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II

Quando richiuse la porta dietro di sé, si sentì come se il mondo fosse tornato a girare. Lì dentro l'aria era stata pesante, ogni respiro le aveva provocato più fatica del necessario, tuttavia se ne rese conto soltanto quando fu nel corridoio.

Qualcuno aveva aperto diverse finestre, e il gelo dell'esterno aveva invaso l'intero piano. In preda ai brividi, Aranis si strinse fra le braccia; Firris rizzò tutte le penne e scosse l'intero corpo con uno sbattito d'ali che frustò l'orecchio della Domatrice.

Anche se il Vor non aveva proferito parola, Aranis aveva avvertito una nota di disappunto nell'animo della creatura. Lo capiva e, in parte, condivideva quella stessa emozione nei confronti della decisione che lei stessa aveva preso, ma non aveva avuto altra scelta: se avesse rifiutato, Xer l'avrebbe cacciata dall'Accademia, e non avrebbe potuto fare nulla per aiutare Wynn, al suo ritorno. Perché non aveva alcun dubbio sul fatto che sarebbe ritornata.

Avrebbe voluto rassicurare Firris e dirgli che non aveva alcuna intenzione di schierarsi dalla parte di Xer, ma un rumore alla sua destra attirò la sua attenzione.

L'ufficio di Xer era posizionato proprio accanto alle scale, sul secondo piano dell'ala dedicata alle arti militari. Da dietro quell'angolo che si formava con la rampa che scendeva giù, venne fuori un piccolo Vor. Una palla di pelo rosa dotata di due minuscole ali e due cristalli che le sbucavano dalla fronte a forma di corna andò a sbattere contro il pavimento. Il rumore che provocò all'impatto fu un sonoro boing, poi la creatura rimbalzò, finendo dritta fra le braccia di un ragazzino che, nel frattempo, si era sporto in avanti per afferrarla.

«Phinia!» le urlò, ma la Vor si liberò dalla presa per volargli attorno alla testa.

Aranis e Firris li fissarono senza intromettersi.

Il ragazzino si liberò gli occhi da un ciuffo di capelli castani che, però, ricadde nello stesso punto l'istante successivo. Indisciplinati nonostante il taglio corto, disponevano di alcune ciocche azzurrine sparse qua e là, dovute al Legame con il Vor dei Cristalli.

Si schiarì la gola, le guance lentiginose arrossate. «Dunque tu saresti la nuova alleata di Xer,» disse, senza guardarla. Aveva una voce eccessivamente squillante anche per un ragazzino della sua età.

«Stavate origliando?» lo accusò Aranis.

Il ragazzino girò la testa di qua e di là, come per assicurarsi che stesse parlando proprio con lui – o, forse, stava controllando che non ci fosse nessuno ad ascoltarli. «Anche io sono un'aiutante di Kreyen,» le sussurrò poi, avvicinando un poco il busto.

Questo lasciò Aranis di stucco. Non aveva immaginato che Kreyen avesse degli aiutanti fra gli studenti, e di sicuro non aveva neanche preso in considerazione l'idea che si facesse aiutare da un ragazzino del primo anno. Se avesse dovuto giudicare dall'altezza, scarsa, e dall'aspetto, avrebbe detto che quel tipo che aveva davanti avesse al massimo dodici anni. Considerando che indossava il camice bianco degli studenti dei Vor, arrivò alla conclusione che ne avesse quattordici e fosse entrato nell'Accademia quello stesso anno.

«Visto che sei entrata nel gruppo, devo parlarti.»

Nonostante lo stupore iniziale, Aranis non perse la sua compostezza e annuì alle parole del ragazzino. Per quanto inaspettato, l'aiuto di qualcuno che aveva vissuto tutta quella storia le era utile.

«Non qui, però,» aggiunse lui, e si guardò attorno ancora una volta. «Seguimi.»

Il ragazzino la condusse fuori giù per la scale e lungo i corridoi, fino a raggiungere l'ala dedicata allo studio dei Vor. Phina, la sua Vor, sbandava a causa del peso eccessivo del corpo tondo e delle ali troppo piccole. Proprio come il suo Dominatore dimostrava un'età ancora infantile, anche lei era soltanto un cucciolo, nonostante a quel punto dovesse già essere cresciuta.

Il Segreto dei VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora