Strange emptyness

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Martina's pov

La sveglia, come al solito, interrompe bruscamente uno dei miei bellissimi sogni di... Beh, tutto meno che quelle stupide principesse con unicorni e cavalieri in armature scintillanti o chicchessia, LO GIURO!
Scendo dal mio grande amore ed anima gemella (il letto, se non si fosse inteso) e mi vesto con una felpa e dei jeans, sempre uguale. Vado in cucina e divoro una delle fette biscottate con la marmellata che mi ha lasciato mia madre per colazione. La sento strillare mentre risalgo in fretta in camera a prendere zaino, telefono e abbonamento del pullman. Do un bacio sulla guancia a mia madre, urlante, mentre esco, ed aspetto impazientemente il mio pullman.
Appena arrivato, fortunatamente abbastanza velocemente mi siedo al solito posto ascoltando la solita musica.
Dopo cinque fermate scendo e percorro gli ultimi 400 metri a piedi, mentre Matteo mi raggiunge poco dopo. «Ehy, miss buonumore, come va oggi?» mi chiede, appoggiando un gomito sulla mia spalla. «Ti sembra possa essere una bella giornata se la prima persona che incontro qui sei tu?» gli rispondo, alzando gli occhi al cielo. Lui senza nemmeno pensarci mi gira un braccio attorno alle spalle e mi scombina i capelli. Come se già l'esssersi alzati dal letto non fosse abbastanza. Ridendo mi dice: «Ma dai, lo sappiamo che in fondo dentro a quel cuore di "ghiaccio" si nasconde un cuore di caramello. E la mia ragazza non sarebbe felice di quello che ti sto dicendo.» Sorridendo arriviamo davanti alla spoglia entrata della scuola, come ogni giorno. «Ciao raga...» dice Marcello, più mogio del solito. Matt gli dà un amichevole pugno sulla spalla: «Eddai, sorridi un po', non è mica cascato il mondo» dice. Allora Marcy si lascia sfuggire un sorrisetto. Entro nel corridoio per cercare il mio armadietto, il 459. Trovo un biglietto, che lentamente cade sul pavimento. Mi chino, lo prendo e leggo il contenuto: "tu ed i tuoi amichetti dovreste sparire, troia sfigata". Inspiro e faccio spallucce, accartocciando il biglietto, ma senza accorgermene mi intristisco. Suona la campanella, prime due ore: chimica. Chi me l'ha fatto fare? Entro nell'aula e noto un viso familiare: Andrea sta parlando con i suoi amici e ha messo il suo zaino per tenermi il posto affianco a lui. Lo ringrazio silenziosamente abbozzando un sorriso, ma lui mi guarda preoccupato. Scuoto la testa, e mi siedo, aspettando che cominci la lezione. «Hey Marti» mi sussurra Andrea dal suo posto «cos'è successo?». «Ho trovato un altro di quei biglietti- rispondo - e Simone non è venuto a scuola da quando abbiamo litigato, sono preoccupata...». Lui istintivamente mi mette una mano sulla spalla, mentre lo ringrazio silenziosamente. Ah, menomale che non c'è Giovanni, o mi avrebbe già ammazzata. È molto geloso del suo migliore amico.
La lezione passa in maniera abbastanza normale, mentre prendo appunti Andrea mi scrive bigliettini, 3 Sofia Scagli e Sabrina mi guardano ridacchiando sotto i baffi.
Durante l'intervallo vado da Marcy e Marco alla macchinetta del caffè vecchia, che ormai usiamo solo noi, aspettando Matteo, dato che la mia prossima lezione sarà con lui. Il clima è teso e triste, ho paura a dire che mi hanno mandato un'altra lettera. Quindi sto zitta. Finché non suona la campanella.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 25, 2019 ⏰

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