Capitolo 29 ~ Ocean

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Spuntammo dietro la Casa 13, facendo spaventare un paio di semidei che passavano lì vicino. Forse era così che avrebbero dovuto ricordarci: i due dei cugini che fanno viaggi ombra e spaventano la gente quando arrivano.
-Perché stai sorridendo? -mi chiese Isabelle.
-Niente, stavo pensando ad una cosa divertente. Andiamo da Chirone. -dissi iniziando a camminare. Lei mi seguì, guardandosi attorno. Eravamo già stati al Campo Mezzosangue ed entrambi lo amavamo. Forse perché il mondo mortale ci affascinava ogni volta di più e il Campo era il posto in cui potevamo essere noi stessi senza destare sospetti. Anche al Campo Giove, naturalmente, ma nessun posto ti faceva sentire a casa come il Campo Mezzosangue.
Salutammo Will, che stava trascinando Nico verso l'arena, fummo quasi investiti da un'invenzione dei figli di Efesto e per poco una freccia scoccata male non mi beccò in fronte, ma arrivammo alla Casa Grande senza danni permanenti.
Sul portico, c'era Chirone nella sua sedia a rotelle magica che giocava a pinnacolo con Dioniso, che borbottava in greco antico. Era di pessimo umore... sai che novità.
-Buongiorno. -salutai.
-Ciao ragazzi. Cosa ci fate qui? -chiese Chirone sorridendoci.
-Dobbiamo chiederle un grosso favore. -rispose Isabelle. Gli spiegammo tutto ciò che era successo, inclusa la resurrezione di Adrian per mano dei figli di Ade / Plutone.
Al termine del racconto, Chirone si grattava il mento ispido, pensieroso.
-Quindi Orfeo attaccherà l'Olimpo il giorno del Consiglio? -domandò.
-Esatto. -dissi.
-Bah, tanto meglio. Non ho nessuna voglia di vedere mister ehi-tu-fuori-dalla-mia-nuvola. -fece Dioniso schioccando le dita per far comparire una Diet Coke.
"Zeus" tradusse Chirone muovendo solo le labbra.
-Ma è suo padre. -dissi. Pessima decisione: il signor D mi lanciò un'occhiata che mi fece rimpiangere di aver parlato.
-Solo perché tu vuoi bene al tuo vecchio, Oswald, non significa che siamo tutti come te. -disse.
-Ehm... mi chiamo Ocean.
-È uguale! -e riprese a bere la sua Diet Coke.
Isabelle fece un passo avanti: -Ad ogni modo, noi volevamo chiedere se i semidei fossero disposti a rischiare per questa battaglia. Allison ha detto che non sa di preciso quanto sia grande l'esercito di Orfeo, ma più siamo e meglio è.
Chirone annuì, poi uscì dalla sedia a rotelle e si erse in tutta la sua altezza equina.
-Devo riunire i capigruppo. -disse. -Riunione di emergenza.
-Oh, andiamo Chirone! -esclamò il signor D lanciando la lattina vuota ad un satiro che passava di lì (la prese al volo con i denti... dieci punti solo per il salto che fece). -Non vorrai mica creare disordini con Orfeo solo perché te lo dice questa ragazzina.
-Ho quattrocento anni. -si difese Isabelle stringendo i pugni.
-Lamentati pure, Isolda. Non posso mettere a rischio l'intero Campo per affari che riguardano una sola semidea. Ha creato lei questi guai e se li risolverà da sola.
-Allison non ha fatto niente di male! -sbottai. Isabelle, Chirone e Dioniso mi fissarono e mi sentii arrossire.
-Certo, è passata dalla parte sbagliata. Ma si è resa conto del suo errore. -continuai sperando di non tradire la mia insicurezza con la voce. -Ora ci ha detto tutto. Perché non ascoltarla?
-Potrebbe mentire. -disse il signor D.
-Non lo farebbe mai. -intervenne Chirone. -Allison è una ragazza sincera e ama il Campo Mezzosangue e il Campo Giove come casa propria. Mi fido di lei.
Feci un sorriso al centauro per ringraziarlo.
Prima che il signor D potesse ribattere, Chirone aggiunse: -Ora devo riunire i capigruppo. Non c'è più molto tempo. -si rivolse a Isabelle e me. -Potreste spargere la voce per me?
Annuimmo, poi scendemmo le scale del portico e ci dividemmo per fare più in fretta.
Andai verso la Casa di Zeus e bussai. Poco dopo Jason mi aprì: era a petto nudo, aveva dei segni di rossetto sul viso e gli occhiali storti.
-Ehi, amico! Chirone mi ha chiesto di chiamare i capigruppo. Riunione di emergenza. -dissi. -Porta anche Piper. Possibilmente con i vestiti addosso. A proposito, da quando un ragazzo e una ragazza che non sono fratelli possono stare soli in una delle case?
Jason arrossì: -Ehm... non abbiamo fatto niente di male. -farfugliò. -Grazie. Arrivo subito.
Poi chiuse la porta e io mi diressi verso le altre case.
Passai davanti alla Casa di Poseidone e mi fermai. Ci avevo dormito per qualche notte mentre io e Isabelle stavamo al Campo nei mesi di ricerca del palazzo di Orfeo.
Decisi di entrarci per dare un'occhiata.
-PER LE BRANCHE DI POSEIDONE! -esclamò una voce maschile. -ESISTE UNA COSA CHE SI CHIAMA... Oh, ciao Ocean.
Mi ci volle qualche secondo per capire che avevo davanti Percy Jackson in boxer rigorosamente blu.
-Ciao Percy. -lo salutai chiudendo la porta alle mie spalle. Lo squadrai, dubbioso, poi mi misi a guardare in ogni angolo.
-Che stai facendo? -chiese Percy infilandosi i pantaloni.
-Cerco Annabeth. -risposi come se fosse stato ovvio. -Sai ho appena beccato Jason e Piper nella Casa 1, perciò voglio essere sicuro che...
-Annabeth è nella Casa di Atena. -disse il ragazzo come per giustificarsi. Sembrava in imbarazzo, ma mi spiegò che erano appena tornati da Nuova Roma per fare una pausa dagli studi del college. Lui aveva appena fatto una doccia.
Stavo controllando sotto al letto, così mi rialzai in piedi e mi spolverai i vestiti: -Tutte scuse, fratellino.
Percy cercò di mascherare il rossore delle guance mettendosi la maglietta.

