Una mano infilata nella tasca del cappotto leggermente più invernale e l'altra passata velocemente nei capelli tinti di grigio sbiadito. Una manica arricciata per non ricadere sull'orologio e l'altra lunga a coprire le dita dal freddo. Una nuvoletta che usciva libera dalle labbra sottili del giovane e gli occhi che la seguivano sparire nell'aria fresca di metà Gennaio.
Le orme che stava lasciando il ventenne sulla neve finirono nello stesso momento in cui alle sue orecchie arrivarono note. Quelle note sulle quali aveva cantato, suonato, ballato e perfino pianto gli arrivarono violente e pungenti al petto. Lo sguardo passò sulla cassa dalla quale fuoriusciva la canzone e così, sempre verso quella parte, ricominciarono le orme sulla neve.
Il ragazzo si avvicinò sempre di più alla sua meta e con la mano tesa arrivò a toccare la spalla del proprietario del cellulare.
"Mh?" quest'ultimo girò la testa verso il primo mostrandogli il proprio viso. Alcune ciocche marroncino scuro ricadevano ondulate sulla fronte ed una arrivava persino sull'occhio destro. Scendendo da quest'ultimi, neri e profondi, si arrivava al naso leggermente arrossato dal freddo per poi scendere alle labbra anch'esse rosse e sottili. Un viso che Yeonjun non aveva mai visto prima.
"Ho qualcosa che non va in faccia..?" parlò il nuovo alludendo allo sguardo del grigio fossilizzato sul suo volto.
"O-oh scusami! non volevo..! mh... comunque io sono Yeonjun, Choi Yeonjun".
"Bene Yeonjun, siediti pure" continuò poi il castano indicando con lo sguardo il posto accanto al suo "io invece mi chiamo Soobin".
Un po' di presentazioni là, un po'di presentazioni qua e i due ragazzi riuscirono finalmente a stringere amicizia."Oh ma quindi é Mingi il tuo preferito!" ribadì stupito il più piccolo dei due.
"Si si, mentre il tuo?" chiese invece il grigio addentando il proprio panino con la carne preso pochi minuti prima da qualche camioncino vagante di Seoul.
"Mi piace molto Yeosang ma da quando ho visto San nel video di pirate king ho cambiato idea" rispose accompagnato da una risata.
E fu dinuovo Soobin a parlare nel momento in cui lo sguardo di Yeonjun era perso a guardare il cielo coperto principalmente da nuvole alternate bianche e grigie.
"Tutto bene Yeon?"
"Si si... tutto okay tranquillo" rispose appena sentì la propria spalla essere toccata. Il pizzico di non-convinzione usato dal grigio era notevole, molto.
"A proposito di musica... Qual é la tua canzone preferita Bin? Tipo la canzone che ti fa provare più emozioni, che ti rende felice quando sei triste, a cui hai allegato un ricordo molto importante..." la sua voce risuonava bassa e insicura. "Non ho una canzone preferita, almeno non una che corrisponda alla tua descrizione" finì sistemandosi meglio a gambe incrociate spostando lo sguardo sul maggiore. "E la tua Hyung?"
Ma alle orecchie di Soobin non arrivò il nome della canzone, ma bensì le note del suo ritornello. Le mani del grigio battevano sulle proprie cosce mentre dalla bocca a "u" uscivano dei fischi accuratamente intonati. Il minore assecondò il più grande iniziando a cantare le parole del brano sopra le note prodotte dall'altro ragazzo."none take you down
oh oh oh oh
neowa nawi I promise
tu tu ru tu
none take you down
oh oh oh oh
don't worry i'll be there"Gli sguardi dei due erano incatenati e loro voci cantavano insieme interpretando perfettamente la definizione di "canzone preferita" del maggiore.
La sera stava dipingendo con delicate sfumature il cielo di un azzurro sempre più scuro, lasciando che l'arancione del sole prendesse colore sulle strette nuvole che ornavano l'orizzonte. I due ragazzi erano stesi l'uno accanto all'altro, facendo spazio alla neve che entrava furtiva nei loro abiti.
"Yeonnie, credo si stia facendo tardi..." Il grigio si mise seduto trattenendo il contatto visivo dall'alto verso il basso.
"Aspetta un attimo, ci ho pensato e... Voglio raccontarti il perché questa canzone é la mia preferita... Ci tengo" Sussurrò l'ultima frase.
Infondo Soobin non si oppose: voleva conoscere meglio Yeonjun e lui si stava aprendo di sua spontanea volontà.
Dopo ciò il maggiore schiarì la voce e il castano si mise in posizione di ascolto, pronto a far propio il passato dell'amico.
"Questa storia ebbe inizio esattamente il mio primo giorno di scuole medie, qualche giorno di settembre in un lontano 2000 e qualcosa. Ricordo abbastanza bene l'ansia che possedeva il mio corpo nel momento in cui varcai la soglia della mia classe, non ricordo nemmeno la sezione..! Comunque c'erano pochi ragazzi, dovevamo essere una decina in tutto di alunni già arrivati. La mia sfortuna volle che i posti disponibili per sedere non fossero quelli dell'ultima fila, quindi poggiai la mia roba sul secondo banco, a partire dal muro, della seconda fila aspettando con ansia (che quel giorno proprio non voleva andarsene) il mio futuro compagno di banco.
Saranno stati i capelli non totalmente in ordine o la fine della manica destra leggermente arricciata dal nervosismo, ma nessuno quel giorno prese il posto accanto al mio."
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•°promise [yeonbin]°•(os)
Short Story"Quel ragazzo aveva dentro di sé il dolore di una vita ma la gente fuori vedeva solo pazzia. Ma lui se ne fregava, e faceva bene."