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La fuga notturna di Leonard non passò inosservata.  Il mattino dopo, sua madre, svegliatasi di buon ora, era entrata nella sua cameretta per controllare che stesse bene, ma non lo aveva trovato da nessuna parte ed era sbiancata. Senza perdere nemmeno un secondo per vestirsi, la donna era subito corsa a perdifiato fino alla baita dei Bergman giungendovi nel momento esatto in cui Rosalia stava componendo il suo numero per avvisarla. Gioanna aveva così trovato il suo bambino tranquillo e sorridente, seduto alla modesta tavola, intento a fare colazione insieme a Frans.

*appena vedo la mamma le corro incontro e la abbraccio* Buongiorno
mamma *mi accorgo che ha gli occhi lucidi e perdo il sorriso* Perché
piangi, mamma ? *cerco di asciugarle le lacrime dalle guance*

*lo abbraccio forte* Non lo fare mai più ! Non hai idea di quanto mi hai fatta preoccupare ! *singhiozzo* Uscire di casa tutto solo nel cuore della notte ! Hai rischiato di essere aggredito da qualche animale ! Potevi anche ferirti!

Un po' di coccole e rassicurazioni dopo, la mora riprese la calma e si scusò infinitamente con i padroni di casa. Mentre lei parlava con la signora Bergman, Leonard tenne gli occhi sul padre di Frans, solo a guardarlo gli montava la rabbia. Nel frattempo, l'amico, rallegrato dalla sua presenza, stava finendo l'abbondante colazione. La tristezza dei giorni precedenti gli aveva completamente serrato lo stomaco. Ma alla fine, anche i bei momenti si concludono e per la famiglia Lindgren arrivò il momento di ritornare a casa. I bambini avevano poco tempo prima dell'inizio delle lezioni della mattina e Leonard, a causa di quella bravata, rischiava di fare tardi.

*fisso mia madre mentre saluta la signora Rosalia e poi mi concentro
sul signor Bergman facendomi serio*

Resosi conto dell'occhiata, l'uomo si abbassò al suo livello, nonostante ciò, la sua mole ancora faceva sentire il piccolo in soggezione.

Non ho avuto occasione di dirtelo prima. Frans mi ha spiegato cosa è successo a scuola e voglio che tu sappia che ti sono grato per averlo difeso dai bambini del villaggio *allungo la mano verso di lui* Anche se gracile, sei coraggioso.

*avvicino la manina libera e stringo la sua più forte che posso* Io lo proteggo sempre Frans ! Nessuno
deve mai fargli male, mai!

Sentendo quella debole stretta, Borje ebbe la conferma dei propri sospetti, lo aveva visto mentre puniva il proprio figlio, ma non cambiava nulla. Non aveva il diritto di dirgli come educare Frans. Persino lui da piccolo era venuto su a cinghiate sulla schiena e così suo padre, quel metodo non aveva mai fallito nel correggere i giovani Bergman, quindi non l'avrebbe cambiato. Nonostante la propria ferrea convinzione, l'uomo lesse negli occhi del piccolo Lindgren una grande determinazione. Avrebbe dovuto starci attento, Leonard non sarebbe rimasto un innocuo bambinetto per sempre.

*saluto Leonard mentre si allontana con sua madre* Ci vediamo a scuola! *vado di corsa a farmi la doccia*

*guardo Frans rientrare in casa e stringo la mano della mamma*

*sentendo la presa di mio figlio farsi più forte abbasso lo sguardo su di lui* Leo, va tutto bene ? Non devi preoccuparti, vedrai di nuovo Frans a lezione tra poco.

*annuisco* Sì mamma ...

Borje Bergman mantenne la promessa fatta e così Leonard e Frans si
ritrovarono nuovamente seduti l'uno vicino all'altro, pronti ad ascoltare la lezione. Il maestro aveva gentilmente evitato di fare commenti sarcastici sulla momentanea sparizione del biondo, dopo aver avuto un "amichevole" confronto con Borje. Stare in classe fu particolarmente piacevole quel giorno, dopo la doccia di quella mattina, Frans profumava di pulito e questo sorprese positivamente i suoi compagni. Le cose cambiarono poco a poco in meglio, quelli che prima offendevano il biondo con scherno ora temevano la sua forza, il maestro non gli affibbiò più il nomignolo di asino, il villaggio era diventato un ambiente meno ostile per il piccolo montanaro.

*appena suona la campanella della ricreazione, esco per primo per andare a recuperare una mela per me e Frans, come al solito* - Ed oggi gli darò una mano a recuperare gli argomenti che ha perso mentre era a
casa - *sorrido* - Solo io e lui, sempre insieme -

Recuperato il dolce bottino, Leonard tornò indietro per raggiungere
l'altro, ma farlo si rivelò più difficile del previsto. Tutta la classe aveva circondato Frans, in apparenza lo volevano invitare a giocare, ma, le femminucce soprattutto, erano più curiosi di sapere come mai fosse così forte. Il bambino si trovò presto bombardato di domande. Scansandoli con difficoltà, il piccolo Lindgren fu sul punto di raggiungerlo quando una spinta lo spedì a terra. Ad anticiparlo fu Lizzie che, timidamente, porse a Frans una margherita e gli donò un bacino sulla guancia prima di fuggire via.

*Lascio a terra il fiore ed aiuto subito Leonard a rialzarsi* Stai bene?

*mi rimetto in piedi pulendomi i pantaloncini interrati* Sì Frans, non preoccuparti *sorrido* Ti ho portato la merenda, andiamo a mangiare! *gli prendo la mano e ci dirigiamo al nostro solito posto*

*mi siedo pensieroso* Sai, una bimba mi ha dato ... *mi tocco la guancia*

Ho visto... - Anche quando papà voleva i baci dalla mamma portava i fiori - *sento il petto pesare ripensandoci, prendo coraggio e, voltandomi verso di lui, gli do un bacino a mia volta, sullo stesso punto* Da oggi i bacini e i fiori posso darteli solo io?

*arrossisco sentendo il viso andare a fuoco e annuisco verso Leonard* Va bene

Sentirlo, fu più che sufficiente per far sparire quella strana sensazione che il piccolo Lindren aveva provato poco prima, ora stava bene.
Seduti all'ombra del grande melo, la schiena appoggiata alla parete della chiesa, intenti a mangiare della frutta matura al fianco del proprio migliore amico, era quella la vera felicità. Leonard sapeva che c'erano molti aspetti della vita di Frans che andavano cambiati, altri momenti difficili erano dietro l'angolo, le cose non sarebbero mai cambiate così, da un giorno all'altro. Per il momento però, tutto andava bene, le preoccupazioni sul domani non esistevano, adesso che erano insieme, non c'era spazio per altro.

1 X 1 - "In every moment, always and forever, me for you and you for me"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora