𝟎𝟖 ─ 𝐢𝐥 𝐜𝐥𝐚𝐧 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐥𝐮𝐝𝐞

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«C-Come è possibile..?» domandò il giovane omega, completamente preso alla sprovvista da quell'improvvisa notizia che l'aveva sconvolto come non mai. Aveva percepito immediatamente un terribile peso allo stomaco che l'aveva fatto gemere vittima di un dolore fisico e mentale. Quindi ─ tutto ciò che aveva dovuto affrontare a causa del clan della palude ─ poteva essere evitato se solo loro avessero deciso di agire? Quindi poteva evitare di soffrire a causa di quel legame spazzato? Quindi poteva risparmiarsi le lacrime a causa di tutte quelle persone care che aveva perduto a causa di quell'attacco?

«Il nostro villaggio delle montagne aveva stretto un accordo con diversi villaggi più deboli ─ tra cui il tuo del fiume ─ che consentiva a questi piccoli clan di ottenere la nostra protezione in cambio di risorse» prese a spiegargli Namjoon, carezzandogli la schiena pur di infondere un minimo di calma in quel corpo scosso dai tremiti.

«E p-perché- Perché non li avete aiutati..?»

«Perché i consiglieri di mio nonno si sono rifiutati di collaborare ed aiutare tutti quei piccoli clan che quello stesso anno ─ o quelli precedenti ─ hanno contribuito con meno risorse di quelle richieste»

«Namjoon-» il padre ringhiò il suo nome eppure dovette scontrarsi con le iride scure e determinate del figlio, intenzionato al cento per cento a dare finalmente una spiegazione al corvino dietro la strage avvenuta al suo villaggio.

«È giusto che lui sappia-» gli ringhiò a sua volta. «Non può continuare a vivere senza sapersi dare delle risposte a riguardo-»

«Quindi- Quindi tutte quelle morti potevano essere evitate..?» riuscì a chiedere con voce instabile e spezzata. «Quindi se solo aveste deciso di agire non avrei perso il mio compagno..?»

«Mi dispiace dovertene parlare in maniera così schietta ma sì, i consiglieri di mio nonno non hanno esitato un secondo a prendere una decisione unicamente legata al proprio profitto personale ─ o comunque a quello del villaggio ─ ed è proprio per questo che insieme a mio padre-» puntò lo sguardo nel suo. «Vorrei creare un ambiente di maggiore supporto, evitando situazioni del genere»

«Namjoon-»

«Eppure ─ nonostante questo ─ parteciperò alla competizione invernale unicamente se mi permetterai di marchiarlo come mio compagno» affermò con fare determinato, conscio di come il padre non avrebbe potuto fare altro che accentare questa compromessa. «Credo sia conveniente per tutti no? Lo so che in realtà non vuoi davvero importi nella mia vita privata decidendo per me chi debba essere o meno il compagno che voglio al mio fianco. Lo so che tieni a questa competizione più di quanto tu voglia far credere quindi perché non ti fai aiutare da me e in compenso non metti il muso nelle mie questioni?» domandò quindi, con tono abbastanza determinato ─ e sotto un certo punto di vista arrogante ─ che obbligo Jungkook a stringergli il braccio nudo con fare agitato.

L'ultima cosa che voleva fare era essere la causa del loro litigio.

Per fortuna di entrambi però, il padre di Namjoon si limitò a passarsi una mano davanti al viso, si massaggiò distrattamente le tempie borbottando un "aiutami a vincere e potrai fare quello che vuoi con quell'omega" per poi allontanarsi dai due, frustrato e stressato.

Jungkook dovette quindi attendere che il padre si facesse abbastanza lontano per poi buttare fuori l'aria trattenuta e farsi scappare un singhiozzo mal nascosto.

Si era spaventato come non mai, aveva temuto che il grigio ─ vittima della pressione da parte del padre ─ sarebbe finito con il rimangiarsi la parola data obbligandolo a vedersi frantumata di fronte al viso la sua unica possibilità di sopravvivere al legame spezzato di cui era rimasto vittima.

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