Sono già all'interno del sogno. La porta che ho aperto era strana, sembrava formata da milioni di mani e braccia che si intersecano tra di loro. Mi trasmetteva un senso di ansia e paranoia, mi sentivo quasi soffocare alla sola vista di quell'innumerevole groviglio di pelle. Ora davanti a me invece si stagliano palazzi come una muraglia, uno dopo l'altro, in una fila quasi armonica. Vedo Tommy davanti a me e cammino per avvicinarmi... Improvvisamente però, come onde che si scontrano contro gli scogli, flotte di genti escono dalle viuzze di questa enorme città. In un secondo ho perso di vista Tommy, che ormai è stato "sommerso". Corro verso quell'interminabile folla, facendomi spazio tra le persone. Tutti corrono, c'è chi risponde ad una chiamata di lavoro, chi ha una commissione urgente da svolgere e persino chi, come me, si è perso. Che Tommy soffra di Agorafobia? La paura delle folle è plausibile... ma non poteva essere così facile. Tommy mi aveva parlato di problemi con la moglie, e una fobia del genere non rovina un rapporto... Mi fermo e rifletto in quel caos generale. La porta che mi ha condotto in questo sogno sembrava "emanare" una sensazione di oppressione... Che la folla fosse solamente una metafora? Tommy è un lavoratore molto caparbio, quindi magari il suo problema non sono le folle, ma la sua indole stacanovista. Probabilmente gli alti e bassi che stava affrontando all'interno della relazione erano dovuti a questa sua mole di lavoro senza freni di alcun tipo. Come rintracciarlo però? La rana-origami sulla mia spalla inizia a "parlare" attraverso la voce di Sarah: <John, mi senti? Ho un'idea su come ritrovare Tommy. Da quello che ho sentito e potuto capire è un amante del lavoro giusto? In che città ti trovi?> mi chiede. Mi giro intorno, in cerca di riferimenti. Sbalordito spalanco la bocca. Non riesco a capacitarmi di non essermi accorto subito in quale città fossi: <Questa è New York> dico ad alta voce. <Bene...> continua Sarah <...allora uno come lui sarà sicuramente andato a lavoro. Cerca di orientarti e dirigiti sul posto il prima possibile>. I suoi consigli sono stati molto chiari e concisi, buffamente in contrasto con la situazione attuale. Mi dirigo a lavoro, di nuovo facendomi spazio tra la miriade di persone che cammina in ogni direzione. Fortunatamente la previsione di Sarah era giusta: al quarto piano, seduto vicino alla sua scrivania, c'è Tommy. Quest'ultimo sembra quasi ipnotizzato dal pc, come se niente e nessuno avesse potuto smuoverlo da quell'apparecchio. Lo chiamo per nome svariate volte, ma non si gira neanche per farmi un accenno con il capo. Sarah mi propone di chiudere il suo pc, ma appena ci provo la sua mano stringe la mia con una violenza quasi sovrumana, quindi decido di scartare questa ipotesi... Mentre rifletto noto sulla sua scrivania una foto del matrimonio di Tommy. La prendo come se niente fosse, visto che Tommy neanche se ne accorge, e inizio a studiarla: la foto sembra nuova e anche gli sposi non sembrano molto diversi rispetto agli originali. Tommy nell'immagine fissa la moglie con occhi languidi e innamorati, come se fosse stanco per la giornata ma soddisfatto di averla condivisa con una persona speciale accanto a lui. Poso la cornice e noto un leggero spostamento della testa di Tommy. Quest'ultimo vede per un attimo la foto e poi si rimette a lavorare. Qualcosa è cambiato però: Tommy sta piangendo dall'occhio destro, come se la malinconia lo avesse colpito nel profondo, ma la fretta del lavoro lo tenesse occupato tanto da non potergli permettere neanche piangere da entrambi gli occhi... La sua espressione sembrava come voler dire: <Voglio tornare a quel momento>. Magari trovare la moglie mi avrebbe aiutato a salvarlo... ma come? Del resto questo è un sogno, ed è probabile che trovarla sia quasi impossibile. Fortunatamente Sarah è sempre al mio fianco, anche quando fisicamente sembra non esserci, e utilizzando il "tramite" mi comunica una sua idea: <John, guardando la foto hai detto che sembrava quasi reale e che Tommy dava l'impressione di voler tornare a quel momento... e se non fosse una semplice foto?> mi dice Sarah sogghignando, come se avesse già capito tutto e stesse aspettando solo una mia conferma. Prendo la cornice e la analizzo: è di un materiale lucido, quasi trasparente, mentre la foto sui bordi "soffre" di una corrosione dovuta sia dal passare degli anni che dall'assenza di "manutenzione", per così dire... Provo a toccare la foto e faccio una scoperta straordinaria: il mio dito viene come trascinato dentro, come se la foto lo stesse risucchiando. Lo estraggo e non è cambiato nulla. Che cosa significa? Che sia una specie di portale? Provo a rimettere un dito, poi un'altro e infine inserisco tutta la mano... nulla sembra accadere. Pochi istanti dopo, quando sto per estrarre il braccio sento una forza che mi impedisce il movimento. Sono bloccato, non riesco a tirare fuori la mano. La cornice lentamente cresce, come se volesse inghiottirmi. Prende il braccio, poi la spalla e infine mi avvolge. Chiudo gli occhi e quando li riapro sono all'interno della foto. È il giorno delle nozze di Tommy ed è sul prato insieme alla moglie per fare le foto... ed io sono il fotografo! <Qualcosa non va?> mi chiede Tommy. Probabilmente è spazientito per la mia titubanza nel capire dove e come io sia arrivato li, che interpreta semplicemente come un'incapacità nel fare le foto... Faccio uno o due scatti, anche mossi, pur di togliermi da quella situazione. Devo elaborare, ma non ho neanche il tempo per sedermi che vengo subito trascinato dagli altri invitati per fare delle foto di famiglia. Devo avvicinarmi a Tommy e parlargli... ma come? Magari questa volta, con l'aiuto della moglie potrò convincere Tommy a non diventare uno stacanovista... Fingo di star male e di dover andare la bagno, in modo da allontanarmi dalla folla dei parenti per rifugiarmi e riflettere sul da farsi... Mi serve un piano, un'idea... Improvvisamente qualcosa mi torna alla memoria e so come affrontare la situazione...
STAI LEGGENDO
The Dreams Traveler
FantasíaLa storia vede come protagonista John Collins, un ragazzo di New York appena laureato in psicologia. John svolge una vita solitaria ma ricca di aspettative per il futuro, quando qualcosa sconvolgerà il suo modo di pensare e di agire: egli infatti ot...