CAPITOLO 14

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< Fermo! > gridai spingendo delicatamente Kyle via.

In quel momento avrei potuto dirgli di tutto, avrei potuto sbattergli in faccia tutto quello che mi aveva fatto, avrei potuto urlargli contro e invece decisi di comportarmi da persona matura. Lo guardai negli occhi poi mi voltai e ricomiciai a camminare verso la stazione.

Fortunatamente non mi fermò, non aggiunse nulla, semplicemente continuò a camminare a qualche passo di distanza.

Non ero arrabbiata, non ero nemmeno sopresa perchè forse una parte di me sapeva che sarebbe potuto accadere. Non appena le sue labbra si erano avvicinate alle mie e avevo sentito il suo fiato caldo sulla mia pelle, qualcosa in me era scattato. Avevo iniziato a pensare ad Austin, era come se me lo fossi visto di fronte. Sentivo dentro di me la necessità di non farlo, non solo per lui ma anche per me stessa. La me di qualche mese precedente mi avrebbe schiaffeggiata mentalmente per aver respinto Kyle, ma ora non provavo nulla nei suoi confronti. Anzi, ero addirittura disposta a rimanergli amica.

Avrei potuto spiegare tutto questo a Kyle ma l'unica parola che mi uscì dalla bocca non appena ci trovammo davanti alla porta di casa fu < Grazie >.

E dovevo davvero ringraziarlo perchè quella sera mi ero resa conto di ciò che provavo realmente. Per la seconda volta mi ero trovata davanti a un bivio ma stavolta sapevo da che parte andare.

Mi voltai per riaprire la porta di casa ma istintivamente mi rigirai e conclusi dicendo < Mi piacerebbe continuare a essere amici, sempre se per te non sia un problema >.

Kyle mi rispose con un sorriso sollevato. Forse anche lui si era reso conto che quel bacio sarebbe stato una scelta sbagliata.

Rientrai in casa, avevo ormai smaltito l'alcol e la sensazione di libertà era stata sostituita da un senso di spossatezza.

Mi struccai velocemente e fui costretta a rifarmi la doccia perchè non c'era verso che mi infilassi nel letto dopo essere stata in quel posto disgustoso.

" Però ti sei divertita " mi canzonò la mia coscienza. Certo che mi ero divertita e lo avrei rifatto altre mille volte, magari con le mani di Austin sui miei fianchi al posto di quelle di Kyle.

Sgranai gli occhi non appena realizzai cosa avevo pensato. " Ormai è tardi " disse la mia coscienza. Alzai le spalle e tornai in camera.

Quasi mi venne un infarto quando scorsi una sagoma nera stesa sul mio letto. Mi avvicinai lentamente, pronta a fuggire da un momento all'altro per poi rendermi conto che quella figura era Austin.

Tirai un sospiro di sollievo. Sorrisi e tirai su il lenzuolo.

Mi fermai a squadrarlo. La mandibola era rilassata così come il resto del suo viso. Aveva un aspetto angelico e innocente che mi fece così tanta tenerezza. Scostai un ricciolo e lasciai un leggero bacio sulla sua fronte.

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Mi rigirai per l'ennesima volta e sentii una fitta dietro la schiena. Mi sollevai di corsa e sbuffai. Quel divano era decisamente troppo scomodo.

Afferrai il telefono. 6.30AM

" Ok, tanto vale alzarsi " pensai.

Scaraventai la coperta per terra e a fatica mi sollevai dal divano. Mi trascinai in cucina, aprii il frigorifero e bevvi un sorso di latte.

Mi appoggiai al lavello e chiusi gli occhi. Avevo dormito soltanto un'ora, mi sentivo uno straccio.

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< Mer! Mer svegliati! > sentii qualcuno gridare e scuotermi con insistenza.

Aprii velocemente gli occhi e vidi Austin spiaccicato sulla mia faccia. Mi allontanai velocemente per lo spavento.

< Mer! Ti sei addormentata sul pavimento della cucina. > disse ridendo.

< Che ore sono? > risposi ancora stordita. < Le 10 del mattino >.

Austin mi aiutò a sollevarmi dal pavimento e mi preparò dei pancakes. Nel frattempo gli raccontai il motivo per cui avevo dormito sul divano.

< Sai che avresti potuto svegliarmi vero? > disse girandosi con la spatola in mano.

< Sì ma sembravi così tranquillo > risposi poggiandomi con i gomiti sull'isola in cucina.

< A proposito, ieri sera sono passato per stare un po' insieme. Sono uscito prima da lavoro ma non eri qui > continuò aggrottando la fronte.

All'improvviso ricordai di non avergli parlato di quel piccolo grande particolare...Kyle.

< Io...sì insomma... > mi fermai e feci un respiro profondo.

" Diglielo Mer! Deve saperlo " mi incitò la mia coscienza.

< Ok, ehm... devo dirtelo. > scorsi sulla sua faccia una nota di preoccupazione < Ieri sera...sono stata fuori...con Kyle. > dissi strappando il cerotto.

Austin rimase fermo con la spatola a mezz'aria. Si voltò verso di me. Non aveva emozioni in viso, non sembrava arrabbiato e neppure deluso. Ma dentro di se doveva esserlo evidentemente.

< Cosa?! > fu l'unica cosa che disse.
< Non è successo nulla, te lo assicuro. È una storia lunga, lasciami spiegar- > non feci in tempo a finire che Austin mi interruppe.
< Spiegare?! Cosa c'è da spiegare?! Esci con me poi con un altro! > era furioso. Non riuscii a dire altro.
Ci furono cinque minuti di silenzio durante i quali entrambi eravamo rimasti a fissare il pavimento senza proferire parola. Avrei voluto sapere cosa stesse pensando Austin.
< Scusa > dissi e fu probabilmente la goccia che fece traboccare il vaso. Austin sollevò lo sguardo e stavolta dalla sua espressione era ben percepibile la rabbia < Scusa?! Meredith ti rendi conto di quello che hai fatto?! Sono venuto qui, volevo passare del tempo con te ma tu eri impegnata con lo stronzo che ti ha fatta stare male per anni! Sono stato gentile, ho cercato di risollevarti il morale, ho cercato di farti dimenticare quel coglione e tu mi ripaghi così! >
< Austin non dovresti usare queste parole! > non lo avevo mai sentito parlare così < E poi che stai cercando di dirmi?! Che ti sei comportato così solo per...pietà?! >
< Avevi il cuore infranto Meredith, io sono stato lì, ti ho fatto "dimenticare per una serata" > mimò con le dita e con un tono sarcastico.
< Che c'è?! Ora questa frase è diventata stupida?! Perché per me non lo era e lo credevo veramente quando l'ho detto! >. Ero davvero ferita, quelle parole mi avevano spezzato il cuore. Dovetti trattenere le lacrime perché non volevo umiliarmi ulteriormente.
< Beh, sai che c'è?! Che forse mi facevi veramente pietà quella sera! > fu l'ultima cosa che Austin disse con tono aspro prima di andarsene.
Quell'ultima frase aveva realmente spezzato il mio cuore. Rimasi ferma in cucina a fissare il punto dove prima c'era Austin.
Sentii la porta d'ingresso chiudersi.
Gli occhi iniziarono a bruciarmi e le lacrime a rigarmi il viso. Ero stata ancora una volta ferita da un ragazzo.
Il problema era che QUEL ragazzo mi aveva davvero fatto perdere la testa.

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