Il giorno seguente, Tom si svegliò di buon'ora anche grazie al rumore di sottofondo dei suoi coinquilini, Daniel ed Harrison che nel frattempo stavano letteralmente amoreggiando in cucina.
"Buongiorno..." Rispose Jackson con un dolce sorriso notando poi che i due ragazzi erano arrossiti. "Spero di non avervi disturbato."
"Oh, no!" Rispose Daniel cercando di darsi un tono. "Va tutto bene, veramente."
A quel punto Tom rise sommessamente con aria bonaria per poi avvicinarsi a loro che erano vicini all'acquaio e afferrare una tazza dall'anta della cucina per prepararsi un tè caldo accompagnato da quattro biscotti ai cereali.
"Come è andata la festa del vostro amico?"
"Oh..." si sciolse subito Harrison. "Benissimo, ci siamo divertiti un sacco! Saresti dovuto venire anche tu!"
"Da un ragazzo che non conosco?" Rispose con un bel sorriso. "Ma dai, non avrebbe avuto senso!"
"Beh..." Iniziò a quel punto Daniel con un altro sorriso. "Avremmo comunque potuto presentartelo!"
"Mmm..." Disse Tom nel mentre beveva un sorso di tè. "Ci penserò: sono sempre molto indaffarato con il lavoro, comunque grazie per il pensiero! Se ci saranno altre occasioni, vi farò sapere."
Daniel ed Harrison si sorrisero. "Ok."
Detto ciò Tom gli fece un altro sorriso e poi andò in bagno a lavarsi i denti; John e i suoi collaboratori lo stavano aspettando e lui essendo il Vice Capo non voleva fare assolutamente tardi.
"Buona giornata ragazzi, ci vediamo questa sera."
"A stasera, ciao." Gli rispose a quel punto Daniel con un piccolo sorriso per poi aspettare che la porta di casa si chiudesse per assaltare le labbra di Harrison che in quel momento, non aspettandosi un gesto così affettuoso ed amorevole da parte del suo fidanzato nell'immediato, sussultò per un attimo per poi rispondere al bacio con egual misura e molta passione.
Nel frattempo John -che era già arrivato a lavoro e quella mattina si stava occupando di sua sorella che aveva passato la sua prima notte in carcere- si era seduto davanti alla sua scrivania per poter aspettare con calma che i suoi colleghi gli passassero Lawrence al telefono.
In quell'istante Tom entrò dentro la stanza senza bussare e facendo un breve, ma intenso sorriso al suo Capo, si andò a sedere davanti alla sua scrivania iniziando poi a trafficare con alcuni fogli riguardanti alcuni casi di scippo appena risolti in città.
"Sì pronto, sono John Taylor il fratello di Lawrence, arrestata ieri." Disse attendendo qualche secondo. "Vorrei parlare con mia sorella se è possibile. Grazie, attendo in linea."
Nel mentre John stava aspettando, mettendosi a fissare per un attimo il vuoto della stanza, Tom cercando di non farsi vedere dall'uomo si mise ad osservarlo in ogni suo più piccolo particolare, soffermandosi sulla barba incolta e gli occhi castano-chiari, così come i suoi stessi capelli lisci che alle volte manteneva all'indietro grazie ad un gel molto profumato.
"Ehi, tesoro!"
"Ciao John."
"Come stai piccola?" In quel momento Tom ebbe un lieve fremito all'idea di essere trattato alla stessa maniera da lui, ma cercò immediatamente di scacciare quel pensiero, di reprimerlo il prima possibile: non poteva essere vero ciò che sentiva e non voleva che fosse chiaro ai suoi occhi. "Tutto bene?"
"Non proprio." Sospirò la ragazza dall'altra parte della cornetta. "Ho sbagliato e lo so, ma... non voglio restare qui! Ti prego, fammi uscire di qui, sto impazzendo!"
"Ma come faccio tesoro? Non è possibile tutto ciò perché non dipende da me e di certo non ti farò evadere, che sia chiaro!"
Dopo quelle parole, Tom lo guardò allibito.
"Ma chi ha mai detto di evadere?!" Domandò a quel punto la ragazza quasi scioccata. "Dico solo che potresti informarti, chiedere a qualcuno, un avvocato se ho qualche speranza di farmi mettere agli arresti domiciliari, questo puoi farlo!"
"Vedrò che cosa posso fare tesoro." Rispose per poi guardare Tom come a chiedergli aiuto. "D'accordo?"
"Perfetto, fammi sapere al più presto se ci sono delle novità, ok John?"
"Va bene sorellina. Adesso devo tornare al lavoro, ci sentiamo, mh?" Disse con un piccolo sorriso.
"Sì, ciao."
Appena John riattaccò, Tom lo guardò inarcando un sopracciglio. "Che cosa sta succedendo?"
"Mia sorella..."
"Mh?"
Dopo avergli raccontato tutto quanto, Tom si alzò in piedi dicendo: "Vedrai che andrà tutto bene; Lawrence riuscirà a stare più tranquilla con il tempo e poi vedrai anche che il giudice gli affiderà presto gli arresti così potrete stare un po' insieme e parlare dell'accaduto."
"Non vedo l'ora. Vorrei proprio sapere come ha fatto a ricascarci e chi è quel maledetto che gli ha fornito le pasticche!" Disse con rabbia. "Appena lo vedo, lo strozzo con le mie mani!"
"Sì, così poi ti arrestano per omicidio volontario ed io mi ritrovo solo contro tutto il mondo a difenderti, non credo che sia molto interessante come cosa, no?" Disse per poi incrociare le braccia e rendersi conto del tono in cui lo aveva detto provando a rimediare. "Beh, non mi va che tu finisca nei guai... troviamo una soluzione, ok John?"
L'uomo sorrise radioso. "Certo!"
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John&Tom ~ Due ragazzi a Parigi
RomanceTom è un ragazzo sempre sorridente che ama la vita nonostante tutto. Un giorno e per caso, un uomo più grande di lui si imbatte nella sua strada e nulla sarà più come prima: ma di che cosa stiamo parlando? 2019.