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Qualcuno mi svegli. Qualcuno mi dica che tutto questo non è reale. Perché non può esserlo, no?

No, figuriamoci...

Come posso trovarmi davvero qui, in una stanza presa da Eren di un bed and breakfast? Per di più appiccicato ad un muro, con lui proprio qui davanti a me, in procinto di spogliarsi e di svestire anche il sottoscritto? No... Il mio cervello deve per forza di cose essere andato in contro ad un irreversibile black-out.

Quando siamo arrivati qui? Come? O meglio ancora, com'è che siamo arrivati... a questo?

«Eren...?!»

La cinta dei miei pantaloni viene slacciata in un colpo secco. I jeans scivolano a terra con un tonfo sordo assieme al mio cappotto e alla giacca di Eren.

La sua mano si intrufola sotto il mio dolcevita, mi percorre il busto, stringe e palpa i pettorali, mentre l'altra circonda la mia vita, carezza i lombi iniziando una discesa inesorabile verso i miei fianchi.

«E-Er—!»

Mi zittisce con un bacio umido e profondo: soffoca così la mia voce in un gemito, curandosi nel frattempo di far cadere a terra anche i miei boxer. Mi aggrappo alle sue spalle, stringo la stoffa candida della camicia, mentre vengo assalito dal dolore della mia erezione finalmente liberata da quella stoffa che ormai si era fatta fin troppo stretta. Avvampo, il cuore mi balza in gola, e lui, senza darmi il tempo di pensare o realizzare quello che sta accadendo, sigilla più e più volte la mia bocca con le sue labbra.

È ovvio che tutto questo non è reale. Certo che non può, dico bene?

Un licenzioso sorriso sghembo si disegna sul volto di Eren, e la sua mano inizia a lavorare lentamente il mio sesso: il pollice ne tedia la punta, le altre dita lo massaggiano per tutta la sua interezza. Sobbalzo al suo tocco e d'impulso ritraggo i fianchi, al che lui ridacchia e con l'altra mano li riporta in avanti.

«Ehi, non allontanarti...»

«A-Ah—!» Strabuzzo gli occhi, il primo fiotto di umori va a sporcare il pavimento.

     Mi mordo il labbro nel disperato tentativo di trattenermi: ansimo pesantemente, fremo tutto per l'eccitazione, le mie mani non fanno che stringere con sempre più forza le sue spalle ampie e solide.

«Che carino...» sussurra avvicinandosi al mio orecchio. Sussulto e libero l'ennesimo gemito non appena prende a mordicchiarlo delicato.

«E-Eren! Io— N-No, che fai...?!»

Percorre la mia erezione, la sua mano scende e sale con frenesia. Stringo i denti, gli occhi iniziano a pizzicare e inumidirsi, ed io mi avvinghio subito a lui, con la stessa forza di un naufrago che si aggrappa all'unico scoglio che può trarlo in salvo dalla furia della tempesta.

     Non è possibile, io sto...

     «S-Sto venendo...!» e liberato questo gridolino, raggiungo così una climax da mozzarmi il fiato. Imbratto la sua mano del mio seme e, ora svuotato, mi affloscio sul suo petto. Mi avvolge piano tra le sue braccia, china il capo fino a posarsi nell'incavo del mio collo.

     «È tutto vero,» inspira il mio odore, baciandomi poi la spalla. «Sei davvero qui con me...»

     Ho un nodo alla gola, le lacrime sono sul punto di sgorgare dai miei occhi.

과호흡 || Hyperventilation Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora