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<<So a cosa stai pensando>> fece Jeno, con tono gentile e dolce. Renjun alzò subito lo sguardo, dimenticandosi di doversi fingere infastidito dalla sua presenza. Quello era l'unico modo che aveva di sperare che lo lasciasse in pace, anche se in quel momento, sentirlo parlare, alleviava un po' del dolore che provava dentro, quello che preferiva tenere per se. Non lo avrebbe mai ammesso, ma Lee Jeno distraeva abbastanza da fargli dimenticare tantissime cose.

Ormai era abituato a vederlo apparire un po' ovunque, non lo lasciava mai solo, e in un certo senso aveva indiziato ad apprezzare la sua compagnia. Negli ultimi giorni i suoi baci lo avevano quasi sedotto, ma aveva sempre trovato il coraggio e la forza necessaria per respingerlo, aggrappandosi a Na Jaemin, o meglio, al suo pensiero, con tutto se stesso, solo per non cedere.

Doveva ricordare a se stesso la differenza tra ciò che lo avrebbe fatto stare bene, e cosa male. Jeno non era più affidabile, e in un certo senso, apparteneva solo al suo passato...nel suo presente, aveva finalmente trovato il coraggio di innamorarsi ancora, non poteva più tornare indietro.

<<So che non stavi leggendo, quindi non mentirmi. Sei fermo alla stessa pagina da più di mezz'ora...>> continuò, e così dicendo gli chiuse il libro che si ritrovava davanti. Lo faceva così tanto spesso, senza il suo consenso, che ormai ci era abituato, e nonostante ciò lo irritasse ogni volta, glielo lasciava comunque fare, perché...tutte le volte che Jeno diceva, o faceva qualcosa, lui lo ascoltava, nolente o volente.

Stava leggendo davvero qualche ora fa, o almeno, ci aveva provato, finché una frase non gli aveva nuovamente fatto pensare a Jaemin. Non ricordava neanche quale fosse, ma ciò era bastato a distrarlo,  abbastanza da occupare la sua mente con solo la sua immagine, e con tutte le domande a cui non riusciva a dare una risposta.

"Non riesco a togliermelo dalla testa in nessun modo. Mi ha respinto, e continuo a ritrovarmelo ovunque..." pensò, esausto. Persino quando Jeno lo aveva baciato, gli era sembrato di vedere Jaemin...gli mancava così tanto, e la cosa orribile era sapere che forse per lui non era lo stesso.

Più gli stava lontano, più avrebbe voluto averlo vicino. Si sentiva quasi patetico, non capiva quando la situazione fosse diventata così tanto rilevante importante. Possibile che anche solo standogli lontano, sentiva i suoi stessi sentimenti crescere e torturarlo?

Per un momento, nel trovarlo fuori da quella biblioteca, aveva creduto che lo stesse tormentando apposta. Jaemin era inafferrabile, ma continuamente davanti ai suoi occhi.

Lo aveva visto baciare Donghyuck, per poi evitarlo allo stesso modo di come evitava sempre lui. Non sapeva cosa pensare, e anche adesso che quei due non stavano più insieme, Nana non si lasciava comunque consolare. E Renjun lo voleva. Voleva Jaemin, che non faceva altro che autodistruggersi, rigirandosi nella sua solitudine. Desiderava soltanto di essere l'unico capace di renderlo felice, invece era proprio uno dei tanti che lo facevano soffrire.

Jeno aveva ragione. Non stava affatto leggendo, anzi, usava quel libro più come uno scudo, per impedire che qualcuno lo tormentasse. A quanto pareva poteva tenere lontano chiunque, ma non il suo ex fidanzato, che lo conosceva fin troppo bene.

<<A cosa sto pensando?>> gli chiese, sbuffando, come se la risposta non fosse già abbastanza ovvia.

Jeno lo sapeva, che si era innamorato di quel ragazzino, altrimenti non avrebbe più continuato a respingerlo, ma nonostante ciò, continuava comunque a sperare che potessero seriamente tornare insieme.

La cosa non lo demoralizzava affatto, era sempre stato molto sicuro di se, convinto al 100% che sarebbero tornati insieme. Avrebbe potuto essere così. Si sarebbe già buttato tra le sue braccia, se solo non si fosse innamorato di Jaemin.

I Hate you, I Love you~MarkhyuckDove le storie prendono vita. Scoprilo ora