Stavo aspettando Percy fuori dalla Casa di Poseidone, quando un arcobaleno scintillò accanto a me. Una voce disse: -Depositare una dracma.
Cercai in tasca e poco dopo lanciai la moneta nell'arcobaleno. Adrian comparve nell'inquadratura. Dietro di lui riconobbi il bagno della sua stanza del palazzo degli dei.
-Ehi! -esclamai. -Avete già detto tutto a Zeus?
Poi notai che era leggermente pallido in viso: -Tutto bene? -chiesi.
-Allison è svenuta. -rispose. -Non so cosa le sia successo. Ha detto che sarebbe uscita a prendere un po' d'aria e...
-D'accordo. Stai tranquillo. -dissi prima che svenisse anche lui. -Probabilmente è lo stress causato da tutta questa storia.
Adrian sospirò: -Può essere. -guardò dietro di sé, probabilmente verso Allison, poi si rivolse di nuovo a me: -Ho chiamato per avvertirvi che rimarremo qui. Raggiungeteci appena potete. James mi ha fatto un messaggio-Iride e mi ha detto che loro erano pronti a partire per New York.
Annuii: -Ora Chirone sta per tenere una riunione dei capigruppo, ma credo che verremo domani.
-D'accordo, a domani allora.
-Ciao.
Poi interruppi la connessione, proprio mentre Percy usciva dalla porta.
Mentre camminavamo verso la Casa Grande, il ragazzo mi chiese: -Vedi spesso papà?
-Sì. Passo la maggior parte del tempo sull'Olimpo con Isabelle e Adrian, ma almeno una volta a settimana scendo nel suo palazzo. -risposi. -Tu forse non mi hai mai visto, ma io sì. Quelle poche volte che gli fai visita ti ho notato.
-È inquietante.
Risi e in quel momento Annabeth ci raggiunse. Diede un bacio a Percy e mi salutò. Era un po' strano essere fratello di entrambi. Insomma, immaginate che i vostri genitori abbiano un fratellastro in comune. Non è normale, giusto?
Arrivammo alla Casa Grande e ci dirigemmo verso la sala ricreativa, dove ci aspettavano gli altri capigruppo.
Quando Chirone ebbe spiegato la situazione, insieme a me e Isabelle, domandò ai ragazzi se avessero qualche obiezione alla proposta di partire il giorno dopo per New York.
-Ma abbiamo un piano? -chiese Polluce, figlio di Dioniso.
-Atena ha sempre un piano. -dicemmo io ed Annabeth in coro, suscitando una risata generale.
-Beh, appena incontreremo i ragazzi del Campo Giove potremo definire i dettagli. -fece Chirone per rispondere alla domanda.
-Siamo sicuri che Orfeo attaccherà? -domandò Will giocherellando con un pezzo di garza. -Allison ha detto il giorno del solstizio d'inverno, ma ne è certa?
Annuii: -Io ed Isabelle eravamo con lei quando l'ha detto. -risposi.
-Allora siamo a cavallo! -esclamò Connor Stoll balzando in piedi.
-Aspettate. -intervenne Clarisse, che stava lucidando un pugnale. -Le armi. Ne abbiamo abbastanza?
-Sì. -rispose Chirone, felice che i ragazzi fossero disposti ad aiutare. Allison doveva essere conosciuta da tutti in modo positivo.
-E poi la Casa di Efesto può sempre rifornirvi di armi. -aggiunse Leo. -Ne stiamo progettando di nuove e di migliori.
-Allora è deciso. Partiremo domani subito dopo la colazione. -dissi. -Obiezioni?
I capigruppo scossero la testa.





*angolo meh*
Per il soprannome di Zeus da parte di Dioniso ho preso spunto da Ade nel film Disney di Hercules😌
Spero che ciò che scriverò prossimamente sia comprensibile... nella mia testa è tutto collegato 🤣

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