*Aiutami*

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Stavo riposando quando il mio cellulare iniziò a suonare insistentemente. "Chi osa interrompere il mio prezioso sonno" pensai mentre rispondevo al cellulare.

«Giovanni sono io, Andrea. Vieni subito qui! Ho bisogno di aiuto!»
«Andrea che succede? Così mi preoccupi!»
«È questione di vita o di morte, muoviti!»

Detto ciò chiuse la chiamata. In uno stato di preoccupazione massima mi vestii e in tre secondi ero fuori dalla porta, in altri tre davanti alla sua porta di casa.
Suonai il campanello, ma l'unica risposta che ricevetti fu un urlo da parte di Andrea. «La porta è aperta!»
Dal suo comportamento stavo già iniziando a dubitare dell'importaza del motivo per cui mi aveva chiamato.
Aperta la porta andai direttamente in camera sua.
Lo trovai seduto immobile sul letto che, con gli occhi spalancati e il cuscino della Juve stretto tra le braccia, fissava un punto imprecisato del muro.

«Andrea, di grazia, potresti spiegarmi perché sono qui?»
«Uccidi quel fottutissimo ragno!»

Lo guardai allibito.

«Tu mi hai chiamato fin qui solo per uccidere un piccolo e innocuo ragnetto?»
«Non è piccolo e innocuo! Lo vedi come ti fissa quel bastardo! Potrebbe uccidermi nel sonno! Dai ucidilo!»
«Andrea mi rifiuto. Me ne torno a casa. Non ci posso credere che mi hai chiamato per una stupidaggine del genere.»
«Osa andartene e vedi, uno come ti meno e due come ti mando in bianco per un mese.»

Io che stavo già uscendo da camera sua mi fermai di botto.

«Tecnicamente sarei io, in quanto passivo, a poterti minacciare di mandarti in bianco.»
«Che cambia. Posso farlo anche io! Tenendo conto che ho una resistenza all'astinenza maggiore rispetto a te.»

Sbuffai. Non aveva tutti i torti, sono uno con le sue esigenze.

«Va bene, va bene.» Presi un fazzolettino dalla scrivania e uccisi il ragno, buttandolo poi nel water.

«Ora sei contento?»
«Sono tranquillo. Ora puoi andare.»

Lo fissai allibito.

«Mi pigli per il culo? Ora devi ricompensarmi!»
«Devo montare un video che qualcuno continua a dimenticarsi di montare. Quindi lasciami lavorare.»

Andrea si era alzato dal letto e si stava per mettere al computer.
Mi misi dietro di lui e lo abbraccai.

«Cosa stai facendo? Ti ho detto che devo montare.»
«Perché non monti me?» dissi con voce sensuale al suo orecchio.

Andrea s'irrigidì. Quando questo succede finisce sempre in due modi; o sto per scopare o sto per essere sbattuto fuori da casa sua.

«Levati. Di. Dosso.»
«Uffa, dai Andrea... »
«Scaraventati sul letto da solo o lo faccio io.»

Stavo per scopare!

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Angolo fuori di testa:
Spero non sia troppo disagio come storia. È molto corta, ma mi ha divertito scriverla.
Spero vi sia piaciuta e per qualsiasi cosa fatemi sapere nei commenti ^^

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