Fuori pioveva. Pioveva a dirotto, nel vero senso della parola. Grandinava, anche. E Liam era lì, in casa sua, sul suo divano, a guardare il vuoto. Non aveva chiuso occhio tutta la notte, quindi la cosa migliore era alzarsi e provare a far qualcosa. Qualcosa che lo distraesse da quel giorno. Provò a farsi un thè, provò a guardare la TV, provò a stare al pc. Poi, però, provò ad ascoltare della musica. E tutto, immediatamente, ebbe una forma. Non una forma qualsiasi, una invisibile e indifferente. Ma ben sì la forma umana, la forma di Zayn. Lo vedeva ovunque, ultimamente, nonostante lo avesse davanti agli occhi sempre. Quella forma però non ritraeva un Zayn sorridente e tranquillo. Ritraeva un Zayn con a portata di mano una valigia e le guance bagnate dalle lacrime. Quella visione Liam la odiava, soprattutto quel momento, perché era consapevole del fatto che di lì a poco non avrebbe rivisto mai più il suo amato. Già, il suo amato. Si, perché lui l'amava, di nascosto dal diretto interessato. Lui l'ha sempre amato, solo.. non è mai riuscito a confessarsi. Zayn sapeva proteggerlo, Liam si sentiva così al sicuro con lui. Zayn sapeva come tranquillizzarlo, Liam aveva trovato la sua cura. Zayn riusciva a farlo sorridere anche quando non era il momento, Liam aveva trovato la sua ancora. Zayn era la luce, Liam il buio. Zayn era l'Oceano, Liam un piccolo laghetto. Zayn era il bianco, Liam il nero. L'uno e l'altro erano gli opposti, ma gli opposti si attraggono, giusto?
In questo caso non proprio, solo il più piccolo (di pochi mesi) era stato attratto dal più grande. Fin dal primo anno di liceo, lo era stato. È riuscito a contenere tutte quelle emozioni in cinque anni, fingendo e aiutando Zayn a superare le cotte passeggere dell'adolescenza. A Zayn passavano, ma a Liam sono, o meglio è, rimasta. Il secondo e il terzo sono stati i peggiori. Zayn pensava di aver trovato l'amore eterno, una ragazza bionda con due cristalli piantati negli occhi e il piercing al naso, Perald Edwards, comunemente chiamata Perrie. E invece s'era rivelata il contrario. Zayn sembrava così innamorato, lei anche. Ma sapeva fingere bene, la ragazza. Liam non aveva mai visto Zayn stare tanto male. Si ubriacava quasi ogni venerdì e sabato, e fumava più di quel già fumava. Grazie a Liam, però, Zayn si rimise in sesto. D'allora non ha mai avuto una relazione seria con un'altra ragazza, a meno che non la frequentava per un paio di settimane e con una scusa o l'altra la lasciava. A Liam non piaceva vederlo fare quel tipo di cose. Così, un giorno, lo ammise e glielo disse. Litigarono quel giorno, Zayn sfiorò il limite della rabbia e sferrò un pugno in piena faccia a Liam. Quest'ultimo rimase davvero basito, anche incazzato. Non volle parlargli finché Zayn, una notte, si fece trovare davanti alla porta di casa. Si scusò, pianse, lo abbracciò e gli disse testuali parole:
"Liam, per favore, parlami. Io non ce la faccio senza di te, mi devi scusare! Ti prego, Lee, ho bisogno di te più di qualsiasi altra volta."
Il piccolo non si fece pregare un'altra volta e lo avvolse tra le braccia, piangendo. Da quell'abbraccio Liam capì molto più di quel che doveva capire. Lui senza Zayn era il nulla, senza Zayn non poteva stare. Lui amava Zayn più di sé stesso, più di mente e cuore messi assieme.
Eppure i ricordi erano così vivi nella mente di Liam che sembrava fosse successo il giorno prima tutto quello. E invece erano passati due lunghi e pesanti anni. Qualsiasi ragazza si avvicinasse al moro, lui scattava, era così fottutamente geloso di qualcuno che non era suo.
Liam era convinto del fatto che era solo una stupida cotta che, con il passar del tempo, sarebbe cessata. E invece no, ogni anno si ritrovava più attratto da Zayn.
Anche quella notte, sul suo divano, continuava a sentirsi così attratto da Zayn, ancora. Ma sapeva che da un momento all'altro la cosa sarebbe finita, non l'avrebbe avuto tutti i giorni dinnanzi agli occhi e quindi sarebbe cambiato tutto. Zayn sarebbe partito, quindi.. addio tutto.