Prologo

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<< per favore togliti quel vestito,sta urtando la mia sensibilità>>Guardo Luke contrariata e sbuffo.
È un caso perso quel ragazzo,ogni volta ha qualcosa da dire soprattutto quando si tratta di vestiti.
<< ma a me piace!>>
<< Devi festeggiare i tuoi 18 anni mica andare in chiesa>> dice in preda ad una crisi isterica
<< tu mi fai diventare pazzo,resta qui e non muoverti. Ti porto io un vestito.>> e in un secondo lo vedo sparire dal mio campo visivo. Lui sa molto bene che non mi piace festeggiare il mio compleanno.
Non posso festeggiare.
Non dopo quello che è successo.
Continua a dirmi che devo iniziare ad essere felice quando chiaramente anche lui sta soffrendo ma non lo vuole far vedere .
É stato un anno difficile per entrambi ,Luke ha deciso di andare avanti o così vuole fare credere alla gente Io invece non ci riesco.
Faccio un sacco di incubi e quello che è accaduto quella sera continua a tormentare la mia mente e soprattutto il mio cuore.
Era il mio angelo e non riesco ad accettare di averlo perso.

I miei pensieri vengono interrotti da Luke che mi guarda con un sorriso divertito.
Oh no.
Conosco quel sorriso e non promette nulla di buono.
Solo ora noto il vestito che ha in mano.
<< Tieni provalo e non lamentarti,fidati di me>>
<< l'ultima volta che mi sono fidata di te è finita male>>
<< Ada! Cristo Santo!Avevamo 5 anni>> mi guarda serio e poi scoppia a ridere. Non lo vedevo sorridere così da tempo.
Mi fermo un secondo a guardalo.
Occhi azzurri,capelli biondi,alto e muscoloso.
Proprio come piaceva a lei.

<< Ada! Ada!Indovina chi ha un appuntamento con un ragazzo figo?>>detto questo mi guarda con un sorriso da ebete stampato in faccia in attesa di una mia risposta.
<< Mmm,fammi pensare. Una certa Julia Rodriguez?>>
<< Si esatto,proprio io>>
<< e chi è il fortunato?>>
<< Luke Hill>>

I ricordi,ancora una volta,si fanno spazio nella mia mente e non hanno intenzione di andare via.
<< Ada? Tutto bene>>
<< Si tutto bene,devo solo andare via da qui. Grazie per il vestito ma non lo proverò o almeno non oggi >> gli sorrido e gli do un bacio sulla guancia.
Sto per andare via quando Luke afferra il mio polso e mi guarda dritto negli occhi.
<< Hai pensato di nuovo a lei vero?>>
Non rispondo.
Mi limito solo ad andare via.
Senza guardare indietro.

<<scappi sempre>>
<<così non riuscirai a prendermi>> lo guardo e gli faccio la linguaccia.
<< io invece sono più forte e più grande di te Piccola Madelyn>>
<< Dylan quando smetterai di chiamarmi così?>>
<< Mai Madelyn >>
<< mi chiamo Ada!>> urlo per poi fermarmi di scatto.
Succede tutto in un secondo.Dylan è riuscito a prendermi.
<<Presa!>>
<< Te l'avevo detto.Ho vinto io sorellina.>>

Inizio a respirare con fatica e la mia vista si appanna.
Non ho più lacrime.
Non riesco più a piangere.
Non posso e non devo versare più
nessuna lacrima.
Lui non voleva questo.
Ho bisogno di uscire.
Ho bisogno d'aria.

Inizio a camminare più veloce per raggiungere l'uscita di questo benedetto centro commerciale ,cercando di stare attenta a non perdere l'equilibrio ma nulla da fare. Non ci riesco e vado a sbattere contro il petto di qualcuno.
L'unica cosa che vedo sono due occhi verdi.
E poi il buio totale.

Spazio autrice:
Questa è la prima storia che scrivo quindi mi scuso per eventuali errori.
Ci tengo a sapere cosa ne pensate e se avete qualche consiglio da darmi.
Grazie in anticipo.
Buona Giornata ❤️
~Alessia

La promessa della speranza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora