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Irama

Qual è la prima cosa a cui pensi e che ti fa sorridere?

Per me è Ludovica, in assoluto, più di tutti gli altri, più di tutti i ricordi, le emozioni, gli amici, la famiglia.
Lei.
Prima di tutto lei.
Lei.
Sono giorni particolari quelli che sto vivendo in Salento: a tratti oscuri, bui, quasi freddi, fin troppo silenziosi. Non ho più avuto notizie di nessuno, non ho più cercato Lorenzo, né Ludovica e mi sono isolato completamente dal mondo fuggendo un'altra volta. - che affrontare i problemi mi ha sempre terrorizzato - È passata più di una settimana da quando siamo arrivati in questa meravigliosa casa dispersa nel nulla più assoluto, ma questa sera sembra essere tutto terribilmente diverso. Sono seduto a terra sulle piastrelle in cotto color mattone, una birra quasi finita in mano, il pacchetto di sigarette accanto a me e il mio fedele quaderno aperto tra le gambe. Giulio è andato a dormire qualche ora fa, che in questi giorni stiamo vivendo praticamente al contrario, scambiando la notte per il giorno e non è mai facile stare dietro ai miei ritmi strani. Mentre io sono ore che fissò questo dannato quaderno senza riuscire a scrivere nemmeno una parola, con la penna in mano e la testa che vaga ovunque senza concentrazione. Ed è una sensazione terribile perché sembro completamente pazzo, un secondo prima rido e l'attimo dopo piango a dirotto, sorrido e poi urlo per un ricordo troppo duro da reggere, mi emoziono come un bambino o crollo con la rabbia che mi corrode lo stomaco, ho voglia di prendere a pugni qualsiasi cosa o mi lascio cullare dai miei stessi pensieri, naufragando in un mare di melodie.
Sembro completamente fuori di testa.
Ma non riesco a scrivere, non riesco a trasformare i miei pensieri in parola, come se fossi soffocato da me stesso e non riuscissi a lasciarmi andare. - ad alleggerirmi il cuore - E non riuscire a scrivere per me è assurdo, è come se non riuscissi a liberarmi di un peso, ad aprirmi, a mostrare le mie fragilità. Come se non riuscissi a rifugiarmi nella musica, come se non potesse salvarmi, non questa volta. - non per ora - Come se mi sentissi svuotato dalle mie stesse emozioni e allo stesso tempo pieno di tante, troppe cose da esternare. Non riuscire a scrivere è un dolore fisso e costante al petto, una fitta che toglie persino il fiato, è aver paura di perdere un pezzetto di Filippo.
D'improvviso ho perso due dei miei punti saldi, due delle persone che per me profumavano di casa, portati via dal mio carattere duro e dal mio maledetto orgoglio. Senza avere nemmeno il tempo per accorgermene sono spariti sia Lorenzo che Ludovica ed io credo di non essere mai stato tanto infuriato con me stesso e con la vita. - bastarda -
Sento il trillo di un messaggio nel mio telefono che interrompe per un po' il fluire sconnesso di pensieri.

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Eternamente nostri - è scritto nel destino...- //IRAMA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora