Soffiava un vento timido alla stazione di Holmes Chapel e Harry indossava solo una maglia bianca e un jeans troppo stretto.
Nessun cappellino, nessuna sciarpa.
Nulla a coprirlo leggermente di più.
Si sarebbe preso un accidenti, ma i ragazzi sono così libertini a quell'età.
Quell'età dove credono di essere padroni del mondo. Quell'età ribelle e speciale.Harry però non aveva mai fatto nulla di cosi indomito nella sua vita.
Anzi, forse si.Quella volta che aveva 'rubato' il gatto dei suoi vicini perchè lo lasciavano come sempre fuori al freddo.
Si, molto trasgressivo da parte tua, Harreh.
Comunque sia, alla tenera età di 22 anni, ha scelto di lasciare il nido.
Adorava sua madre Anne, ma basta.
Vedeva i suoi amici e i loro modi di vivere e si sentiva così.. inferiore.Non aveva un lavoro, ancora era indeciso su che facoltà prendere all'università, ma cosa più importante non aveva capito chi fosse.
Non aveva una sua vera identità.
Non era tipo da etichetta, ma un minimo di padronanza su se stesso voleva averla.Il treno arrivò, e con un impacciato sorriso a incorniciare il suo viso salì senza voltarsi indietro.
Non ci poteva credere, stava succedendo davvero.
Cazzo, era tutto cosi surreale.Il viaggio durò relativamente poco.
I social gli avevano fatto compagnia.
Un po' su twitter, un po' su instagram e perché no, anche snapchat.
Non che li usasse, ma si divertiva a guardare gattini - su instagram - e a scrivere, come fosse un diario, le sue esperienze su twitter, dove aveva parecchi amici virtuali che lo sostenevano ogni giorno e lo spronavano a vivere.La sua meta era Londra.
La città nella quale puoi fare tutto. Sei un'anima libera.
Nessun pregiudizio, nessun etichetta.Un misto di condimenti d'insalata.
Un po' di sedano, carote, cipolle, mais.Condimenti che da soli farebbero schifo, ma che insieme al pasto principale sono una squisitezza.
Harry era sicurissimo della sua scelta. Per una volta in ventidue anni di vita era convintissimo a riscoprire se stesso.
Costretto in quel paesino pregno di vecchi e parole schifose sputate al vento solo per dare aria alla bocca.
Era stanco.
Stanco di non poter essere semplicemente Harry Styles, il ragazzo della porta accanto.
Il ragazzo che ti passa anche due pacchi di zucchero e ti aiuta anche a preparare squisiti cupcakes.Era un buon giovane. Mai una parolaccia, mai un comportamento sgradevole, anzi. La gente si meravigliava quando riusciva a mettere qualche parola dietro l'altra senza servirsi di parole sporche.
Non era da tutti di quei tempi.
La stazione annunciò l'arrivo del treno e di ripararsi dietro la solita linea gialla.
Harry aveva gli occhi lucidi. Non per la tristezza. Non per la malinconia. Era gioia. Era contentezza.
Li a Londra avrebbe trovato presto un lavoro per mantenersi e aveva già pensato all'iscrizione in università. Avrebbe studiato moda.
Adorava disegnare vestiti stravaganti. Una volta aveva provato pure a cucirne uno. Peccato che si dimenticò l'apertura per un braccio, ma dettagli.Sembrava surreale tutta quella faccenda e- «Cazzo amico, fa attenzione» una voce bassa, grossolana arrivò alle orecchie dell'innocuo Harry e alzando di poco lo sguardo notò un ragazzo con dei capelli terribilmente neri e dagli occhi del medesimo colore. Sembrava incazzato a morte e come al solito Harry si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Che cliché.
«Scusami, sono un disastro, non volevo» mise insieme qualche parola giusto per non fare la figura del coglione e magari per non farsi mettere i piedi in testa da un'altro estraneo.
Non era venuto a Londra per fare lo zerbino.
Il ragazzo dai capelli corvini aggrottò le sopracciglia e sembra ridestarsi «In realtà dispiace a me. Anzi perdonami, sono stato a dir poco un coglione. Ho litigato con il mio ragazzo sai, mi fa uscire fuori di testa e ho sbottato al primo tipo che mi è venuto addosso» sputò di corsa, il tono era inzuppato di vergogna e timidezza.
Il sorriso di Harry fece di nuovo capolino sul suo viso etereo «Tranquillo, spero si risolva comunque. Posso chiederti di indicarmi l'ostello più vicino dalla stazione?»
Il ragazzo di fronte a lui ci pensò bene «Sai, mi ispiri fiducia amico- e, piacere sono Zayn - ho un appartamento vuoto sotto il mio attuale, perché non ti fermi lì per un po'? È provvisto di tutto.»
Harry si stupì di quella dichiarazione. Wow, se avesse saputo prima che a Londra le persone non avevano pali nel culo 7 giorni su 7 si sarebbe decisamente trasferito prima.
«Certo, per me andrebbe benissimo. Tanto è solo per qualche giorno, poi mi sposterò al dormitorio della mia università, appena avranno finito con le solite cartacce» sbuffò un risolino. «Ah- e il mio nome è Harry, Harry Styles»
Zayn per quanto possibile si illuminò ancora di più. Nonostante la sua figura tetra era una persona abbastanza estroversa e socialmente attiva. Inoltre amava le feste, ma da quando si era fidanzato con Joan era costretto a seguire una certa.. etica?
Oh ma chi vogliamo prendere in giro. Quel Joan era un vero rompi coglioni, ma Zayn lo amava. A volte era troppo opprimente.. però facevano del gran sesso.
Cazzo, non si può avere tutto dalla vita no? Bisognava scendere a compromessi...
«Beh, benvenuto in questa città Harry Styles»
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Buonpollo👾👾👾👾👾👾👾Non è un miraggio, sono tornata🐙
*balla di fieno che rotola*
Mi mancava scrivere e ho così tante bozze e la mia noia sta aumentando in questi giorni e mi sono detta perché non continuare da dove ho lasciato?
Ebbene eccomi.
PRECISO CHE GLI AGGIORNAMENTI NON SARANNO FREQUENTI HELP
All the Love💕
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This Town
Fanfiction-OS LARRY- A Harry quella cittadina sta troppo stretta. Vuole scappare. Vuole trovare un motivo per ricominciare a vivere. Ha 22 anni e non ha esperienza. Vuole essere una persona normale, fare stramberie e trovare l'amore della sua vita. [larry]