Starbucks perché sì. Perché tutto è iniziato con un tuo messaggio, il 16 agosto 2018 "Sono così morto di *bip* che vado da Starbucks solo per sentire urlare il mio nome". Non nascondo che i primi dieci secondi ho pensato che tu fossi terribilmente inquietante, andando avanti la nostra conversazione e a giudicare da com'è finita la serata, è la prima cosa che mi ha attratta. Il secondo giorno si era già instaurato un certo feeling, abbiamo iniziato con tutt'altra intenzione, ma mi sono innamorata senza volerlo. Ero da poco uscita da una storia terribile e frequentazioni che facevano pena, inutile spiegare la solita storiella del non credere più all'amore e bla bla, mi hai ridato fiducia nel genere umano. Sei diventato fondamentale già nei primissimi giorni, ti sei aperto a questo piccolo maialino nano, pieno di problemi e paranoie. Pensavo mi avresti friendzonata malissimo, non vedevo le cose per noi andare alla grande, pensavo di dover subire il colpo dell'ennesima delusione. Mi hai decisamente stravolto la vita fin da subito, non hai esitato un attimo a starmi accanto anche a distanza, ti sei aperto senza esitazione e ti sei mostrato sensibile anche nell'ambito più intimo con una facilità disarmante, quasi scioccante. Eppure ero io quella con più "esperienza", quella con le emozioni complicate, quella che doveva capire di più ed essere pronta a dispensare consigli per una persona diventata così importante in così poco tempo; invece no. Sembri più maturo di me, sembri avere più coscienza di quello che ci circonda, delle conseguenze di ogni singola azione compiuta, della vita in generale. Mi hai colpito. Avevi soltanto 16 anni e ne hai viste tante di cose brutte, spero che in futuro non ne vedrai altrettante. Finisco per innamorarmi e dopo due settimane (quindici giorni per essere precisi), l'amore ci unisce. Parole melensa, ma tremendamente vere. "Allora mi sa che ti amo", mi arrivò quel messaggio, il ferro da stiro stava per colpirmi il braccio in pieno, ma ti amo anch'io era la risposta più semplice e completa che io potessi darti. Dio, se ti amo anch'io. La nostra storia va avanti e troviamo la nostra canzone, a thousand years di Christina Perri, non so quante lacrime ho versato e quante ne verserò, ma sono lacrime di felicità (?), se così possiamo chiamarle. Abbiamo incontrato problemi, enormi difficoltà a causa della mia situazione emotiva un po' instabile, ma c'eri tu al mio fianco e inizio a rilassarmi, rilassarmi per davvero. I mesi passano e finalmente per la prima volta ci vediamo! Ho sacrificato tanto per poter essere lì con te ma ne è valsa la pena nel momento in cui mi sento dire alle spalle "scusa, hai bisogno di una mano?" seguito da un abbraccio così forte e coinvolgente...lo ricorderò per sempre. Il nostro primo bacio non tarda ad arrivare, lo sento il tuo imbarazzo e lo trovo così carino, ti bacio forte lo stesso. Ne sentivo il bisogno. Dopo dieci giorni scompare la magia e devo ritornare alla realtà, piango, mi dispero, ma alla fine sapevo che ci saremo rivisti, dopotutto ti ho lasciato il mio reggiseno e tu la tua maglia. Festeggiare il tuo compleanno insieme a te, ballare il nostro lento, sono tutte cose ed emozioni che terrò per sempre nel mio piccolo cuoricino. Mai niente e nessuno mi avrebbe preparato a tutto ciò che sarebbe arrivato dopo: una relazione più forte e solida di prima. Altri drammi, altro tempo che passa, ma c'eri sempre tu che sei diventato la mia costante. La mia costante fondamentale, chi lo avrebbe mai detto? Dimmi, ti ricordi quando mi sono lamentata per la prima volta della mia ciccia e mi hai mandato la foto di Afrodite? Penso di essermi innamorata proprio in quel molento, mai nessuna persona ha avuto tutto questo potere di cambiare la mia opinione su me stessa, ti amo tanto anche per questo. Quanti problemi abbiamo dovuto affrontare insieme, nonostante ciò sei sceso in Sicilia e li hai affrontati con me, accanto a me e per me, fisicamente. Non avrei potuto desiderare altro, onestamente. Anche stavolta devi andare via, i 1000 km di lontananza chiamano, il mio cuore si spezza in due ma tra due mesi ci saremmo rivisti. Ho passato i due mesi più belli della mia vita, lì, di fianco a te. Non ho parole per descrivere quanto tu mi abbia reso una donna felice, quanto tu mi faccia sorridere e stare bene. Sono stati 55 giorni speciali, sempre accanto l'uno all'altra, i tuoi genitori mi hanno accolta in famiglia come se fossi figlia loro, ti prego, ringraziali tantissimo da parte mia. Ancora una volta il mio passato e i miei problemi si presentano, i momenti bui e problematici si mostrano anche per noi, ma per te andava tutto affrontato e mi hai dato una forza incredibile, una forza che da sola non avrei mai trovato, probabilmente avrei chiuso qui il capitolo della mia vita. Invece no, mi hai fatto venire voglia di vivere, vivermi, viverti e stare bene. Ti amo da matti, 365 giorni l'anno (adesso posso dirlo), 24/7, nonostante la tua ovvia ossessione insana per la switch e il giocare compulsivamente alla Play e pensare alle nuove uscite degli anime.
Ti amo, matte.
Mi hai regalato un anno meraviglioso, spero di poterne passare altri 100 così, ma sempre con te al mio fianco che mi sgrida per il casino che lascio in giro, che mi intimi a sbrigarmi a truccarmi altrimenti facciamo troppo tardi e sia mai. Con te che mi abbracci la mattina, mi baci appena e mi dici "buongiorno amore mio" e la notte ti giri verso di me, ti assicuri che io non faccia nessun incubo e mi sussurri "buonanotte amore, ti amo da vivere".
Perché io sì, ti amo abbastanza da voler vivere nel migliore dei modi e migliorarmi ogni giorno sempre più, mi fai decisamente sentire una persona migliore.
Grazie amore mio, buon anniversario.
Ti amo da vivere, vita mia.
La tua Coco, 31-08-2018/19.♡♡
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Starbucks
RomanceL'anno migliore della mia vita, tutto riassunto in una lettera rivolta ad una delle persone più importanti in questi diciannove anni di vita.