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<hyunjin... ti prego> diceva singhiozzante il ragazzo bassino dai capelli meravigliosamente corvini, stringendo la mano immobile su quel lettino di ospedale di quel ragazzo in coma da ormai quattro mesi. lo guardava, steso sul quel letto, con quei fili attaccati a macchine che sembravano tenerlo in vita. <svegliati, hyunjin... fallo per me> parlava con quel ragazzo, come se lui potesse rispondergli. piangeva, lì davanti a lui. lui restava lì con il ragazzo in coma, lo accarezzava, gli baciava ogni tanto la fronte. si prendeva cura di lui, come poteva. lo lasciava solo circa un'ora al giorno, per cambiarsi e farsi una doccia. mangiava poco, e solo grazie ai suoi amici che gli portavano qualcosa. tutti e otto erano persi senza di lui. mancava a tutti, ma a lui il primo. <amore mio... ti prego... apri gli occhi... mi manchi...> continuava a piangere, cercando di trattenere i singhiozzi <mi mancano i tuoi baci, le tue carezze e tutte le attenzioni che mi davi... mi mancano i tuoi abbracci...> nascondeva il viso nel lettino di ospedale, per non farsi vedere, dai suoi amici, così debole. accanto a lui c'era un ragazzo biondo, diversamente alto, labbra carnose e viso da bambino innocente. guardava quella scena, soffermandosi sul ragazzo immobile. si avvicinò al corvino, accarezzandogli la schiena.
<si sveglierà, changbin... fidati di me> il più basso alzò lo sguardo, guardando il biondino e abbozzando un sorriso.

quello che mai avrebbe voluto sentire. il pulsiossimetro emise un rumore sordo, mentre, leggermente, diminuivano i battiti. panico. velocemente, chiamarono dei medici, che, in fretta e furia, portarono il ragazzo in sala operatoria. changbin si rifugiò tra le braccia di felix, il biondino <non voglio che mi lasci così... felix... ho tanta paura>

voci, voci, troppe voci.
ci sono così tante voci.
<potremo perderlo, sbrighiamoci> perderlo?
sto morendo? <l'emorragia, fermatela, potrebbe ucciderlo> sto morendo. di nuovo sotto i ferri. di nuovo a rischiare tutto. devo essere forte. devo resistere. devo dare il duemila per cento. per lui. per lui che sento è sempre con me. vorrei svegliarmi, dirgli che sto bene. "amore mio, sono qui, vedi? sto bene, vedi?". vorrei tornare ad accarezzarlo, a baciarlo, ma è più forte di me. non riesco ad aprire gli occhi, non riesco a fare nulla. sono bloccato qui dentro, in quello schifo chiamato coma. d'improvviso, buio. mi girai di scatto e vidi due porte, come nei più stupidi film horror. è una scelta. svegliarmi... tornare da lui, o morire. magari nelle porte ci fossero cartelli, eviterei volentieri la morte. una scelta, del caso, non mia.

nel frattempo, anche gli altri sette ragazzi avevano raggiunto i due, cercando di calmare la loro ansia. andrà tutto bene, si dicevano tra loro. videro il medico uscire dalla sala operatoria con una faccia affranta. changbin gli corse incontro.
<allora? come sta hyunjin? cosa gli è successo?>
domandò supplicante. <questa notte... potrebbe svegliarsi... > la speranza iniziò a manifestarsi nei loro cuori, per poi fare spazio ad altrettanta paura <o morire, dipende tutto da lui> disse guardando in basso. changbin posò lo sguardo sul pavimento. <quante possibilità ci sono? che lui superi la notte?> tratteneva a stento le lacrime.
<il cinquanta per cento> rispose lui, compassionevole <non restare, stanotte, ragazzo, segui il mio consiglio... vai a casa e dormi> gli disse, sorridendo come un padre.
<ha ragione, changbin, resterò io> disse chan, uno dei più grandi del gruppo.
<no, io resterò con lui, anche sta notte> disse deciso <potrebbe essere la nostra ultima notte insieme... non lo lascerò> gli scese una lacrima.

spazio tipa strana:
boh ero ispirata...
non sono neanche sicura di continuarla, vedremo...
anygay spero che questo primo capitolo possa interessare.
bye

𝔚𝔢 𝔠𝔬𝔲𝔩𝔡 𝔩𝔬𝔰𝔱 𝔥𝔦𝔪...||ChangjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora