Capitolo 12

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Damian si chinò sulla scrivania e osservò attentamente la cartina di Seattle e i luoghi indicati precedentemente dal consulente: a parte  quello segnato con una grande X rossa che indicava il luogo dove era stato ritrovato il cadavere di Victoria Reyes, gli altri erano tutti segnati da piccoli puntini rossi, che rappresentavano i luoghi più probabili del ritrovamento della vittima: altri, invece, erano segnati con punti interrogativi neri ed indicavano i luoghi meno probabili.

-Non va bene- spiegò l'agente.

Silas corrugò la fronte.
-Che intendi?- chiese.

-Stiamo sbagliando ragionamento- disse Damian, girando la cartina in direzione del suo capo, il signor Peterson, e del suo collega Andrea.

-Vedete questi luoghi che avete segnato?- esclamò, indicando i vari puntini rossi.
Andrea annuì, ma non proferì parola per lasciar proseguire il suo collega.

-Sono tutti luoghi malfamati di Seattle. Tutte zone poco raccomandabili, dove sicuramente vi è un alto tasso di criminalità e spaccio di droga. Non dobbiamo partire da qui- spiegò, indicando con l'indice la zona industriale vicino al porto dove si trovava il pub Whiskys and Beer, da loro già perlustrato, e dove avevano interrogato il barista Weston Buchard.

Silas inarcò un sopracciglio, visibilmente titubante riguardo il ragionamento di Damian.
-E, di grazia- esclamò con pungente sarcasmo -dove dovremmo partire, secondo te?- chiese.

Damian assottigliò le iridi verdi e si schiarì la voce.
-Dobbiamo partire da qui- disse, perentorio, indicando un punto interrogativo che segnava una delle zone più altolocate di Seattle, dove risiedevano moltissimi locali e ristoranti di lusso.

Andrea lo guardò con fare scettico.
-Dam, aspetta. Non credi che sia alquanto improbabile trovare un cadavere tra le vie di quel quartiere?-

Damian fece per rispondergli, quando Silas lo anticipò.
-Affatto, signor Davis. Il signor Williams ha ragione. Vede, è proprio per le poche probabilità di trovare un cadavere in quelle zone che, al contempo, vi sono alte probabilità invece di trovarlo. Nessuno andrebbe mai a cercarne uno lì.- spiegò.

Damian, suo malgrado, annuì.
-Esattamente-

Andrea sembrò rifletterci per un breve istante, poi imitò l'amico.
-Capisco. Beh, allora...che stiamo aspettando? Per ora andiamo noi tre, perlustriamo la zona e vediamo cosa troviamo. Lei è d'accordo, signore?- chiese poi, voltandosi verso il proprio capo.

Il signor Peterson annuì.
-Perfetto. Andate e informatemi di ogni minima cosa, se succede qualcosa mobiliterò una squadra. Tutto chiaro?-

I due agenti e il consulente annuirono e, dopo essere stati congedati, uscirono dalla centrale per prendere l'auto e avviarsi verso la zona più lussuosa di tutta Seattle.

~~~

Immersi nel traffico cittadino, nessuno in auto fiatò: il clima era teso e rimasero tutti in silenzio e pensierosi.

Damian era sui sedili del passeggero, mentre Andrea era seduto a fianco al guidatore, ovvero Silas.

Il consulente alle indagini guardava dritto davanti a sé, osservava la strada e i movimenti dei veicoli.

-Fermo, accosta qui- disse Damian, con tono piatto.
Silas, proseguendo la guida, gli lanciò un'occhiata torva dallo specchietto retrovisore.
-Cosa? Perché? Il navigatore ancora non si è fermato- esclamò.

Damian, spazientito, roteò gli occhi.
-Fottitene del navigatore. Ho detto di accostare.- disse perentorio.

Silas grugnì infastidito, ma fece come gli era stato detto: sterzò bruscamente alla sua sinistra e frenò di colpo, parcheggiando l'auto accanto ad un marciapiede.

The Smell Of The ShadowsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora