Capitolo 8

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Dopo la sua approvazione, Tom gli sorrise. "Ok."

In quel momento il biondo si stava avviando verso la sua scrivania, quando all'improvviso John lo fece sussultare facendogli una domanda diretta.

"Davvero mi difenderesti da tutto il mondo?"

A quel punto Tom si voltò verso di lui dicendo: "Sì, lo farei John... eccome!"

Dopo quelle parole, Taylor gli sorrise felice per poi alzarsi e avvicinarsi a lui dicendo: "Grazie Tom!"

Detto questo John lo abbracciò con forza, facendo così irrigidire per un lungo attimo Tom che certamente non se lo aspettava, una cosa che però poi si risolse in maniera molto dolce ed altrettanto veloce, visto che il biondo si abbandonò completamente all'abbraccio del più grande e in un attimo sorrise felice.

"Non... non c'è di che!" Rispose a quel punto Tom. "È sempre un piacere." Sorrise con le guance leggermente rossastre. "Lo sai bene."

"Sì." Disse con un sorriso. "Beh, sei sempre così carino con me, nonostante inizialmente sia stato stronzo e ostile nei tuoi confronti. Mi dispiace..."

"Oh, stai tranquillo. È acqua passata ormai!" Sorrise a quel punto Tom. "Non ti devi preoccupare, davvero."

A quel punto il bel John si mise nuovamente a sedere. "Adesso dovrebbero richiamarmi i nostri colleghi."

"Per che cosa?" Domandò dunque il ragazzo per poi inarcare un sopracciglio con aria leggermente stupita.

"Ho chiesto espressamente ad un collega di darle un'occhiata... vedere che stesse bene e che nessuno le desse fastidio. Sono molto in apprensione per lei."

A quel punto Tom sorrise; in quel momento però un loro collega seguito dai gemelli Floyd e Light Knight entrò nella stanza senza bussare in quanto tutti e tre avevano una notizia urgente da dare e i due Capi non erano per niente contenti di quel cambio repentino di piani.

Ma di che cosa stiamo parlando?

"Ragazzi." Disse immediatamente John. "Che cosa è successo? Perché siete qui e fate quelle facce?"

"Arnold Smith il trafficante di droga, se lo ricorda?"

"Che cos'ha fatto?!" Sussultò a quel punto Jonathan  ripensando anche al discorso fatto con Tom riguardo alla possibilità che conoscesse Lawrence.

"Ha picchiato il suo compagno di stanza e poi... senza nessuna pietà, lo ha impasticcato..."

"Che cosa significa che lo ha impasticcato?!" Urlò a quel punto John con uno sguardo totalmente sconvolto. "Non è possibile! Dove avrebbe trovato la droga?!" Gridò immediatamente pensando al fatto che sua sorella Lawrence avrebbe in un qualche modo cascarci per l'ennesima volta.

"Se l'è fatta portare di nascosto da un suo collaboratore anche attraverso dei pizzini che si scambiavano in cella ed è facile che giri in carcere tra gli uomini, ma anche tra le donne."

"Dannazione!" Disse John per poi sbattere con forza una mano sulla scrivania, nel mentre Tom sussultò per un attimo in quanto in quel momento non si aspettava affatto la sua reazione 'violenta'. "Devo portarla via di lì il prima possibile!"

"Tom tutto bene?"

All'improvviso il biondo infatti si mise una mano sopra il petto, esattamente all'altezza del cuore, come se in quel preciso istante stesse cercando di calmarsi.

"Sì, Flo." Rispose allora il ragazzo catturando la piena attenzione di John che inarcò un sopracciglio. "Certo."

"Mi era sembrato che... che ti fossi impaurito."

"No, davvero, è tutto ok." sorrise per poi mettersi a sedere davanti alla scrivania ed afferrare dei fogli come se in quel momento stesse cercando di fare qualche cosa per non pensare e liberare la mente dai brutti pensieri che poteva fare di lì a qualche secondo.

"Sei sicuro Tom?" Gli chiese a quel punto Taylor per poi guardarlo con assoluta preoccupazione. "Mi sembri sbiancato? O forse è solo una mia impressione?"

"Vado a prendere una boccata d'aria. A dopo!"

Detto ciò, Tom uscì fuori dalla stanza, lasciando così John, Light e il gemello Floyd lì senza dire una sola parola e con il fiato sospeso: ma che cosa stava accadendo?

Perché Tom era fuggito da lì?

Che senso aveva tutto ciò?

Nel mentre i tre uomini se lo stavano chiedendo, improvvisamente Tom uscì dalla Caserma nel quale lavorava e in un attimo si ritrovò difronte alla sua auto parcheggiata difronte casa -che non era poi così distante dalla questura- che gli fece venire una certa voglia di andare in giro per la città: Parigi era un luogo  davvero invitante e in quel momento Tom aveva bisogno di scrollarsi di dosso il volto incazzato di John.

Ebbene sì, in quei lunghi momenti Tom si era ampiamente reso conto del fatto che non riusciva a vederlo triste, la sola idea lo faceva stare malissimo e tutti quei sentimenti non gli piacevano perché era come dimostrare che provava qualcosa per lui e Tom non voleva tutto ciò.

Amare un'altra persona che poi avrebbe potuto fare esattamente come il suo ex... era troppo per il suo autocontrollo.

Mentre Tom ripensava al suo passato ancora nascosto, non si accorse che in quell'istante qualcuno lo stava seguendo...

Ma di chi stiamo parlando?

John&Tom ~ Due ragazzi a Parigi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora