Magnus camminava silenzioso sulla spiaggia, trascinando i piedi scalzi sulla sabbia, che sfrigolava a contatto con essi. Il rumore delle onde marine, monotono e rilassante, si imponeva nelle sue orecchie, ovattando tutti i suoni intorno a lui. Ogni tanto qua e lá vedeva dei gruppetti di tartarughe, inseparabili ed eterne, come avrebbe voluto che fossero stati lui ed Alec. Ovunque girava il suo viso lo vedeva.
Vedeva nel mare il riflesso azzurro dei suoi occhi, sempre pieni di una vitalità unica, che nonostante gli anni passassero, rimaneva insistente nelle sue iridi. Vedeva il colore chiaro della sua pelle nel colorito della sabbia illuminata dalla luce del crepuscolo, e il nero dei suoi capelli corti nei ceppi bruciati di faló ormai spenti.
Si sedette ad ammirare il paesaggio difronte a sé, calmo e sicuro come il carattere del fidanzato. I glitter oro che gli circondavano gli occhi, come anche l'eye-liner nero, stavano seguendo lentamente il percorso delle lacrime che scendevano come gocce di pioggia dalle sue guance fino alla sabbia, macchiando lievemente di nero la camicia bianca e inumidendo i pantaloni di pelle nera, cospargendoli di particelle dorate. I capelli svolazzavano ribelli, liberati dal controllo del gel, ammorbidito ormai dall'insistente vento. Chiuse gli occhi e si fece trasportare dai ricordi.
Ricordó la volta quando Clary e Jace, la cognata e il fratello adottivo di Alec, avevano lasciato a lui e al fidanzato la tutela dei due figli, Jordan e Amatis, per un week-end. Ricordava nitidamente, come se fosse accaduto solo il giorno prima, il loro arrivo all'hotel sul mare, l'impazienza dei due bambini di 6 e 8 anni, quando li avevano coperti di crema solare, senza farli entrare immediatamente in acqua. Quel pomeriggio ricevettero la targa di "peggiori zii del giorno", disegnata con i gessetti su un pezzo di corteccia secco, e trovata sotto all'ombrellone, dopo essersi allontanati per un caffè preso al bar della spiaggia. Ricordò anche che la sera stessa, i due fratelli si erano scusati con la coppia per la targa, che Magnus conservava ancora, stritolandoli di abbracci e servendo loro i primi due marshmellow bruciacchiati nel falò serale. Ricordó ancora come era stato divertente cercare di rincorrere i due bambini, prima sulla spiaggia, e poi anche in acqua, il giorno successivo, spingendo ogni tanto il fidanzato in acqua, provocando una quantità enorme di schizzi . Ricordó l'espressione soddisfatta e felice del suo amato Alec, alla sera, quando i genitori erano venuti a prendere le due pesti, aveva sentito dir loro che si erano divertiti un sacco. Fortunatamente per la coppia, quell'esperienza, era diventata una tradizione mandata avanti per 6 anni.
La seconda volta, Alec e Magnus avevano intrattenuto i due Herondale allenandoli, ad insaputa dei genitori, con i bastoni trovati a bordo mare, e simulando di essere dei demoni da sconfiggere. Ricordò benissimo quando quella sera, aveva dovuto disegnare un'iratze o due sul corpo del fidanzato, perchè anche se Jordan aveva solo 9 anni, era parecchio bravo a tirare bastonate, qualità molto probabilmente presa dal padre. Si ricordava ancora la posizione stranita di Alec, come le braccia conserte ed un sopracciglio alzato, mentre appoggiato allo stipite della porta guardava Magnus truccare Amatis dipingendole una farfalla sulla guancia destra, e con un ombretto coi colori dell'arcobaleno sopra agli occhi dorati. Alla fine dell'opera, meravigliata, aveva cercato in tutti i modi di convincere il fratellone a farsi truccare il viso come una tigre ma con scarsi risultati.
Nel passare degli anni, i ragazzi crescevano, quindi di volta in volta Magnus e Alec si erano ritrovati a dover adattare le attività alla loro età. Avevano fatto un'intenso addestramento a Jordan negli anni successivi, mentre invece insegnavano ad Amatis l'arte delle Rune.
L'anno in cui la tradizione purtroppo si concluse, ricordò Magnus, i ragazzi avevano 12 e 14 anni, non più interessati a targhe in corteccia o a truccarsi come una farfalla. Dopo pomeriggi passati a rimuginare su cosa far fare ai due nipoti, Alec se ne era uscito con quattro parole; "L'arte del rimorchiare". Così durante il tradizionale week end; Magnus aveva aiutato Jordan a rendersi attraente alle ragazze, mentre il Lightwood aveva aiutato Amatis ad attirare i ragazzi. Era stato un colpo al cuore, quando avevano ricevuto la notizia che i due ragazzi non sarebbero potuti piú andare con loro in quell'amaca spiaggia per quel tanto atteso weekend.
Fu solo quando un'onda lo schizzò, che ritornó alla realtà è proseguí camminando per la spiaggia, sentendosi solo più che mai.
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a hundred years later
RandomQuesta storia è ambientata secoli dopo gli avvenimenti della saga/serie, dove Magnus, in una giornata di agosto, camminando per la spiaggia, ricorda Alec, lo Shadowhunter a cui aveva dato il cuore.