Sopravvissuta

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Ciao mi chiamo Nadia o quindici anni abito in Nigeria (Africa) e ho voglia di fare un viaggio. Sono stanca di stare in questo paese brutto e puzzolente, invece di sentire la musica, sento esplosioni, urla e lamenti... Qui c'è soltanto disperazione! Ho lavorato sodo in questi anni e spero che i soldi bastino per andare via da qui. Ok c'è lo fatta mi sono imbarcata con tante altre persone come me. (E vabè per i ribelli saremo animali)... Ma l'importante che ci portino a destinazione; per un futuro diverso, migliore dove poter sognare e respirare aria pulita. Ma da quelle barche non tutti siamo arrivati; c'è anche chi e annegato, e poi ci sono io. Mi tengono prigioniera da cinque anni, in uno stanzino buio e puzzolente; io vivo le mie giornate piene di paura, di non uscirne viva. Ma un giorno un immigrato coraggioso come me si incuriosì da questa porta sempre chiusa, ma da tanti uomini che facevano andata e ritorno, di notte mentre tutti dormivano Zak piano andò è mi trovò nuda piena di lividi, svenuta e forse drogata, le fece molta tenerezza perché aveva una sorella deceduta a causa di una bomba caduta nell'abitazione. Cercò di aiutarmi mi coprì e mi portò in mezzo a gli altri, e al mio posto mise una ragazza purtroppo morta la girò di fianco per non fargli vedere ai ribelli il volto e capire che non era io. Arrivò il momento dello sbarco e i ribelli non ebbero tempo di controllare, e quindi forse per fortuna non si accorsero dello scambio e quindi riuscì a scendere grazie all'aiuto di Zak. Eravamo tutti spaesati e spaventati non sapevamo dove andare ma in nostro aiuto arrivarono degli americani ci fecero tutti i controlli e dopo un paio di ore ci portarono in un capannone grandissimo e c'erano altre persone come noi e alcuni si ritrovarono con i familiari. C'è chi aveva trovato il fratello, la zia e anche un cugino scampati tutti alla morte e c'era anche chi aveva perso tutto ma trovato un amico come e successo a me, in quelle circostanze drammatiche. E quella fu la prima notte di pace per le nostre orecchie. Gli americani ci aiutarono a impiantarci dopo una settimana arrivò pure un maestro per imparare a leggere e a scrivere, non e stato facile ma sempre meglio dell'Africa. Dopo otto mesi ci aiutarono a cercare un lavoro io e Zak andammo a lavorare in un panificio ma i clienti vedendo noi si meravigliavano e non tornavano più e quindi il datore di lavoro ci licenziò. Riprovammo da un'altra parte e fummo presi come lavapiatti nessuno ci vedeva e quindi tutto andò bene. Diventai indipendente padrona della mia vita, dopo tre anni e mezzo mi feci pure degli amici e conobbi un ragazzo molto simpatico mi faceva ridere. Mi invitò ad una cena e accettai ma non capivo perché Zak era nervosissimo, mi diceva di non andare. Io non capivo... Passarono le settimane i mesi e ogni volta che mi incontravo con Gerry, Zak andava su tutte le furie ma mi diceva che era nervoso per il lavoro e passarono gli anni. Mi fidanzai mi presentò anche la sua famiglia e dopo otto anni di fidanzamento mi chiesi di sposarlo ma io non accettai subito. Ritornai a casa mia e chiamai subito Zak e lui venne subito, le spiegai quel che stava succedendo... Lui rimase sconvolto e lì mi confessò i suoi sentimenti e io capì che stavo da tanto tempo con la persona sbagliata e ci baciammo come nei film con un bacio appassionato. Chiamai Gerry e lo lasciai, ma da quel giorno fu un inferno per me. Dopo un mese mi sposai con Zak e provammo subito ad avere dei figli tutti nostri ma niente la cicogna non arrivava passò un anno e mezzo, mi prenotai una visita dal ginecologo e scoprì che un'infezione provocata in passato mi fece diventare sterile. Mio marito non mi lasciò non si arrabbiò no... Mi fece salire in macchina e mi portò in quel famosissimo capannone e abbiamo scelto tre fratellini di due, quattro e cinque anni Melany, Fede e Leo. Le pratiche andarono a buon fine e dopo un po' di tempo li portammo a casa e di due diventammo in cinque e senza saperlo io ero incinta forse e stato il destino per farci adottare questi bambini tanto teneri ma tanto soli. Dopo il parto feci di nuovo il test ed ero sterile per l' ottanta per cento, il medico si era sbagliato a dire che ero completamente sterile perché qualche percentuale c'era una piccola speranza c'era. Nel frattempo Gerry stava organizzando un agguato per farmi rapire perché mi voleva solo per lui. Una volta sua madre mi disse che prendeva delle pillole perché non stava bene, ma io non ci fece caso ha questa cosa, ho collegato tutto dopo... Sono stata per otto anni con un pazzo.
Me lo trovavo sotto casa, dietro l'angolo del ristorante dove lavoro io, me lo ritrovavo da tutte le parti; lo anche denunciato, ma non ho avuto nessuna protezione; me lo ritrovavo sempre dietro.
Un giorno ero con mia figlia a fare shopping,  uscita dal negozio un furgone metallizzato mi rapì davanti gli occhi di mia figlia; Melany chiamò subito suo padre (Zak), e la venne ha prendere e Melany gli raccontò tutto l'accaduto, andarono subito al commissariato a sporgere denuncia per rapimento, e si misero subito a lavoro ma non mi trovarono subito.
Gerry mi portò in una cantina ma non so di preciso dov'eravamo; però si dimenticò di togliermi il cellulare.
Dopo ventiquattro ore mi trovarono in una cantina circondata dal nulla forse c'era qualche albero, grazie alla posizione/GPS mi trovarono, li portò dritti da me.
Grazie al cellulare sono viva perché non lo so come sarebbe finiva questa storia.
Lo arrestarono e lo trovarono impiccato.
Io sono stata sotto cura per due anni dalla dott. Lusi (il mio psicologo)  e per tutte le cose che ho subito in passato (e tenevo nel profondo) non c'è la facevo più. Con l'ultimo accaduto non ero più io, non dormivo più e se lo facevo urlavo nel sonno, mi svegliavo terrorizzata.
Ma ora sto bene sono passati vent'anni, sono anche nonna, la mia bellissima nipotina Esperanza.
Siamo una grande famiglia felice, certo... Ognuno a i propri problemi, ma siamo uniti e felici! 
"Ama la goccia che fa traboccare il vaso. È nascosto li dietro ogni bel cambiamento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 18, 2019 ⏰

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