Sempre più apocalittico questo mondo, così fragile che si sgretola sotto i nostri occhi, e noi inermi sorvoliamo, con la convinzione che le cose importanti sono altre, sono da ricercare in altri campi, altre scienze, inconsapevoli che i mali non sono da curare ma da prevenire.
Ed intanto, nel frattempo, abbiamo una fauna che s'estingue a ritmi vertiginosi, da capogiro, una flora abusata senza alcun rigor di logica, tutto ciò e molto altro ancora ha portato a quello che è oggi il mondo, cioè un agrume spremuto fin in fondo, falde idriche e acque potabili sempre più scarse, un' aria irrespirabile per la quantità di materiali tossici che essa trasporta, ghiacciai che si sciolgono come ghiaccioli, un sole sempre più nocivo. E poi ci affascinano scenari come l'Amazzonia.
L'Amazzonia uno dei posti più abusati, vittima inconsapevole delle nostre manie. La foresta pluviale dell'Amazzonia è la piú estesa del mondo: ricopre, attraversa e invade 9 stati del continente sudamericano, dall'immenso Brasile al piccolo Suriname. Nei suoi 7 milioni di km² l'Amazzonia ospita la piú vasta collezione di piante ed alberi al mondo. Ogni centimetro, anche quello piú isolato ed impenetrabile è un brulicare di vita impercettibile ma onnipresente, le specie animali che si districano in lei sono innumerevoli dal piú minuscolo insetto, all'imponente giaguaro, in lei la catena alimentare sembra quasi una pacifica rassegnazione, un dono per chi ha bisogno di sopravvivere.
Tra i tanti record che l'Amazzonia sfata, non è certo di poco rilievo la presenza del fiume piú lungo al mondo, il Rio delle Amazzoni che attraversa da ovest a est il subcontinente, dopo un lungo cammino che dal Perú, passa per la Colombia ed il Brasile, il Bacino dell'Amazzonia finisce la sua corsa nel suo stupefacente estuario che getta le acque nell'oceano Atlantico.
Oltre alla vita animale, alla flora ipervegetativa, e alla presenza di un inestimabile fonte idrica nell'Amazzonia vivono popolazioni di Indios fortunatamente non ancora "civilizzate" (inteso naturalmente nella sua accezione negativa) che sfruttano la foresta nei limiti del soddisfacimento dei bisogni primari.
Purtroppo peró questo non è l'Eden, ed in quanto terrestre c'è uno spettro che incombe su di lei: l'uomo globalizzato, colui che la sta spogliando del suo inestimabile patrimonio vegetativo, colui che in continuazione la inquina, la devasta, gli toglie dal propio seno le sue creature. L'Amazzonia muore ogni giorno e si risveglia ogni mattina con la consapevolezza di morire ancora, proprio come Prometeo, l'Amazzonia è vittima della propria generositá. Ci sono piccoli e grandi organismi che da anni lottano contro questo e tanti altri mali; uno di questi è sicuramente Greenpeace.
Cio che oggi ci inganna non è tanto la mancanza di volontà o la passività, il vero problema è l'assoluta assenza d'azione, di mobilitá e coesione, purtroppo grazie ai nuovi mezzi di comunicazione siamo diventati tutti dei bravi filosofi ed idealizzatori, dimenticando che ciò che conta veramente é l'attuazione.
Articolo a cura di Genni Natello.