JORGE
Sono ormai giorni che Fran mi tartassa, continua a parlare di quella ragazza, l'amica di Martina. Non ne posso più di sentirlo blaterare, è già successo in passato che si infatuasse così, ma poi finiva sempre male, le cose non andavano e lui si era sforzato per niente. Quindi cerco di placarlo prima che corra troppo. Il rapporto con Martina è sempre lo stesso, non nasconde alcune volte il fastidio che le provoco e io non nascondo il fastidio che mi provoca lei quando mi rimprovera. E' sempre così, credo che ormai il nostro rapporto sia fermo qui, a questa fase che mi manda fuori di testa, perché non sopporto che lei mi faccia certe osservazioni con la sua aria strafottente, eppure è una cosa che mi piace, il fatto che non abbia paura, il fatto che mi sfidi. La osservo al di là della vetrata, mi innervosisco quando per l'ennesima volta Diego fa capolino nel suo ufficio a portarle il caffè che ordina sempre. Lui ogni volta che la guarda sembra volare su un altro pianeta, come incantato da lei, la guarda con occhi sognanti e lei... lei gli fa sorrisi sinceri e pieni di gioia che a me non riserva mai, a me non ha mai sorriso così, ed è ancor più bella di quanto lo sia già. La fa ridere e lei sembra così naturale, così leggera, così pulita, anche se un fastidio dentro si fa spazio nel mio stomaco. Finalmente Diego se ne va, lei ricomincia a lavorare, chissà se avverte quando la guardo, perché io sento ogni suo sguardo su di me, che sia arrabbiata, incuriosita, sento sempre quei occhi quando mi scrutano, come se mi attraversassero il corpo, mi scaldassero la pelle. La chiamo nel mio ufficio per darle dei contratti da controllare, ho bisogno che tutte le clausole siano perfette. Lei fa capolino con un'aria formale, << Ha bisogno Signor Blanco? >> chiede, << Si prendi questi, controlla le clausole, dovrebbero essere tutte perfette, ma dagli una controllata >> le passo una decina di fogli e le nostre mani si scontrano. La sua pelle è calda e una scossa mi attraversa proprio nel punto in cui ci sfioriamo, lei subito afferra i fogli e sembra stranita, non so perché, forse pure lei ha percepito quella strana sensazione, o forse sono io che mi sto facendo troppi film mentali. << Guarda chi c'è! >> urla una voce e un uragano si fa spazio nel mio ufficio. << Lodo >> la guardo confuso, dietro di lei compare mia madre, << Volevo dire ad Alba di avvertirti, ma tua sorella voleva farti una sorpresa >> spiega, la donna che mi ha messo al mondo, della loro imboscata. << Non dovevi arrivare Domenica? >> le chiedo io, << Sono tornata prima >> saltella lei e mi abbraccia come faceva da bambina, saltandomi letteralmente in braccio. Martina in parte a noi sta in disparte ad assistere senza intromettersi, ma subito mia madre la nota. << Tu devi essere la nuova assistente >> le sorride lei e le si avvicina per scrutarla meglio << Sono Cristine la madre di Jorge >> si presenta e Martina ricambia con un sorriso, << E io sono Lodo sua sorella >> esclama entusiasta e poi mi dà una leggera gomitata, ma non ne capisco il motivo. << Devi essere molto in gamba, ho sentito parlare di te e se Jorge parla di te vuol dire che gli hai fatto una buona impressione, lui non spreca parole gentili per tutti >>, dice mia madre e non so perché mi sento un po' in imbarazzo per quella confessione. << Faccio del mio meglio signora >> replica la mia assistente, << Chiamami Cristine cara >> le dice amichevolmente lei. << Dove hai studiato Martina? >> le chiede curiosa Lodo, << Alla Washington University >> risponde prontamente, << Allora devi essere davvero molto intelligente >> le dice impressionata mia sorella, << Lo è, ha una laurea con la lode, un master e ha fatto due stage in Europa >> elenco tutti i suoi traguardi e lei sembra arrossire, non capisco, con un curriculum scolastico del genere farebbe invidia a chiunque, invece sembra non voglia vantarsene, ma qualcuno deve ricordarle chi è, cosa ha fatto, cosa ha raggiunto. << Sono davvero sorpresa >> esclama mia madre guardandola << Oltre ad essere molto bella, sei anche molto sveglia e spiccata >> si complimenta con lei, << Oh... molte grazie >> risponde Martina in imbarazzo. << Ora dovremmo lavorare >> faccio notare alle donne della mia famiglia, << Oh sì tesoro, scusaci è che Lodo non stava più nella pelle voleva vederti >> si scusa mia madre, << A pranzo sei mio >> mi minaccia mia sorella, << Ok testolina >> le rispondo e lei gonfia le guance indispettita, << Non chiamarmi così, non sono più una bambina >> mette i pugni sui fianchi, << Sei comunque una marmocchia >>, sento una leggera risata arrivare da Martina e mia sorella si volta a guardarla, << Potresti aggiungerti a noi per il pranzo >> le propone, << No grazie non vorrei dare fastidio >> declina cordialmente lei, << Non c'è nessun fastidio vero Jorge? >> mi guarda Lodo con quei suoi occhi scuri, quasi neri, << Nessun problema >> ci metto qualche secondo a rispondere, << Ho molto lavoro, avevo già previsto di mangiare qui in ufficio, grazie ancora per l'invito, sarà per un'altra volta >> sorride Martina, mia sorella con uno dei suoi enormi sorrisi, si avvicina a lei, sistema i suoi capelli bruni dietro all'orecchio e la prende a braccetto, << Ci conto sai >> le dice, << Lodo non essere invadente >> la riprende mia madre, << Non si preoccupi >> ribatte Martina, << Voglio sapere tutto sull'Europa e i posti che hai visitato >> la guarda sognante << Anche io vorrei fare uno stage in Europa, per ora mi accontento di studiare all'accademia di moda di Los Angeles, ma sogno di andare in Italia e in Francia ad assistere alle più belle sfilate di sempre >> le spiega Lodo, << Hai dei bei progetti e li realizzerai, vedrai che sarai in quei posti che tanto sogni prima o poi >> la rassicura Martina, << Lo spero >> ribatte mia sorella. << Ok ora davvero dobbiamo tornare a lavoro Lodo, ci vediamo a pranzo >> mi intrometto io, << Ok... me ne vado fratellone rompi palle >>, << Lodo, tuo fratello deve lavorare >> la rimprovera dolcemente mia madre. Entrambe salutano Martina con calore e poi se ne vanno. << Scusami per mia sorella >> guardo Martina poi, << Non sono queste le cose per cui scusarsi... e poi mi sta molto simpatica, soprattutto quando ti ha dato del rompi palle >> fa un sorrisetto beffardo lei e fa per tornare nel suo ufficio, << Immaginavo >> ribatto io, lei si volta e alza piano le spalle << E' meglio se torno al mio lavoro >> borbotta poi andando alla sua scrivania. Quando è ora di pranzo raggiungo mia sorella fuori dall'edificio, mi faccio raccontare di come è stato il suo anno a Los Angeles mentre ci accomodiamo in un ristorante piccolo, ma grazioso, uno dei miei preferiti qui in zona. << E tu... parlami un po' di quella splendida segretaria che hai assunto >> ammicca interessata lei, << Non c'è nulla da dire >> borbotto io, ed è la verità, non c'è molto da dire, tranne che mi manda fuori di testa quel suo atteggiamento spesso strafottente, ma decido di non dirlo alla mia sorellina. << Non ci credo che tu abbia un'assistente così bella e non ci hai provato >> brontola, sa benissimo come funziona la mia vita, i giornali ne parlano sempre, mi fotografano sempre con ragazze bellissime, << Allora? Vi frequentate? Uscite insieme? >> parte come un turbine, << No Lodo, niente di tutto ciò, è solo la mia assistente >> le spiego ancora una volta, << Incredibile, con quella vecchia ci sei andato a letto >>, << E poi si è licenziata perché si è innamorata di me e io non ricambiavo >> le faccio notare << Quindi è meglio che evito >. << Tranne che con Victoria, con lei non hai problemi >> dice quasi disgustata, << Come fai a saperlo? >> dico incuriosito, << Me l'ha detto Alba, semplice >> ammette, << Deve imparare a stare zitta >> mi lamento io, << E' mia amica quanto tua >> replica lei << Quindi non lamentarti e poi seriamente ho sempre odiato quella Victoria, invece Martina mi sembra adatta >>, << Adatta? >> chiedo, << Si, una ragazza perfetta per te >> sorride, << Non la conosci nemmeno >> le faccio notare, << Sai che io sento le persone a pelle >> fa spallucce e io scuoto la testa incredulo. << Lodo... non è perfetta per me, nessuna lo è, mettitelo in testa una volta per tutte >>, lei sembra dispiaciuta dalle mie parole, ha sempre sperato che io prima o poi mi innamorassi, anche se sa come la penso, ha sempre creduto che un giorno sarebbe arrivata una ragazza a farmi cambiare idea, ma non credo sia così semplice come lei crede, perché il problema sono io, io non voglio avere relazioni, quindi anche se arrivasse la ragazza perfetta non credo che cambierebbe molto, perché il mio pensiero è sempre quello. Gl'affari prima di tutto, il resto è solo una stupida distrazione.
Autore: Eccoci qui con il decimo capitolo. Facciamo la conoscenza di Lodo, che subito trova sintonia con Martina. Jorge sembra infastidito daigl'occhi dolci che Diego fa a Martina. Cosa succederà ora? A presto con il prossimo capitolo <3
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My Dear Boss (Jortini)
Fiksi RemajaMartina è una ragazza che ama avere tutto sotto controllo, laureata a pieni voti con un master in economia stra per affrontare il suo primo vero e proprio lavoro. Il destino però le metterà sulla strada Jorge, l'amministratore delegato dell'azienda...