•Capitolo 63•

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—"Young God", Halsey

Vi prego di leggere l'angolo autrice!!💝

Buona lettura dolcetti alla panna!!😜❤️

***

Un medico restò con Andrew, proprio come me, finché non si riprese del tutto. Gli altri mi trasportarono fuori da quella maledetta casa su una barella.

Ero spaventata a morte, la mia vita era nelle mani di quei dottori, eppure per qualche ragione non volevo seguirli. Sarei potuta morire da un momento all'altro e vederlo con i miei occhi sarebbe stato troppo terribile.

Il medico passò a Drew dell'acqua, mentre io continuavo ad accarezzargli i capelli e Dakota teneva la testa appoggiata alla sua spalla, massaggiandogli la schiena.

"Voglio andare.." Mormorò, l'espressione ancora distorta dallo shock. Si mise a tossire. L'acqua gli era andata di traverso. "Fanculo. Voglio andare..Voglio andare da Kimberly."

Le labbra carnose presero a tremargli e all'improvviso si portò entrambe le mani sugli occhi singhiozzando disperatamente, le spalle basse e un'aria fragile che non gli avevo mai visto prima d'ora.

"Cazzo." Roy entrò dalla porta con indosso la giacca della squadra.

Si chinò al suo fianco e gli diede una pacca sulla spalla, il viso arrossato e le guance bagnate. Anche Roy aveva pianto per me e in quel momento mi ricordai che nonostante tutto, ci teneva a me. E nonostante tutto, anch'io tenevo a lui. Ma avrebbe dovuto chiudere con la madre di Andrew. Non avrebbe mai dovuto commettere quello sbaglio. Conoscevo Drew abbastanza da sapere che avrebbe anche potuto non perdonarlo mai.

"Drew.." A Roy venne meno la voce, soprattutto mentre lo osservava piangere senza freni.

Dakota gli rifilò un'occhiataccia, che fece impallidire Roy.

Corrugai la fronte. Possibile che Dakota fosse a conoscenza della relazione tra lui e la madre?

"Devo..." Andrew, passandosi una mano sporca di sangue tra i capelli, si mise in piedi. Barcollò, strizzò gli occhi un paio di volte, poi prese a camminare a passo deciso lungo il corridoio.

"Andrew!" Lo richiamò Dakota, correndogli incontro. Non prima di avermi rivolto un'occhiata in segno di scuse.

Li seguii fuori e ad un certo punto Roy mi superò, passandomi attraverso. Inutile dire che ci rimasi malissimo.

Fuori era buio e non c'erano stelle in cielo.

"Digli che puoi sentirmi e vedermi e che..." Dakota sospirò, affranta alle mie parole mentre io pensavo a cosa volevo che gli dicesse. "..Voglio che sappia che lo amo." Conclusi con voce tremante, mettendomi a fissare i suoi lineamenti decisi.

"Ti amo, Andrew." Camminavo a passo svelto per riuscire a stargli accanto. "Chissene frega se..Insomma, se tu non puoi sentirmi.."

"Guido io, amico." Intervenne Roy. "Ho visto Jase entrare in ambulanza, mi ha detto che glielo avevi detto tu mentre avevi un attacco di panico."

"Kimberly.." Mormorò Andrew, tornando a singhiozzare. "Cazzo, avrei dovuto fare qualcosa. Invece, come al solito non mi ha dato ascolto e ha fatto di testa sua e ora..." la voce gli venne a meno. "Si riprenderà vero? Deve riprendersi per forza." Strinse i pugni lungo i fianchi, avviandosi lungo la fiancata della carreggiata in cui era passato Liam o come cavolo si chiamava, lo stesso giorno in cui aveva beccato me e Eliot nel bosco.

Dakota lo afferrò per il braccio, spostandolo dalla strada quando andò un po' troppo in là. "Intanto, potresti cercare di rimanere vivo tu." Lo riprese, ma Andrew la ignorò.

The bad boy's loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora