Faceva decisamente troppo caldo e qualcosa mi schiacciava la spalla. Aprii gli occhi e provai a muovermi poi all'improvviso sentii il vuoto. Un tonfo. Ero per terra.
Austin si rigirò continuando a dormire.
Mi alzai e afferrai i vestiti della notte precedente, poi mi avventurai alla ricerca di un bagno. Aprii una delle due porte e fortunatamente lo trovai.
Feci una doccia veloce e lavai anche i capelli che erano ancora pieni di farina. Afferrai il top ma era decisamente troppo sporco per indossarlo quindi decisi di rimanere con il telo addosso.
Legai i capelli in uno chignon e rimasi a fissarmi nello specchio. Notai un piccolo segno sulla clavicola, un succhiotto. Passai sopra un dito ma ritrassi subito la mano quando sentii un leggero fastidio.
Non avevo ancora realizzato quello che era successo, era accaduto tutto così in fretta da non lasciarmi il tempo di riflettere.
Uscii dal bagno e mi fermai per guardarmi attorno. La cucina era un disastro quindi cercai uno straccio e iniziai a ripulirla.
Mi fermai solo quando raggiunse un livello di pulizia per me accettabile. Erano ormai le 12 e avevo una certa fame quindi decisi di preparami qualcosa.
Aprii il frigorifero per cercare qualcosa ma era quasi del tutto vuoto. Richiusi lo sportello e quasi mi venne un infarto quando vidi Austin accanto a me.
< Smettila di comparire così! > dissi portandomi una mano al petto e schiaffeggiandogli leggermente il braccio con l'altra. Scoppiammo a ridere.
< Buongiorno anche a te! > disse lasciandomi un bacio delicato sulla guancia.
Era incredibile come fosse capace di alternare momenti così teneri a momenti di estrema passione.
< Il tuo frigo è vuoto. > dissi poggiandomici su con le spalle.
< Non sono quasi mai a casa. Possiamo mangiare fuori. > disse riempiendosi un bicchiere d'acqua. Lo osservai mentre portava alla bocca il bicchiere con le sue labbra morbide e il pomo d'Adamo che si muoveva in su e in giù.
" Ma smettila! " mi schiaffeggiò mentalmente la mia coscienza. Aveva ragione, stavo davvero esagerando.
< Vado a fare una doccia e torno. Puoi cercare qualcosa da mettere in camera mia. È l'unica porta chiusa. > disse Austin indicando la stanza. Poggiò il bicchiere vuoto nel lavandino per poi andare via verso il bagno, non senza prima lasciarmi un altro bacio sulla punta del naso.
" Deve smetterla o mi farà impazzire! " disse la mia coscienza.
Aprii l'armadio e tirai fuori una t-shirt bianca a righe nere e la indossai sopra i pantaloncini che non erano poi tanto sporchi di farina.
Mi sedetti sul divano e aspettai che Austin finisse.
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Di giorno quel posto era ancora più bello. Le vetrate brillavano al sole e l'acqua della piscina era limpida. Ci avrei fatto volentieri una nuotatina.
< Se vuoi un giorno possiamo venirci. > disse Austin indicandola con la testa e sorridendomi.
< Smettila di leggermi nel pensiero! > dissi spintonandolo.
< Ah davvero? Vediamo se indovino a cosa stai pensando ora... > disse avvicinandosi con uno sguardo malizioso. Mi afferrò per la vita e scoppiammo a ridere.
< Buongiorno. > sentii una voce provenire dalle mie spalle. Mi girai e vidi una donna meravigliosa. Era molto giovane e indossava un paio di pantaloni neri con una camicetta di seta color champagne. I capelli erano ordinati e perfettamente arricciati in onde morbide.
Nessuno di noi due parlò, io ero completamente presa da quella visione celestiale. Mi girai verso Austin che al contrario non aveva espressioni in volto. Dovevo rompere quel silenzio.
< Salve. > dissi semplicemente sorridendo. Non capivo se quella donna fosse la sorella o la mamma di Austin ma mi aveva detto di avere solo una sorellina più piccola, quindi optai per la seconda opzione.
< Sono Meredith. > continuai facendo un passo in avanti per presentarmi ma Austin mi bloccò per il braccio. Mi girai ma con mia grande sorpresa continuava a guardare sua madre, non me.
< Piacere, sono Candice. > rispose raggiungendomi e porgendomi la mano.
Ci fu qualche secondo di silenzio.
< Noi dobbiamo andare. > disse Austin freddamente prima di trascinarmi via.
Mi voltai verso di lei mentre correvo.
< È stato un piacere. > gridai ormai lontana.
Quando arrivammo davanti alla macchina mi fermai, tirai Austin e lo feci girare verso di me. < Ehi che ti prende?! > non si girava. < Austin, guardami. > afferrai il suo viso con la mano e lo costrinsi a guardarmi. < Che c'è? > dissi ancora.
< Non voglio che tu parli ancora con lei. > rispose guardandomi negli occhi. Il suo sguardo era gelido.
Ero davvero tentata di chiedergli il motivo ma sapevo che in quel momento non mi avrebbe risposto.
< Ok. > conclusi.
Salimmo in macchina e tornammo verso il centro. La città era completamente diversa dalla notte precedente. Tutto era illuminato e la strada era piena di macchine. I bambini giocavano al parco, godendosi le ultime settimane d'estate mentre altre persone erano in barca sul lago.
Abbassai il finestrino e incrociai le braccia poggiandomici su. Sollevai lo sguardo per godermi il cielo limpido che pullulava di stormi di uccelli. Chiusi gli occhi e ancora una volta cercai di immaginarmi lì sopra con loro, aiutata dal venticello che mi accarezzava il volto.
Sentii una mano posarsi sulla mia coscia, mi girai verso Austin che era intento a guidare sorridendo. La mia coscienza mi implorava di chiedergli qualcosa in più su quanto successo precedentemente ma riuscii a zittirla e dissi semplicemente < Come stai? >
Austin ritornò serio e strinse la pelle sotto la sua mano. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, facevo scorrere il mio sguardo dalla mano sulla mia gamba al suo viso sperando in un sorriso.
All'improvviso fermò la macchina e fece inversione facendomi sbattere contro la portiera. Portai una mano al petto e guardai indietro gli altri conducenti che clacsonavano e gesticolavano contro di noi.
< Austin ma che ti è preso?! Sei impazzito per caso?! > gli gridai contro ancora con il fiatone.
< Devo farti vedere una cosa. > rispose tranquillamente.
La sua calma mi faceva innervosire ancora di più ma c'era qualcosa dentro di me che mi spingeva a rimanere tranquilla. Dovevo scoprire cosa aveva da farmi vedere.
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•Questo è semplicemente un capitolo di passaggio perciò, dovrete attendere fino a Mercoledì per sapere dove Austin porterà Meredith. Idee?
Grazie per avermi dedicato un po' del vostro tempo, spero tornerete qui per un nuovo pezzo di storia! Per il resto, vi auguro una magnifica settimana!•
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•The mirror of the stars•
Chick-LitIl cuore di Meredith è spezzato a causa di Kyle, il ragazzo popolare della scuola di cui è follemente innamorata da quattro anni. Sarà grazie a un tè versato su una t-shirt che Meredith incontrerà Austin e si renderà conto di quello che è davvero l'...