17. Torn

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LUKE

Questa ragazza sapeva sempre come rovinare una bella pennichella.
«Mi chiedevo perché, ancora, non si baciamo,nonostante il momento sia così opportuno e ogni giorno,tu muori dalla voglia di avermi» Lena aveva questa sua fissa di stare sempre incollati a baciarci,nonostante le dicevo che ancora avevamo bisogno di tempo entrambi. Ma lei no, preferiva iniziare un discorso,continuare in una discussione,andare verso una bella litigata e infine,non parlarci per almeno tre giorni. Ecco come andavano le cose ogni qual volta che l'argomento "bacio" usciva dalle sue labbra.
Sbuffo,e mi alzo a sedere sul letto. Guardo la ragazza di fronte a me con indosso la mia felpa nera,i capelli arruffati e le guance rosse. Aveva rimesso gli occhiali da vista e mi guardava,mentre si mordeva il labbro per il nervoso. Questo,mi fece sbuffare di nuovo.
«Lena,dobbiamo litigare ancora per questo?» iniziai calmo,non volevo perdere la pazienza -cosa impossibile,dato che questa ragazza aveva il superpotere di farla svanire in due secondi.
«Non voglio litigare Luke...voglio capire perché c'è ancora così tanta distanza tra di noi» mormorò.
«Distanza? Lena,avevo le mani sul tuo sedere e la faccia sulle tue tette poco fa!» stava per iniziare un battibecco.
«Luke,non è la stessa cosa di un bacio...il bacio è la cosa più intima che ci sia in una coppia» coppia? Ma se non stiamo neanche insieme! Mi alzai dal letto e infilai una maglietta.Stavo iniziando ad innervosirmi.
«No Lena,scopare è la cosa più intima in una coppia,non siamo fidanzati perciò se scopassimo sarebbe una scopamizia» misi una scarpa ad un piede,mentre lei mi guardava «continuando,posso dirti che il bacio si dà spontaneamente,non a comando ed ogni secondo. Non sono un ragazzo che ama stare appiccicato ad una ragazza, è un miracolo che noi due stiamo così quasi ogni giorno...ma questo mi piace Lena, perché è una cosa nostra ed è intima. A volte penso che sia meglio di fare sesso» misi anche l'altra scarpa.
La guardai,e rimase in silenzio. Poi parlò,e giuro che mi stavo trattenendo da spaccare qualcosa.
«Sarei il tuo sfogo personale quindi? Mi stai usando a tuo piacimento finché non cederò e sarò una delle tue tante scopamiche,come dici tu? Wow Luke,complimenti!»bene,ora si che iniziava la vera litigata.
«Mi fa piacere sentire che pensi questo di me! Se avessi voluto,ti avrei scopata per lo meno il primo giorno che ti ho vista a scuola. Ma no Lena,non l'ho fatto e sai perché? Perché sto cercando di capire cos'è che trovo di tanto bello da stare sempre con te,e lasciar perdere ogni cosa.
«Ma credo che questo non conti un cazzo,essendo che mi consideri un puttaniere senza cuore. Sai perché non ti bacio? Perché tutti i pomeriggi che passiamo a casa,o che stiamo in giro o persino nelle lezioni scolastiche,io sto bene anche senza essere attaccato a te con le labbra 24h su 24. Ma non lo capisci,e non so come fartelo capire una volta per tutte» nel tempo stesso,presi una giacca e la misi.
«Luke...non andare via» la fermai prima che avanzasse verso di me.
«No Lena. Ho detto quello che c'era da dire,ora sta a te schiarirti le idee. Per adesso, è meglio stare distanti fin quando non capirai le mie parole.» le dissi,e lei rimase immobile mentre uscivo dalla mia stessa stanza e dal mio appartamento.

L'aria fresca era la miglior terapia di sempre. Sentire quell'aria fredda che ti faceva rabbrividire sotto tutti i vestiti pesanti,era un gran sollievo.
Inutile dirvi che Lena cercò di contattarmi nei peggiori modi possibili: ogni volta che litigavamo,non capiva mai le parole "schiarisciti le idee" oppure "non chiamarmi finché non capisci". Ma niente,mi ritrovai almeno mille chiamate diverse da Crystal e Michael,da parte di Lena. Alla prima chiamata di Michael,pensai realmente che fosse lui ma quando sentii la ragazza in preda al panico e che piangeva dall'altra parte del telefono,chiusi la chiamata dopo due secondi. Mi aveva intenerito una volta,non ci sarei cascato di nuovo.
Feci la cosa migliore,tolsi la suoneria al telefono e lo lasciai in tasca per tutta la serata
Mi ritrovai a girovagare come un solitario per il centro della città. Non avevo bisogno di stare in un bar a bere o passare l'intera serata a spendere soldi inutilmente in qualche negozio o altro. Mi bastava rimanere solo per un po',con le cuffie nelle orecchie e il freddo della città che mi faceva da compagno di passeggiata. Stavo iniziando a calmarmi.

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