27 settembre 2013

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Caro diario,

Ieri ti ho parlato solo di Elina, senza mai pensare che forse avrei dovuto cominciare col descrivermi prima io; visto che tu non hai occhi per sapere com'è il mio aspetto fisico e che, avendoti appena  aperto, non puoi sapere la mia storia.

Non ho mai tenuto un diario segreto. Mi ha consigliato la psicologa di cominciare a scrivere i miei pensieri su delle pagine bianche che poi avrei potuto rileggere; magari tra qualche mese o tra qualche anno.

Dopo la morte di mia madre non sono più riuscito a dormire senza prima almeno piangere un po'.

È morta in macchina, in seguito ad un incidente: sette mesi e cinque giorni fa, mentre tornava a casa da un corso di aggiornamento. Di professione faceva la psicologa, sai?

Mi manca, mi manca molto, ma non ne posso parlare con mio padre. Anche lui la amava e non ne vuole più sentire parlare. Ha nascosto tutte le sue foto, tutte le sue cose; spero che non le abbia buttate via.

Mio padre è un uomo importante: fa l'avvocato. Non c'è mai per me e difficilmente ci parliamo quando è a casa anche se avrei un mucchio di cose da raccontargli. Sono sicuro che anche lui vorrebbe parlare e sfogarsi con me, come faceva con la mamma.

Vorrei parlargli di Elina, magari lui saprebbe come aiutarmi.

Sai, ho i capelli castani come lei, ma io ho gli occhi azzurri: so che alle ragazze piacciono. Mi hanno sempre fatto i complimenti perché sono l'unica cosa bella di me, almeno è quello che penso io.

Passo molto tempo davanti il computer, su giochi di guerra online. Almeno lì nessuno mi conosce e fanno fatica a giudicarmi. La psicologa mi ha detto che l'ha interpretato come uno sfogo, visto che non posso picchiare ogni persona che mi passa davanti. Io le ho detto che non avrei mai il coraggio di fare del male a qualcuno, ma lei è rimasta ferma sulla sua ipotesi. Comincio a pensare che abbia ragione.

I miei compagni, l'altro giorno, mi prendevano in giro mentre guardavo Elina, incantato. Sentivo che dicevano "guardate! Marco si è innamorato" come se fossi un bambino che osserva una bambina per capire come mai è così attratto da lei.

Ma forse avevano ragione.

Non so ancora perché Elina mi piaccia così tanto, infine non ciò ancora parlato.

Dovrei farmi coraggio e rompere questo stupido guscio che mi tiene lontano dal mondo.

Devo andare a preparare la cena, mio padre sará a casa a momenti.

Ti rinascondo sotto il letto.

Caro diario, lei si chiama ElinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora