{Arden}
Ero appena riuscito a convincere Adam ad andare a parlare con Ocean, quando Emily si sedette sul marciapiede con me.
-Ehi. -disse dandomi un bacio sulla guancia. Le sorrisi.
-Secondo te mio fratello riuscirà a parlare con Ocean senza combinare disastri? -chiesi guardando verso Adam, che era poco lontano da noi ed era riuscito ad attirare l'attenzione del figlio di Poseidone.
-Sì. Deve solo rompere il ghiaccio. -rispose Emily appoggiando il viso sulla mia spalla.
Per un po' rimanemmo in silenzio, guardando i semidei che, per passare il tempo, chiacchieravano o giocavano a Mitomagia. Altri dormivano, sapendo che avrebbero dovuto dare il cambio ai loro compagni per i turni di guardia decisi da Reyna e Frank.
-Hai scelto il cognome per l'Ascensione? -mi chiese Emily.
-No. Non ancora. -risposi. Poi le diedi un bacio sulla testa: -Hai cambiato idea, eh?
La figlia di Atena mi porse un libro dall'aria antica.
-È il Codice. -spiegò. -Qui troverai tutto ciò che devi sapere per diventare uno Shadowhunter. Tutto quello che ti ho detto io è spiegato qui dentro. In modo più dettagliato, ovvio.
Sfogliai il libro: le pagine erano talmente leggere che avevo paura di romperle, la copertina di pelle era ruvida al tatto e si sentiva il profumo di antichità.
-All'inizio ci sono i cognomi da Shadowhunter. -disse Emily. -Pagina nove.
Cercai la lista di cognomi e ne composi alcuni: Heartstorm, Whitecross, Redway, Hallowtree...
-Secondo te cosa sta meglio con il mio nome? -domandai ad Emily.
-Blackthorn ti starebbe bene. -fece lei.
-Ma di solito è la moglie a prendere il cognome del marito, no? -dissi con noncuranza.
La figlia di Atena rimase un attimo in silenzio, così mi voltai a guardarla. Aveva gli occhi spalancati.
-Mi stai chiedendo di sposarti? -domandò.
Chiusi il Codice: -Perché no? -mi accorsi che la ragazza non riusciva a spiccicare parola, così aggiunsi: -Beh, ci conosciamo da poco, ma io...
Non potevo negare che quell'idea mi fosse passata nella testa. Avevo ventisei anni e l'intenzione di cercare una casa a Nuova Roma. Forse anche mettere su famiglia lì.
Emily mi baciò: -Io lo vorrei tanto. -disse. -Ci siamo raccontati molte cose nella cella al palazzo, ricordi? È come se ti conoscessi da una vita.
Le presi le mani e le accarezzai la runa della Chiaroveggenza che aveva sulla mano destra.
-Se vinceremo questa battaglia, berrò dalla Coppa Mortale e diventerò un Nephilim per sposarti. -dissi. -Lo giuro sullo Stige.
Si sentì un tuono e la ragazza mi sorrise, poi mi abbracciò.
-Ti amo. -mormorò.
Quando ci scostammo, Cecily si avvicinò con lo stilo in mano.
-Mi disegneresti le rune? -chiese ad Emily, che annuì e si alzò da terra. Prese lo stilo e iniziò a disegnare i marchi sulla pelle della sorella minore.
-Coraggio, Resistenza... -elencò la più grande man mano che terminava una runa.
In quel momento James mi chiamò. Mi voltai verso di lui e lo vidi fare segno di avvicinarmi.
-Come hai fatto a convincere Emily a lasciarti provare a bere dalla Coppa Mortale? -domandò appena fui accanto a lui. Sembrava nervoso.
-Non lo so. -risposi. James si morse il labbro e guardò Cecily, che aveva preso lo stilo dalle mani della sorella e le stava disegnando le rune sulle braccia.
-Ehi. -dissi mettendogli una mano sulla spalla (era di qualche centimetro più basso di me, perciò fu abbastanza facile). -Cecily ha solo paura che ti accada qualcosa.
-Lo so, ma io...
-Dalle tempo. Se ti ama alla fine accetterà.
Il figlio di Mercurio ci pensò su, ma alla fine annuì.
-Hai ragione. -disse.
-Intanto... -alzai il Codice. -Pensiamo al tuo cognome da Shadowhunter, ti va?Erano quasi le nove del mattino quando il corno di segnalazione suonò. Io ero già sveglio da un paio d'ore e stavo mangiando qualcosa per colazione, ma i semidei addormentati scattarono subito in piedi.
-Che succede? -chiesi a Connor Stoll, che in quel momento passò davanti a me correndo.
-Hanno avvistato l'esercito a ovest. -rispose il semidio rallentando, ma senza fermarsi. -Sto andando da Chirone. Credo che metteremo in atto il piano Alfa.
Annuii e il ragazzo riprese a correre più veloce.
Mi misi a cercare Adam in mezzo ai semidei che si spostavano da una parte all'altra delle strade per mettersi in posizione. Fui quasi investito una decina di volte, poi trovai mio fratello: si stava infilando l'armatura, mentre Ocean, al suo fianco, gli passava i vari pezzi. Anche il figlio di Poseidone aveva la propria armatura addosso e devo ammettere che vedere quei due insieme mi rese felice.
-Arden! -esclamò Adam appena mi vide. -Hai visto Allison di recente?
-No. -risposi. -Perché?
Adam si voltò verso Ocean, che disse: -I miei sospetti sono confermati.
-Sospetti? -chiesi io.
-Ieri sera Will ha visto Allison salire sull'Olimpo e poco dopo Adrian gli ha chiesto dove fosse finita. -spiegò il dio. -Beh, credo che siano in un luogo un po' più... ehm, intimo.
-Oh, fantastico! Stiamo per morire e quei due pensano a procreare! -esclamai. -Non voglio diventare zio durante una battaglia!
-Perché non li cerchi? -propose Adam trattenendo una risata. Poi divenne serio e mi abbracciò: -Se dovesse succedere qualcosa, ricordati che ti voglio bene.
Ricambiai la stretta: -Anch'io, fratellino.
Mi scostai e, tenendo il mio elmo sottobraccio (mi ero messo l'armatura poco prima di sentire il corno), mi diressi verso l'Empire State Building.{Adrian}
Quando aprii gli occhi, Allison si stava infilando la maglietta, in piedi e voltata di schiena.
-Buongiorno. -dissi. La figlia di Apollo si voltò e mi sorrise, poi si mise a cercare la sua felpa e la indossò.
Quando notò che la stavo ancora guardando dal materasso, mi lanciò addosso i miei vestiti: -Veloce! Si staranno chiedendo dove siamo.
Sul momento non capii, ma poi realizzai di essere sull'Olimpo, nella mia casa segreta, coperto solo da un lenzuolo e con la mia ragazza che stava finendo di vestirsi proprio davanti a me.
Mi alzai tenendo il lenzuolo stretto in vita e mi misi a cercare i miei boxer.
"Beh" pensai, "se proprio devo morire, stanotte è stata la più bella della mia vita".
-Ti aspetto fuori. -disse Allison. Era arrossita.
Quando si fu chiusa la porta alle spalle, mi vestii ed uscii dalla casetta. Chiusi la porta con la chiave che poi nascosi sotto lo zerbino.
Raggiunsi Allison, che si stava guardando attorno incantata, la baciai e la presi per mano.
-Andiamo. -dissi.
Ci dirigemmo verso l'ascensore e poco dopo eravamo nell'atrio dell'Empire State Building. I semidei presenti sembravano agitati: alcuni si infilavano le armature, altri si legavano le spade alle cinture, altri ancora discutevano le strategie decise il giorno prima.
Ero così impegnato a guardarmi attorno, che non mi accorsi di Arden e gli finii addosso.
-Ahi! -esclamai.
-Eccovi finalmente! -esclamò invece lui. -Eravate sull'Olimpo, vero?
-Ehm, noi... -iniziò Allison, ma il figlio di Apollo la fermò alzando la mano.
-So esattamente cosa è successo e non voglio perdermi nei particolari. -disse. -Dobbiamo muoverci. Hanno avvistato Orfeo a ovest. Preparatevi per il piano Alfa.
Allison annuì, poi mi prese per il braccio e mi trascinò verso le armature. Ci aiutammo a vicenda.
-Proprio come due anni fa. -disse Allison mentre le legavo il pettorale.
-Già. -risi. -Ma stavolta non potrai usare solo la voce.
Le accarezzai la guancia con il dorso della mano e lei chiuse gli occhi, abbandonandosi per qualche secondo al mio tocco.
Poi passammo agli schinieri.
-Non li metterai ancora al contrario, vero? -le chiesi.
-No, tranquillo. -fu Allison a ridere stavolta. -E tu non diventerai un principe all'improvviso, vero?
-Come?
-Niente!
Quando finimmo di prepararci, baciai la figlia di Apollo sulle labbra.
Appoggiai la fronte sulla sua e la sentii parlare in italiano: -Ti amo.
-Hai parlato in italiano. -le feci notare. -Cos'hai detto?
-Niente. -fece per andarsene, ma io la fermai e la riavvicinai a me.
-Ti amo anch'io. -le dissi.
Sembrò sorpresa, ma poi sorrise.
-La mia bisnonna?
-Sì. -sorrisi anch'io. Grazie alle lezioni improvvisate di Mia, avevo imparato molte parole italiane, perciò...
L'arco di Allison, Helios, le comparve sulle spalle e in quel momento capii perché quell'arma avesse un'aria familiare.
-Ma questo era di Artemide. -dissi.
Allison prese Helios tra le mani: -Davvero?
-Certo! Non vedi che ti compare sulle spalle come gli archi delle Cacciatrici? È stato l'arco di Artemide per secoli.
Prima che la ragazza potesse dire altro, il corno di segnalazione suonò e fummo costretti a correre fuori dall'Empire State Building per metterci in posizione.*angolo meh*
Se non si fosse capito, ho messo le parole in corsivo per rendere l'idea del fatto che Allison e Adrian parlano una lingua diversa. 😏❤️
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Don't Forget Me
Fanfiction|| DAUGHTER OF THE SUN: LIBRO III || "[...] -Se dovesse succedere mi prometti una cosa? -le chiesi. -Cosa? Mi sistemai in modo di guardarla in viso: -Non dimenticarti di tutto questo, della nostra piccola impresa, di noi due. Di quello che stiamo c...