Melodie di seta

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Ludovica

È una sera di settembre, ma non una sera come le altre. A Londra una pioggerella sottile batte contro i vetri della mia stanza, mentre io sono distesa a letto con il telefono in mano pronta a seguire ogni minimo dettaglio. Stasera non è una sera come le altre, perché Filippo è a Milano e sta per esibirsi come ospite del concerto di Laura Pausini al Forum di Assago.
Forum di Assago.
Solo a pensarci mi vengono i brividi.
Quasi tredicimila persone pronte a cantare con lui, per lui e a lasciarsi trasportare dalla sua arte. Mentre io sono a centinaia di chilometri di distanza da lui e non mi perdonerò mai di non esserci stata, ancora una volta.
Qualche minuto dopo, mentre la pioggia aumenta il suo rumoreggiare, arriva una videochiamata da Andrea che mi sta portando insieme a loro, addirittura inquadra anche Lorenzo che mi saluta di sfuggita, intento a riprendere ogni secondo. Poco fa mi sono sentita al telefono con Filippo e ho percepito ogni briciolo della sua tensione, l'incertezza nel tono di voce e il respiro corto. Canta alcune delle sue canzoni, quelle contenute in Plume ed io scoppio a piangere quasi subito, che sentire tutte quelle voci mischiarsi alla sua è davvero pura magia. Scende dal palco ancora visibilmente emozionato, prende il telefono di Rombo e vedo finalmente il suo viso felice e soddisfatto in videochiamata. "Amore!" esclama salutandomi, mentre io inizio a tempestarlo di parole su quanto sono orgogliosa del suo lavoro e di lui. Sorridiamo, sorridiamo e basta come se fossimo due adolescenti, come se tutta quella gioia ci avesse fatto dimenticare persino come si parla. Lui si fuma la sua sigaretta in un piccolo camerino nell'immensità del forum di Assago, io accendo la mia in un piccolo ma grazioso appartamento di Londra. Separati chilometri, ma alla sigaretta della sera rigorosamente fumata insieme non rinunciamo per nulla al mondo.
La sigaretta è la nostra promessa, no?
È il nostro modo di dirci a domani, di augurarci la buonanotte, di sentire il fumo tra le pieghe delle labbra prima di un bacio.
È quella scusa per parlare, per raccontarci le nostre giornate e addormentarsi insieme, occhi negli occhi e sorrisi che sbiadiscono.
È un attimo, un sospiro, un istante, ma è un momento solo nostro quasi fossimo in una bolla fuori dal mondo e niente potesse sfiorarci.
È una sorta di dichiarazione d'amore, qualcosa come l'ultima sigaretta della vita la fumerei con te. Sempre con te.
"Filo, ti rivogliono sul palco" ci interrompe Lorenzo, che arriva con il fiatone a dare questa notizia al giovane, che sbarra gli occhi già in preda all'ansia e alle paranoie più disparate. Restituisce di fretta il telefono Rombo, mi manda un bacio volante e risale sul palco accompagnato dal boato del pubblico e cullato dalle parole di Laura Pausini.
"Ecco a voi un artista che ammiro e che è venuto oggi a fare - la sua esibizione prima di me, che si chiama Irama!" Laura gli tende la mano, proprio come farebbe una mamma, con quei modi teneri e dolci che ha. Filippo è emozionato a livelli assurdi, quasi credo stia trattenendo il respiro. "Adesso lui si starà chiedendo perché l'ho chiamato sul palco -" aggiunge sorridente, mentre Filippo si porta una mano dietro alla nuca e resta immobile e imbarazzato di fronte al pubblico che grida il suo nome. "- Vorrei essere io - vorrei essere io a dirti una cosa che spero ricorderai per sempre, proprio come ho fatto io. Il 5 aprile di quest'anno, anzi il 5 aprile del 2019...ripeti -" gli dice, guardandolo intensamente negli occhi. "- Il 5 aprile del 2019 farai il tuo primo Forum" aggiunge, mentre prende il braccio del ragazzo e lo alza a mo di vittoria. Filippo rimane impietrito, come se le emozioni lo avessero congelato da quanto sono intense. Vedo i suoi occhi e riescono ad entrarmi dentro anche da qui. - Milano - Londra ed i cuori costantemente connessi. -
Scoppio a piangere, con un tonfo nel cuore, quasi fosse esploso dalla felicità, quasi il battito fosse stato così forte da scoppiare come una bomba a mano in pieno petto. Il mio fidanzato si porta una mano prima dietro alla testa, con gli occhi lucidi e imbarazzato di fronte a tanta bellezza, poi la sposta sullo stomaco, accarezzando il tessuto leggero della camicia che indossa. "Guarda che figata! Guardali!" urla Laura, mentre lui si limita solo ad annuire e sbattere gli occhi.
Incredulo, ecco come lo definirei.
Incredulo di fronte ad una cosa così grande, al suo sogno che ormai è davvero saldo tra le dita. "Volevo dirtelo io perché sono stata vicino a te durante il tuo percorso in televisione, -" gli dice, prendendogli la mano e sorridendogli teneramente. "- ma lui ha una carriera che nasce da molto tempo. Ti meriti che questi applausi siano solo tuoi e -" Filippo la ferma per farle il baciamano, con i suoi modi sempre impacciati e tremendamente teneri. "- Sei un cantautore giovane, con molto coraggio ed io stimo molto questa cosa. Tantissimi in bocca al lupo!" lo guarda con un sorriso a trentadue denti e l'ammirazione nei gesti, poi gli passa il microfono.
"Volevo, prima di tutto, wow -" si interrompe, che già sta andando in paranoia e le parole gli mancano. "- Non ho parole, sono - sono emozionato. Volevo ringraziarti tantissimo perché mi hai ospitato qui e per me è un onore venire a cantare al tuo concerto perché ti stimo tanto come artista e tantissimo anche come persona, perché sei una persona meravigliosa. -" Laura lo interrompe, commuovendosi e abbracciandolo. Io ancora stento a crederci, quasi fosse un sogno troppo bello e avessi paura di svegliarmi da un momento all'altro. "- Sono emozionato." le dice sincero, con una purezza negli occhi che probabilmente disarma anche la stessa Laura. Lei si avvicina, gli mostra il palmo della mano per scambiarsi un cinque e poi lo abbraccia di nuovo. "Noi qui, da un bel po' di anni ormai, siamo abituati a spaccare il culo ai passeri, quindi è questo quello che ti auguriamo, vero ragazzi?" grida la cantante verso il suo pubblico, che inizia ad urlare fortissimo davanti ad un Filippo particolarmente emozionato. "In bocca al lupo per la tua carriera, io credo in te! E grazie per aver scelto di stare con me oggi." lo saluta, per poi accompagnarlo fino alle scalette su un lato del grande palco. "Irama!" grida un'ultima volta, sovrastata poco dopo dal boato delle persone lì presenti. Filippo non fa altro che mandare baci volanti, mettersi una mano dietro alla nuca e sorridere.
Sorridere.
Sorridere come vorrei facesse sempre.
Per sempre.
Poco dopo Laura inizia a cantare Nera, con il pubblico che la segue a ritmo, così lo richiama e lo fa salire di nuovo per prendersi l'applauso che merita. E la cosa che mi disarma è la reazione meravigliata di Filippo di fronte a quasi tredicimila persone, che cantano una sua canzone.
Stupito.
Sbalordito.
Incantato, di fronte a cotanta bellezza.
Appena scende dal palco la prima cosa che fa è prendere il telefono d'in mano ad Andrea e guardarmi, senza dire assolutamente nulla. Restiamo per un po' in completo silenzio, attoniti di fronte alle nostre emozioni più intense.
Fumiamo senza dire niente.
Ci guardiamo senza dire niente.
Sorridiamo ma ancora nulla.
Respiriamo senza dire niente.
"Tra sette mesi tredicimila persone canteranno con te" gli dico dopo minuti infiniti, mentre la voce si spezza e qualche lacrima sfugge al mio duro controllo. Lui fissa la parete davanti ai suoi occhi, poi crolla in un pianto che ha il sapore delle emozioni più disparate, che sa di stupore e paura, di gioia e ansia, di felicità con un pizzico di timore.
Filippo, partito solo qualche mese fa da un programma televisivo, con la vita totalmente in frantumi, un sogno caduto nell'abisso più profondo, con la paura di non farcela e la costante sensazione di non essere abbastanza; tra sette mesi vedrà il Forum di assago riempito solo per lui, da persone che sono lì per cantare con lui, investito da tutto l'amore che si merita perché la sua musica genera amore.
Perché lui è la forma d'amore più bella che ci sia.
"Vorrei che fossi qui" mi sussurra qualche ora dopo, mentre siamo in vivavoce e lui sta guidando per tornare a casa sua a Monza. - anche io, anche io vorrei essere lì -
"Non mi perdonerò mai neanche questa, come tutte le altre...sono mesi che mi sto perdendo tutto quello che di bello o brutto ti succede ed è una situazione insostenibile." gli confesso, mentre mi poggio allo schienale del letto e sospiro. Lui non mi risponde, ma lo conosco tanto bene da immaginare persino le sue espressioni o il modo in cui con rabbia sta stringendo le mani attorno al volante. "Ludo -" si interrompe subito, come avesse quasi paura di esporsi troppo. - di mettere troppo in gioco -
"- Lulù io ho bisogno di te, ho bisogno di averti qui" mi dice, con una sincerità nel tono di voce roca che mi fa sentire in colpa, che arriva come un colpo ad un cuore senza protezioni. Mi sento costretta, inerme, rinchiusa in una vita che non mi appartiene. Io non so Ludovica la giramondo, quella che non ha una casa stabile, che vive lontana migliaia di chilometri dalla sua terra, che riesce a stare senza i suoi affetti più cari, che per la carriera rinuncerebbe ad essere felice.
Io non sono questa.
E sono mesi che non mi sento più la stessa Ludovica.
Mesi che vorrei scappare dalla mia stessa vita, che vorrei tornare ad essere la vecchia Ludo.
Che vorrei tornare a vivere, senza limitarmi a sopravvivere.
"Lo so, Filo. È difficile, è - è tutto una merda. Ma il mio lavoro è qui, a Milano non ho trovato nulla di adatto, non ho nemmeno più una casa ora come ora." gli sussurrò sconfitta. Sconfitta da un qualcosa che ho desiderato, che ho pensato facesse per me, ma che in realtà mi ha solo fatto allontanare da tutto e tutti, persino da me stessa. "Prendiamo una c - Cioè, andiamo a viv -" lo interrompo. "Fil. -" respiro pesantemente. "- Mi ha appena citofonato una mia collega, dobbiamo riguardare delle foto ed iniziare con la post produzione...devo andare" aggiungo, con il morale ormai sotto i piedi. "Certo amore, non preoccuparti. Ci sentiamo domani mattina" mi sussurra dolcemente, che mi sembra quasi di sentire la sua mano che mi accarezza la guancia.
La distanza non uccide i rapporti, ma sicuramente spacca a metà i cuori e rende la vita qualcosa di insignificante.

Eternamente nostri - è scritto nel destino...- //IRAMA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora