•Capitolo 61•

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Prima di cominciare il capitolo, vi prego proprio come nello scorso, di leggere l'angolo autrice 🥺❤️

Canzone consigliata per il capitolo:

-"Unholy", Miley Cyrus🎶

Buona lettura!!💛💚💙❤️

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Andrew.

"Hai il diritto di rimanere in silenzio brutto figlio di puttana. Qualsiasi cosa dirai o farai potrà e sarà usata contro di te in tribunale.." Stava dicendo Laurel tempo prima, sotto le sue grida. "E magari ti strapperò qualche parte del corpo prima di sbatterti dentro e proporre l'ergastolo. È un vero peccato che la pena di morte sia stata abolita."

Avevo compreso che erano riusciti a fermare quel figlio di puttana e che Laurel gliele stava dando di santa ragione, facendo uno strappo alle regole, ma io non mi ero nemmeno voltato. Dovevo pensare a Kimberly.

Il grido di dolore che lanciai nel momento stesso in cui i suoi occhi si chiusero, mi squarciò il petto. Il dolore che provai nel vedere gli occhi nocciola della ragazza che amavo spegnersi come un fiore che appassiva, fu totale e mi devastò come un tornado che avviluppava una città e la distruggeva fino alle fondamenta. Non avevo mai provato prima un dolore simile.

"Fammi spazio."All'improvviso mi ritrovai di fianco Dakota, la quale non appena vide le condizioni di Kimberly, impallidì.

"Non dovresti essere qui." Le fece notare Jase, a sua volta pallido e ansioso.

Mia sorella si mise in ginocchio accanto a me. "Fortunatamente non vi ascolto mai." Ribatté, gli occhi fissi sulla mia ragazza.

"No, no, no, no." Mormorò a ripetizione, la voce tremante, carica di disperazione. "Questo non sarebbe dovuto accadere." Aggiunse, furiosa e si piegò su di lei per sentirle i battiti. Non sentendoli si mise a fare il massaggio cardiaco.

Avevo provato di tutto, ma il suo cuore si era fermato. Ma Kimberly non poteva essere morta. No, non poteva.
Mi tremavano le mani. Tutto il mio corpo tremava. Anche il mio cuore.

Lei doveva vivere. Meritava di vivere più di chiunque altro. Non lasciai mai le mani dal suo petto. Stava uscendo troppo sangue.

L'ambulanza stava arrivando. E l'avrebbero salvata. Doveva andare così per forza. Non avevo ancora distolto lo sguardo dal suo viso cereo e bellissimo. Con entrambe le mani insanguinate, cercavo di fermare l'emorragia. Il vuoto che sentivo gravava su di me come un'ombra scura. Mi sentivo morto dentro, gli occhi persi nel vuoto.

"Avevi detto che lei sarebbe stata bene!" Dakota fulminò qualcuno, le lacrime agli occhi. Peccato che non c'era nessuno di fronte a lei. "No, lei vivrà!"

Si mise a singhiozziare e mormorare il suo nome. "Zitto, io la farò vivere." Aggiunse, appoggiando le mani tremanti sul suo petto immobile. Batté le palpebre bagnate, tirando su con il naso. "Non mi importa delle conseguenze, io devo fare qualcosa."

"Non puoi...Non puoi fare niente." Anche Jase si mise a piangere. "Lei..Lei ha bisogno di un'ambulanza."

Tutto d'un tratto, sotto lo sguardo perplesso di Jase, Dakota chiuse gli occhi e prese un profondo respiro, la fronte aggrottata come se fosse concentrata.

Se fossi stato cosciente, anch'io avrei mostrato il mio sconcerto.

"Ti prego, ti prego fa che funzioni." Passarono diversi istanti, ma non accadde nulla. "Basta! Vattene! Io la aiuterò!" Gridò furiosa, i lineamenti distorti dalla rabbia. Premette le mani su Kimberly con più decisione, una vena le pulsava sul collo.

The bad boy's loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora