloccò a disagio. Allison li aveva visti da lontano e si stava dirigendo verso di loro, ma poi si era fermata e aveva pensato di cambiare direzione vedendoli litigare.

Josh fece cenno alla cognata di avvicinarsi. «Perfetto! Puoi tenere i bambini mentre io e tua sorella andiamo a terminare la discussione da un'altra parte?».

Allison annuì sorridendo. «Ok, ma basta sfornare bambini! Già è impegnativo occuparmi di queste due piccole pesti!».

«Ti lamenti tu? Noi che siamo i genitori che dovremmo dire?» replicò Amy.

La sorella sorrise debolmente.

Amy le si avvicinò comprensiva stringendola tra le braccia. Sapeva che anche lei desiderava una famiglia come la sua. «Perché non parli con Nick? Non puoi andare avanti così».

«Lo so, hai ragione...Devo riuscire a trovare il coraggio una volta per tutte».

Mentre parlava con la sorella, Amy si accorse che nel frattempo Josh ne aveva approfittato per entrare nel locale. Lo raggiunse precipitosamente, ma ormai era tropo tardi.

«Cosa diavolo stai facendo?».

«Ho pagato il conto!» rispose lui con naturalezza.

«Ma avremmo dovuto dividere!».

«Sai che non esiste che Josh Harrison permetta ad una donna di pagare. Specialmente se è sua moglie e specialmente se ne è innamorato».

«Non credere di ammaliarmi con queste paroline dolci».

«No, lo so bene che non hanno alcun effetto su di te. Sei senza cuore!».

Detto questo l'uomo la caricò sulla spalla e si diresse verso la grotta mentre la donna scalciava e urlava.

Il loro matrimonio era fatto così. Litigavano, poi facevano sesso e successivamente discutevano con calma trovando un compromesso.

Amy adorava litigare con suo marito, era un odioso borghese arrogante e presuntuoso, un mangiatore di cadaveri, un riccone snob, ma era il SUO odioso borghese arrogante e presuntuoso e lei lo amava così com'era, non lo avrebbe cambiato di una virgola.

La grotta segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora