La seconda prova e le prove Invalsi erano andate. Facili. Come al solito.
Le date degli esami orali erano state fissate e a me e Valerio sarebbe toccato il primo turno, ovvero quello del giorno successivo. Ci eravamo scambiati i numeri di telefono per poter comunicare e così facemmo.
Arrivò alle quattro del pomeriggio; avevo controllato che le porte fossero chiuse e che tutto ciò che potesse rappresentare un danno in merito alla mia vita nei mesi precedenti fosse al sicuro in un cassetto.
Il campanello suonò e lui si presentò con dieci borse e un cuscino.
«Ho l'ansia» fu la prima cosa che disse Valerio.
«Ciao anche a te» ridacchiai.
Passammo il pomeriggio a ripetere tutte le materie con l'aiuto di immagini, immedesimandoci nei professori; ordinai pizza per entrambi; cenammo guardando una serie tv su Luigi XIV e il mattino seguente decidemmo di puntare la sveglia alle sette del mattino nonostante dovessimo presentarci a scuola alle dieci.
«Cosa pensi di fare dopo l'orale?» chiese Valerio durante la cena.
«Non ci ho ancora pensato» ammisi. «E tu?»
«L'anno scorso hanno aperto una nuova Accademia di Belle Arti a Milano e stanno facendo le selezioni. Si terranno fra qualche giorno e voglio partecipare.»
«Ma che corsi ci sono?» domandai.
«Puoi laurearti in tutto ciò che riguarda le materie artistiche» rispose.
«E tu in che cosa desideri laurearti?» esortai.
«Fotografia. Mi riempi di domande perché ti interessa, eh?» ridacchiò Valerio.
«Ci stavo facendo un pensierino» risi.
«E in che cosa vorresti laurearti, tu?» sogghignò lui.
«Se ci sono tutte le materie artistiche, anche io penso al teatro e alla fotografia» risposi.
Valerio, entusiasta, saltò in giro per il salotto e disse: «Immaginati andare a scuola insieme. Oddio.»
Mi piaceva la sua allegria: la usava in ogni situazione.
Una sete improvvisa mi turba e mi sveglia. Dopo alcuni momenti di pigrizia decido di alzarmi e cammino in punta di piedi per non svegliare Valerio, che dorme come un sasso. Esco dalla mia stanza e vado in cucina per farmi un bicchiere di acqua fresca; mi disseto e quando sistemo la bottiglia nel frigo sento uno scricchiolio. Sussulto e, senza accendere la luce, cammino verso il luogo in cui mi sembra di aver sentito il suono: la porta della stanza di mia madre è spalancata.
Deglutisco a fatica. Appoggio una mano sullo stipite della porta e cerco di scovare qualcosa: perché questa porta continua ad aprirsi?
Non ho mai avuto problemi di questo genere, ma avevo sempre una cattiva sensazione a riguardo.
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Il segreto dei Ricordi
FantasySECONDO LIBRO DELLA SAGA DEI SEGRETI Questa storia si può trovare facilmente su Amazon sia in cartaceo che in Kindle Demetra Romano, rimasta senza genitori e amici, deve ricominciare a vivere. Deve essere strano tornare alla normalità quando invec...